domenica 15 marzo 2009

La crisi tocca anche loro

ACEA A TUTTO GAS ?! AL MOMENTO, CEMENTO !

Il terremoto che ha sconvolto il management e ha fatto perdere in Borsa al titolo Acea svariati miliardi, che sta sviluppando un'altra telenovela italo-francese, dopo quelle Bnl e Alitalia, solo dovuta ai tributi elettorali dell'asse Alemanno-Caltagirone-Udc.
1) A meno che, alla vigilia della nascita del PDL con conseguente scioglimento di AN, la leadership di Berlusconi vacilli e i recenti protocolli con la Francia di Sarkosy siano solo annunci e panzane, l' accordo sul business del gas tra Acea e Suez/Gaz de France pur rivisitato e corretto per riequilibrare il peso/proventi Acea non può essere disatteso;
2) Se questo avverrà, vorrà dire che la quota Caltagirone in Acea dovrà salire dal 7 ad almeno il 15% cosa da sopravanzare quella dei francesi(8%), significa che bisognerà in un modo o nell' altro che il Comune perda il controllo del 51%, ovvero che avvii una più spinta privatizzazione (l'annunciato neo AD/Staderini insieme al Presidente/Cremonesi in quota Udc, sono li a bella posta !!);
3) Scendere sotto il 51% la richiesta sollecitata da tempo dal sistema bancario-finanziario proprietario di fatto di Acea, vista l'enorme esposizione debitoria per i piani business della funzione multiutilities in Italia e all'estero, sia per acqua ed elettricità per non parlare di quelli annunciati del gas e dei rifiuti (inchieste-arresti permettendo!).
In tempi di drammatica crisi, con crack ripetuti di colossi globali, se banche-istituti finanziari chiedessero ad Acea di onorare i debiti contratti, ad Acea/Comune di Roma per evitare la bancarotta non rimane che la privatizzazione pressoché totale;
4) l'intero sistema delle Multiutilities che è fragile e drogato. Le privatizzazioni e le quotazioni in Borsa delle ex municipalizzate sono frutto della rincorsa del centrosinistra al pensiero liberista. Questi altri furbetti hanno teorizzato il rinnovamento del capitalismo attraverso la scalata,la svendita e lo snaturamento del patrimonio pubblico. Il passaggio alle Spa il rispondere ai CdA invece che alla società civile, impone il profitto come unico Dio e pertanto una accelerazione della competizione per sempre maggiori acquisizioni, ha finito per far perdere completamente le tracce dell'originaria missione sociale.Il capitale finanziario,vista la dimensione abissale del crack globale, non risponde ad alcuna etica, si farà carico delle conseguenze sociali planetarie;
5) L'Acea diventata Spa nel 1995 (asse DS-Caltagirone, Rutelli-Lanzillotta).
Si è subito buttata nel business dell'Acqua acquisendo le gestioni degli Ato nel Lazio - Toscana - Umbria - Campania, con il pallino di diventare leader dell'Industria dell'Acqua.
Così pure per l'affare elettrico, entrando a far parte della cordata Tirreno Power in mezzadria con Sorgenia (De Benedetti) e di Acea Distribuzione con Suez-Electrabel. Il business della telefonia è stato un disastro, presto abbandonato con svariati miliardi di perdite. Quello dei rifiuti, in cordata con AMA e altri, è in "progress" benché funestato da intrighi, inchieste, arresti. Sul gas rischia il tonfo, nonostante i buoni auspici dell'Eni, disponibile a cedere Romana Gas nell'accordo con Suez-GdF, ma anche ad agire in proprio con Snam Gas se l'accordo va in fumo.
In questa situazione drogata e sottoposta al sistema finanziario, in cui domina l'imperativo del crescere, crescere e dunque di indebitarsi, indebitarsi, fino a scoppiare come nella attuale crisi totale, anche in Acea è stata coltivata gente volubile e spietata, che invece di tutelare l'Azienda ha
tentato di esporla in nuove scorrerie, vedi la mancata fusione con IRIDE - ENIA (anche tra le 2 è crisi) e ora la guerra del gas. Tutti bocconi troppo grossi per l'arrivismo dell'ex AD Mangoni, tantè che nonostante i servigi resi ci rimette le penne;
6) L'ultimo lascito dell'ex AD è stato l'infame accordo del 18/12/08 in combutta con Filcem e Uilcem. Mangoni portando in dote 6 milioni di euro prelevati dalle tasche dei lavoratori e messi in Bilancio come attivo, pensava di ottenere il placet all'accordo coi francesi sul gas - e dunque alla sua carriera - invece gli Alemanno/Caltagirone hanno cinicamente incassato il lavoro sporco svolto dall'ex AD, dandogli il benservito Ingrati? NO, usano la stessa logica dei Mangoni, che pur di raggiungere lo scopo passerebbero sul cadavere della madre;
7) Chi la fa l'aspetta! Ora spetta ai lavoratori punire Filcem e Uilcem che si sono prestati a fare da valletti in questo lurido commercio. Quel accordo così losco che alla luce di quanto avvenuto è ora che indaghi la magistratura!
Nel frattempo i lavoratori non facciano i fessi e imparino a tutelarsi anche dai sinistri sindacalari (organizzatori di credito, becchini cor pennino e pennivendoli vari), disdettando e impugnando l'accordo in ciò sostenuti e coadiuvati dai sindacati di base - autorganizzati.
8) L'Acea si salva così come le altre ex municipalizzate. Se si ritorna all'assetto originario, all'Azienda di Scopo, così com'era nata: alla società pubblica che deve tutelare i beni comuni per la collettività. Vanno dunque ricreate le condizioni per la RIPUBBLICIZZAZIONE, innanzi tutto dell'Acqua con la dismissione delle compravendite di gestioni, con nuovi rapporti paritari e
consortili all'interno degli ATO, rivisti e corretti alla luce delle indicazioni della Legge di Iniziativa Popolare. Così pure per l'Energia, con la scelta determinante del risparmio e delle rinnovabili a cui va corrisposto una piano energetico non più centralistico, bensì territoriale ed improntato all'autosufficienza. Per i Rifiuti come per il Gas ci dovranno pensare altre Aziende dello stesso tipo, verso rifiuti zero con la raccolta differenziata porta-a-porta e il minor consumo di gas incentivando il solare termico per il riscaldamento pubblico e privato.

UNA RIVOLUZIONE SEMPLICE E CONCRETA, CHE COSTA POCO E FA GUADAGNARE TUTTI, ALLA PORTATA DEI CITTADINI E DEI LAVORATORI ONESTI E CONSAPEVOLI.
I COBAS ACEA invitano tutti i lavoratori e le lavoratrici a firmare per il ricorso contro l'infame accordo del 18/12/2008; chiunque volesse può contattare i rappresentanti dei COBAS aziendali.

Difendere i propri diritti dipende da ognuno di noi; E' ora di agire prima che ci venga tolto tutto.

Roma 13/3/09 COBAS ENERGIA - COBAS LAVORO PRIVATO

Leggi anche: Ansa.it : Acea: bocciato addio Mangoni, titolo crolla -10%
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