domenica 29 maggio 2011

Pontinia comune Denuclearizzato. Il voto di Giugno e il ritorno all’acqua pubblica.

L’associazione Culturale Cantiere Creativo promuove i referendum del 12 e 13 Giugno tutti i venerdì dalle ore 9.00 alle 13.00 in Piazza Indipendenza a Pontinia. Da venerdì 20 Maggio è iniziato l’appuntamento fisso con l’informazione referendaria per distribuire materiale a favore del ritorno all’acqua pubblica e contro l’insediamento d’impianti nucleari per la produzione d’energia elettrica. L’associazione da Marzo è entrata a far parte del “Comitato pontino per i SI” costituitosi a Latina, per difendere il diritto di un bene indispensabile e vitale come l’acqua e a ribadire a gran voce la contrarietà al nucleare. Un segnale forte per la comunità di Pontinia è stato il percorso di sensibilizzazione con il CineDocuForum nel teatro Fellini con la visione del film di Irena Salina: “Flow. Per Amore dell’Acqua”. Il documentario, il quale pensiamo di ripresentare prossimamente, è destinato a rivoluzionare la scaletta delle priorità su i problemi più importanti nel prossimo futuro. L’Acqua potrebbe diventare “l’Oro Blu” del domani. Oltre al film, a descrivere un settore controllato da gruppi affaristici che fanno profitto speculando sulle risorse del pianeta, ne parla anche Roberto Lessio nel suo libro: “All’Ombra dell’Acqua”, presentato al circolo Arcobaleno di Legambiente venerdì 20 Maggio. I referendum sono una scelta, l’esito cambierà assolutamente il mondo di domani. Allo stesso modo sulla questione nucleare, seguiamo un copione scritto già 32 anni fa con l’incidente della centrale di Three Mile Island negli USA (1979), seguita dal disastro di Cernobyl (1986) e per ultimo Fukushima (2011), dove gli abitanti del distretto sono costretti ad abbandonare chissà per quanti anni le proprie abitazioni. Per i milioni di cittadini di Tokyo che vivono sotto l’incubo degli effetti nefasti della radioattività, senza dimenticare gli effetti di Chernobyl che continuano a mietere vittime nell’indifferenza totale dei mezzi di comunicazione. Noi non vogliamo restare indifferenti, perciò affermiamo la necessità d’informazione nel nostro piccolo paese come Pontinia, piccolo ma che alla base possiede ottime potenzialità. Ricordiamo per esempio, l’impegno dell’associazione Pontinia Ecologia e Territorio di Giorgio Libralato che nel mese di Settembre ha organizzato un dibattito pubblico con il professore Bielorusso Yuri Bandazhevsky e il progetto mondo in cammino di Massimo Bonfatti, dove con la partecipazione di Greenpeace, levento ha avuto un feedback nazionale. Indiscutibile l’impegno dell’amministrazione comunale nel votare un regolamento per la zona industriale di Mazzocchio, attraverso lo strumento del RIR (Rischio Incidente Rilevante), dove si stabilisce il divieto d’attività industriali le quali impiegano isotopi radioattivi. Pontinia secondo le leggi è un comune Denuclearizzato, per tale, è importante esprimere la contrarietà anche attraverso lo strumento del referendum.

pubblicato sul Il Settimanale di Latina in data 28 Maggio 2011

Gianpaolo Danieli

sabato 28 maggio 2011

TURBOGAS E BIOMASSE, INCUBO A MAZZOCCHIO

di Roberto Tartaglia

Nonostante l'interesse suscitato dalle recenti elezioni comunali, i cittadini di Pontinia non dimenticano le questioni più importanti per la collettività che richiedono urgenti interventi amministrativi. Prima fra tutte la questione delle centrali a turbogas e biomasse nella zona di Mazzocchio.

Fra le varie voci si distingue, senza dubbio, quella di Giorgio Libralato, da sempre impegnato in prima linea su questo fronte. Libralato fa un breve excursus ricordando che "il TAR di Latina ha già riconosciuto le rimostranze avanzate dal Comune di Pontinia, considerando la centrale a turbogas tra quelle soggette alla Direttiva Seveso e, quindi, a rischio di incidente rilevante (come da D.Lgs. 334/99)". Ciò vuol dire che si tratta di una di quelle strutture che riportano un rischio di danni in grado di estendersi anche all'ambiente circostante, con conseguenze negative su aziende, abitazioni, coltivazioni ed infrastrutture limitrofe. Poi Libralato ricorda gli incidenti ed i danni da essi provocati negli ultimi anni da simili installazioni. Partendo dalle decine di morti di Viareggio, Middletown, Connecticut e Texas. Anche nella zona di Mazzocchio, anni fa ci fu un incendio che ha divorato un capannone industriale, centro di compostaggio di metallo, carta e plastica. Se la centrale ci fosse stata, si sarebbe trovata a meno di 100 metri dalle fiamme. Anche il 20 Aprile 2010 ha visto un incidente in zona: il ribaltamento di una pericolosissima autocisterna contenente circa 230 quintali di GPL. E poi, un anno dopo, lo scorso 21 Aprile c'è stato un nuovo incendio nel centro di compostaggio dell'umido, spento con qualche difficoltà. A dar vita all'episodio un'autocombustione dei materiali organici che si trovavano nel capannone di miscelamento che ha creato allarme e problemi alle residenze limitrofe. Il presidente del comitato cittadino, Luigi Cellini, denunciò alle autorità l'assenza di condizioni di sicurezza adeguate che possano permettere un intervento immediato e risolutivo in simili circostanze. A suo tempo Cellini scrisse: "Prima dell'arrivo dei pompieri alcuni operai hanno tentato di spegnere le fiamme con normali getti d'acqua, ma inutilmente. E se i vigili fossero giunti in ritardo? E se quel fumo conteneva sostanze tossiche? Chi doveva dircelo?". "Basteranno queste esperienze negative per usare la logica e il buon senso - si chiede oggi Libralato -, oppure dovremmo subire l'inquinamento e il degrado ambientale della centrale a turbogas o a biomasse?"

Fonte articolo: http://www.onirikaedizioni.it

Il ‘petrolio del terzo millennio’

Dal sito Informare Per Resistere:

Oligopolio dell’Acqua e Referendum

Il video in coda tratta un tema che di questi tempi ci interessa da vicino: il piano con cui una manciata di società private starebbe progettando di assumere il controllo di ciò che il presidente della Nestlè ha avuto modo di definire il ‘petrolio del terzo millennio’, cioè la comune acqua.

“La Nestlè ha lanciato in Canada la proposta di creare una ‘borsa mondiale dell’acqua’, soggetta alle stesse regole della borsa per gli altri prodotti, che consentirebbe quindi a poche multinazionali di avere il controllo completo sull’acqua che finisce sulle nostre tavole, ma anche su quella che esce dal rubinetto, se l’acqua venisse privatizzata.

Nestlè è l’azienda numero uno per il mercato mondiale delle acque minerali, quindi la proposta non è per niente disinteressata (solo in Italia sono parte del gruppo Nestlè le seguenti marche: Claudia, Giara, Giulia, Levissima, Limpia, Lora Recoaro, Panna, Pejo, Terrier, Pracastello, San Bernardo, San Pellegrino, Sandali, Tione, Ulmeta, Vera).”

Tornando al video, Michael Braverman – produttore tv americano venuto incidentalmente a conoscenza di una serie di dettagli concernenti il ‘progetto’ di cui si diceva – descrive nella trasmissione radiofonica di Alex Jones le grandi manovre con cui negli USA avrebbe già avuto inizio la delirante ‘scalata’ ai giacimenti idrici.

Sebbene Jones smorzi un pò la portata della denuncia appesantendola con qualche perla di sciovinismo a stelle e strisce, resta indubbia la gravità di uno scenario che – se confermato - comporterebbe conseguenze nefaste, fissando nuovi pericolosi ‘standard’ in materia di mercificazione.

A tal proposito, tra pochi giorni i cittadini italiani avranno la preziosa opportunità di esprimere la loro posizione in merito alla privatizzazione della acqua. Quesito non meno cruciale di quello riguardante la energia atomica, che però probabilmente sarà cassato grazie a una delle ultime cialtronerie mascherate da decreti che hanno contraddistinto il governo in carica.

Se gli italiani si esprimessero positivamente sulla abrogazione della legge che legittima la mercificazione della acqua pubblica, il crack delle uova rotte nei panieri degli speculatori riecheggerebbe per tutta l’Europa e il mondo intero, anche perché in futuro il nostro esempio potrebbe ispirare molte altre popolazioni interpellate sugli stessi temi.

Chi ancora dubiti che l’acqua privatizzata sia una grossa fregatura nel breve termine, provi a chiedere ai cittadini delle località italiane dove il (dis)servizio è attivo da qualche tempo. Chi non abbia chiari i probabili risvolti a lungo termine, rifletta sui normali alimenti, solo fino a un secolo fa del tutto naturali ed oggi in larga parte inquinati da sostanze chimiche tanto più nocive alla salute umana, quanto più giovevoli alla salute finanziaria delle imprese produttrici. E’ una storia vecchia. Nella giungla del ‘libero mercato’ presto o tardi emergono pochi soggetti dominanti che dopo avere fagocitato ogni concorrente creano un cartello economico ed usano le loro risorse finanziarie per corrompere la politica e dettare le proprie condizioni-capestro ai consumatori e agli stessi stati (chi ha detto Monsanto?).

Mi rendo conto che per una politica colpevole di bancarotta fraudolenta e capace di governare solo accumulando debiti, mettere tutto nelle mani dei privati sarebbe oggi la via più comoda. Troppo facile. Si rimbocchino le maniche e facciano in modo di garantirci un servizio pubblico di prima qualità, perché è l’unica soluzione accettabile.

Ciò detto, mi sembra superfluo specificare la importanza del momento. I nostri singoli SI del 12 e 13 Giugno saranno necessari, ma non sufficienti. Affinché il referendum possa essere considerato valido dovranno esprimersi circa 25 milioni di aventi diritto al voto. 25 milioni vuol dire: tutti i cittadini informati, lungimiranti e responsabili d’Italia … più altri 15 milioni circa. Insomma, se la questione ci sta a cuore, dovremmo darci da fare per coinvolgere famigliari, amici, conoscenti che senza il nostro intervento diserterebbero le urne.

Si tratta di una presa di posizione sicura, trasparente, non strumentalizzabile. Invisa alla intera combriccola del potere, prova ne sia il compatto oscuramento con cui mass media e politica (salvo riluttanti eccezioni) stanno cercando di boicottare il referendum. Chi voterà SI avrà la ragionevole certezza di averlo fatto nel proprio esclusivo interesse e contro la logica del ricatto, del profitto, della anti-democrazia. Il che non è poco, in questi tempi di mistificazioni e trappole culturali.

P.S. Per completezza cito anche il quesito sul legittimo impedimento del premier, con cui lo elettorato – votando SI - potrà rendere un pò meno facile la vita di chi è convinto che ricoprire una carica istituzionale equivalga ad avere un super-potere in stile Marvel Comics.


martedì 24 maggio 2011

“Le ragioni del SI per l'acqua pubblica”, seminario al Larus Legambiente di Sabaudia

Sabato 21 Maggio, Legambiente ha organizzato con la collaborazione del coordinamento provinciale e di tutti i circoli Legambiente della provincia di Latina, presso la sala conferenze del Museo Emilio Greco di Sabaudia un seminario formativo dal titolo:
“Le ragioni del SI per l'acqua pubblica”.

L'iniziativa ha visto la presenza, in qualità di relatori, di TONINO MANCINO, membro del FORUM ITALIANO DEI MOVIMENTI PER L'ACQUA PUBBLICA e di ELVIO ZANNELLA. Durante il seminario è stato proiettato un eloquente filmato prodotto da Legambiente e dal forum nazionale dei movimenti per l'acqua pubblica sulle conseguenze drammatiche che nel mondo ha prodotto la gestione privatistica delle risorse idriche.

Considerando la scadenza referendaria del 12 e 13 di giugno, il circolo Larus ha ritenuto importante organizzare un seminario in cui fornire a tutti, attivisti e non, informazioni utili per continuare, sostenendo il SI al relativo quesito referendario, la battaglia per la ripubblicizzazione in Italia dell'acqua quale bene comune fondamentale alla vita. La stessa gestione privatistica e speculativa dell'acqua in provincia di Latina ad opera della società AcquaLatina palesa, nei suoi risultati inconfutabili e nella sciagurata gestione del problema arsenico da parte della stessa società, l'urgenza di un ritorno alla gestione pubblica e democratica delle risorse idriche. L'acqua è un bene comune fondamentale alla vita e non può essere privatizzato.

Continua a leggere sul sito: http://www.laruslegambiente.it







Pontinia: banchetti informativi su Referendum 12-13 Giugno

Da venerdì 20 Maggio in Piazza Indipendenza dalle ore 9.00 con il banchetto informativo sul referendum del 12-13 Giugno.

L’associazione Culturale Cantiere Creativo promuove i referendum del 12 e 13 Giugno tutti i venerdì dalle ore 9.00 alle 13.00 in Piazza Indipendenza a Pontinia. Da venerdì 20 Maggio fino a venerdì 10 Giugno ci troverete con un banchetto informativo per distribuire materiale a favore dell’acqua pubblica e contro il nucleare. Riteniamo importante diffondere l’informazione dei quesiti referendari, le modalità di voto e gli argomenti inerenti ai referendum attraverso il materiale fornitoci dal Forum dei movimenti dell’acqua pubblica e da Legambiente. L’associazione da Marzo è entrata a far parte del Comitato costituitosi a Latina (Comitato pontino per i SI), per difendere il diritto di un bene indispensabile e vitale come l’acqua e a ribadire a gran voce la contrarietà d’impianti nucleari sul territorio nazionale. Il percorso di sensibilizzazione già iniziato ad Aprile attraverso l’incontro del cinedocuforum nel teatro Fellini con il film di Irena Salina: “Flow. Per Amore dell’Acqua”, è stato un segnale forte per la comunità di Pontinia. Il documentario della regista è destinato a rivoluzionare la scaletta delle priorità su i problemi più importanti nel prossimo futuro. L’Acqua potrebbe diventare “l’Oro Blu” del domani. Il film allarga la visione, descrivendo un mondo controllato da gruppi affaristici, che fanno profitto speculando sulle risorse del pianeta. L’Acqua, appunto, un bene assai più raro di quanto crediamo. Vitale per l’uomo. I referendum sono una scelta, l’esito cambierà assolutamente il mondo di domani. Allo stesso modo sulla questione Nucleare. Dopo 24 anni siamo di nuovo chiamati a votare un quesito referendario contro l’installazione d’impianti nucleari in Italia. Seguiamo sempre lo stesso copione, la storia ci dimostra con i fatti che non possiamo ripetere sempre lo stesso sbaglio. In questi mesi siamo rimasti sconvolti dal dramma degli abitanti del distretto di Fukushima, costretti ad abbandonare chissà per quanti anni le proprie abitazioni. Per i milioni di cittadini di Tokyo che ancora oggi vivono sotto l’incubo degli effetti nefasti della radioattività, senza dimenticare gli effetti di Cernobyl che continuano a mietere vittime nell’indifferenza totale dei mezzi di comunicazione, ma noi non vogliamo restare indifferenti, perciò affermiamo la necessità d’informazione nel nostro piccolo paese come Pontinia, piccolo ma che alla base possiede ottime potenzialità. Ricordiamo per esempio l’impegno dell’associazione Pontinia Ecologia e Territorio di Giorgio Libralato che nel mese di Settembre ha organizzato un dibattito pubblico con il professor Yuri Bandazhevsky dove c’è stata anche la partecipazione di Greenpeace, l’impegno dell’amministrazione comunale nel votare un regolamento per la zona industriale di Mazzocchio, attraverso lo strumento del RIR (Rischio Incidente Rilevante), dove si stabilisce il divieto d’attività industriali di produzione e ricerca, le quali impiegano isotopi radioattivi, apparecchi contenenti dette sostanze ed apparecchi generatori di radiazioni ionizzanti. Pontinia secondo le leggi è un comune Denuclearizzato, per tale è importante esprimere la contrarietà anche attraverso lo strumento del referendum. Per ultimo aggiungiamo che data la minimizzazione dei rischi e la censura che il Governo con i mezzi d’informazione come la Rai (vedi il caso Mariachiara Alberton, ricercatrice EURAC), stanno apportando, riteniamo indispensabile scendere in strada per diffondere il più possibile le informazioni utili per il voto di Giugno.

Cantiere Creativo

Evento Facebook

giovedì 12 maggio 2011

Giochi parlamentari, salviamoci il Referendum

Questi qua......

- il 13 aprile 2011 hanno votato l'impunità per il loro capo facendoci credere di averlo fatto per il bene di noi cittadini. con 314 voti a favore

- hanno la pensione garantita di 3.100 euro al mese lavorando 5 anni.
- noi lavoreremo fino ai 65 anni per avere una pensione forse pari a metà dello stipendio.

- Questi qua beneficiano gratis di aereo, treno, autostrada, cinema, ristoranti, ecc.
- noi paghiamo anche la c
arta igienica dei figli a scuola.

- Questi qua hanno la casa in affitto in centro a Roma a 500 al mese.
- noi abbiamo un mutuo fino alla terza età


Il 12 e il 13 giugno pensate di a
ndare al mare?

Fate girare questo messaggio!!!!

E' molto importante per me, per te, per i tuoi amici, per i tuoi figli e per i tuoi nipoti, presentarsi al referendum abrogativo del 12-13 giugno 2011. E' l'unico strumento, oltre alle elezioni, che ci fa sentire parte attiva di questo stato.

Il referendum avrà quattro quesiti, uno pi importante dell'altro. Ve li elenco in maniera molto molto stringata. Per ogni approfondimento andate qui: http://it.wikipedia.org/wiki/Referendum_abrogativi_del_2011_in_Italia

Primo quesito (Acqua)
Vuoi eliminare la legge che d'affidamento a soggetti privati o privati/pubblici la gestione del servizio idrico?

Secondo quesito (Acqua) Vuoi eliminare la legge che consente al gestore di avere un profitto proprio sulla tariffa dell'acqua, indipendente da un reinvestimento per la riqualificazione della rete idrica?

Terzo quesito (Centrali Nucleari) Vuoi eliminare la legge che permette la costruzione di centrali nucleari sul territorio italiano?

Quarto quesito (Legittimo Impedimento) Vuoi eliminare la legge che permette al Presidente del Consiglio dei Ministri e ai Ministri di non comparire in udienza penale durante la loro carica?

Come per ogni referendum bisognerà raggiungere il quorum. 25 milioni di persone, il 50% degli aventi diritto, dovrà recarsi alle urne per rendere il referendum valido.

La vera unità di noi tutti per far valere i nostri diritti di cittadini, capaci di dare una forte risposta a leggi che remano contro di noi.

RICORDA:
Condividi questo post con tutti i tuoi contatti, perchè questa volta abbiamo la possibilità di salvare il paese, gira la mail a tutti i tuoi contatti.

Pubblicizziamo questi argomenti:

RICORDATEVI CHE DOVETE PUBBLICIZZARLO VOI IL REFERENDUM... perch
è non saranno fatti passare gli spot ne' in Rai ne' a Mediaset.

Vi ricordo che il referendum passa se viene raggiunto il quorum. E'
necessario che vadano a votare almeno 25 milioni di persone


Il referendum non sarà pubblicizzato in TV.

I cittadini, non sapranno nemmeno che ci sarà un referendum da votare il 12 giugno.

QUINDI : I cittadini, non andranno a votare il referendum.

Vuoi che le cose non vadano a finire cosi ? Copia-incolla e pubblicizza il referendum a parenti, amici, conoscenti e non conoscenti. Passaparola!

venerdì 6 maggio 2011

H2ORO Acqua pubblica o acqua privata?




Questo documentario (fotografia: Claudio Callini, montaggio: Egardo Ciannella) l’ho realizzato nel 2007 quando la privatizzazione degli acquedotti era all’inizio. E’ un viaggio da sud a nord, dal Tavoliere delle Puglie fino a Ferrara, passando per Latina e la zona dell’Umbria dove opera la Rocchetta, per capire come si stava realizzando la riforma dei servizi idrici che da pubblici stanno ormai diventando tutti privati. Un documentario con molte ombre e poche luci che ad un mese dal referendum è ancora molto attuale. Primo tempo

Per vedere il secondo tempo

Per vedere il terzo tempo

Per vedere il quarto (e ultimo tempo)

H2ORO Acqua pubblica o acqua privata?

Dalla Sicilia alle Alpi un?ondata di protesta contro le bollette dell?acqua (sempre più care) sta scuotendo l?Italia. La tariffa in alcuni province è aumentata con notevoli percentuali, soprattutto a causa della privatizzazione in corso in tutto il comparto dell?acqua potabile.

La maggior parte dei 13mila acquedotti italiani sta passando sotto il controllo di società per azioni, a capitale metà pubblico e metà privato e i costi di gestione sono entrati a far parte della bolletta. E dove sono scattati i primi aumenti, è iniziata la contestazione.

In città come Firenze, Napoli, Ferrara, Avellino e in paesi più piccoli come Nola e Aprilia ferve la discussione e nascono comitati di protesta che in alcuni casi stanno praticando l?autoriduzione delle bollette. Le polemiche sulla privatizzazione e la distribuzione dell?acqua potabile, il dibattito sull?uso di questa importantissima risorsa di vita, gli sprechi, le garanzie di qualità e purezza dell?acqua che beviamo sono il tema dello Speciale Tg1 dal titolo ?H2Oro, acqua pubblica o acqua privata??.

Il documentario, realizzato da Alessandro Gaeta con la fotografia di Claudio Callini e il montaggio di Edgardo Ciannella, andrà in onda per Speciale Tg1 domenica 3 giugno alle 23,20.

Fonte: http://alegaeta.tumblr.com/

giovedì 5 maggio 2011

BERLUSCONI: RESTITUISCI IL REFERENDUM !


Berlusconi, re dell´arroganza: la proposta dal governo non è uno stop al programma atomico, ma semplicemente uno stratagemma per non far svolgere il referendum sul nucleare e depotenziare quello sull´acqua e, soprattutto, quello sul legittimo impedimento.

Dopo la raccolta di milioni di firme e la dichiarazione di ammissibilità dei referendum da parte della Corte Costituzionale, si espropriano i cittadini italiani del diritto democratico (sancito dalla Costituzione) di potersi esprimere direttamente su questioni fondamentali per il Paese.

Oggi, dopo le arroganti dichiarazioni rese ieri da Berlusconi durante la conferenza stampa con Sarkozy, è chiaro che quello architettato dal governo è un imbroglio colossale.

Ma noi non getteremo la spugna perché è proprio ciò che vorrebbero. Verificheremo se il decreto AMMAZZAREFERENDUM NUCLEARE verrà approvato anche dalla Camera dei Deputati e, soprattutto, se la Corte di Cassazione riterrà che la nuova normativa faccia venir meno i quesiti referendari.

Per ora la campagna di informazione e sensibilizzazione deve continuare !

Il 12 e 13 Giugno si va a votare, PASSAPAROLA!

Inoltre, collegatevi al link de LA REPUBBLICA per leggere l´interessante articolo: "NUCLEARE: Il governo rischia il boomerang sul voto decide la Cassazione" di Vladimiro Polchi.

http://www.repubblica.it/ambiente

mercoledì 4 maggio 2011

Centrali, interviene il Ministero

Pontinia, la risposta all’interrogazione in Senato presentata dall’Italia dei Valori

Richiesti tutti i progetti in attesa della Via che interessano il territorio comunale

L’interrogazione Parlamentare dei tre Senatori dell’Italia dei Valori (Patrizia Bugnano, Stefano Pedica e Felice Belisario), presentata lo scorso 6 aprile, sembra aver smosso qualcosa all’interno dei Ministeri competenti. Infatti, il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare ha inviato una richiesta agli enti interessati alle varie centrali (Turbogas, Biomasse ed elettriche con pannelli fotovoltaici) per richiedere tutta la documentazione utile a capire qual è il preciso stato delle cose all’interno del territorio comunale di Pontinia. A questa richiesta, quindi, dovranno rispondere sia la Regione Lazio, sia la Provincia di Latina e, naturalmente, anche il Comune di Pontinia. «La singolarità della richiesta – sottolinea Giorgio Libralato, tecnico del Comune per la vicenda Turbogas – è che sia lo stesso Ministero dell’Ambiente a richiedere le varie documentazioni per capire in che situazione si trovino i progetti di Pontinia. La stranezza sta tutta nel fatto che fu proprio il Ministero dell’Ambiente, nel lontano 2005, ad approvare la Via (Valutazione Impatto Ambientale), un documento che, di fatto, ha dato l’impulso iniziale all’iter per la costruzione della centrale Turbogas di Pontinia. Pur essendo la richiesta un atto dovuto, in seguito all'interrogazione, lascia molto perplessi che il Ministero chieda agli Enti locali notizie in merito a decisioni prese, anni fa, dallo stesso Ministero dell’Ambiente. Un po' come se uno chiedesse alle proprie vittime il perché dei suoi errori». Certo, la richiesta pare quantomeno curiosa ma ha un qualcosa di positivo. Infatti, a seguito dell’interrogazione il Ministero si sta attivando a reperire tutta la documentazione utile a capire qual è la situazione energetica che si sta palesando all’interno del territorio Comunale di Pontinia. «La totale assenza di coordinamento è evidente a tutti – commenta Libralato –. Ogni progetto sta andando in una precisa direzione senza che ci sia un supervisore unico. Una centrale Turbogas dovrebbe tenere presente del territorio in cui verrà istallata. La stessa cosa vale per i numerosi progetti di centrali elettriche sui terreni agricoli».

Articolo di Riccardo A. Colabattista su Latina Oggi del 1 Maggio 2011

Cosa c’è dietro lo stop al nucleare

Acqua pubblica ai francesi e legittimo impedimento, la strategia del Governo per proteggere le quattro cariche più potenti in Italia, tra cui anche il Premier Berlusconi.
Ci stanno provando anche questa volta a disobbidire alla democrazia. Si sono loro i veri disobbedienti della società, che non rispettano le regole e che vogliono privarci del nostro (lo dico da cittadino) unico strumento di partecipazione alla vita politica. Mentre noi se contrastiamo progetti industriali nocivi alla salute opponendoci ci prendiamo solo le mazzate. Sono loro che volevano farla franca e impadronirsi dei nostri diritti: Acqua, Democrazia e Libertà. Ragazzi qui il gioco si fa duro, come dice Grillo siamo in guerra, e io il 12 e il 13 Giugno scendo in campo e porto tutte le vecchiette della palazzina a votare i referendum!

La notizia è giunta in redazione ieri: il Governo aveva deciso di dismettere il programma nucleare. Fonti interne ci hanno chiarito lo scenario e le ragioni di questa scelta che vedono un accordo Parigi Roma che da una parte toglie la costruzione delle centrali ad AREVA e dall'altra affida la gestione dell'acqua pubblica a VEOLIA.

Nucleare in Italia: il Governo decide di soprassedere sul programma nucleare, lo fa inserendo una moratoria nel decreto legge omnibus, all'esame dell'aula del Senato, che prevede l'abrogazione di tutto l'impianto normativo che attiene la realizzazione di impianti nucleari nel Paese.

L'emendamente recita: "Al fine di acquisire ulteriori evidenze scientifiche mediante il supporto dell'Agenzia per la sicurezza nucleare, sui profili relativi alla sicurezza nucleare, tenendo conto dello sviluppo tecnologico in tale settore e delle decisioni che saranno assunte a livello di Unione Europea, non si procede alla definizione e attuazione del programma di localizzazione, realizzazione ed esercizio nel territorio nazionale di impianti di produzione di energia elettrica nucleare".

Ad abbracciare la linea Berlusconi in persona, da sempre scettico nei confronti del programma atomico ma schiacciato dalla lobby nucleare. Sebbene alcune voci leghino questa scelta ad un sondaggio realizzato la scorsa settimana che avrebbe dato al 54% la percentuale di italiani intenzionati a recarsi alle urne il 12 e 13 giugno (quindi oltre il quorum) le ragioni sono più ampie.

Prima di prendere questa decisione il Governo ha intavolato accordi con la Francia per dare una "contropartita" alla perdita economica che ne sarebbe derivata. Raggiunta l'intesa, stamane, AREVA - il colosso mondiale francese del nucleare che si sarebbe dovuto occupare della costruzione delle nostri centrali - ha iniziato la dismissione dei suoi uffici romani.

Il Governo era ben cosciente che il raggiungimento del quorum avrebbe comportato la bocciatura non solo della legge sul Nucleare ma anche quelle sul Legittimo Impedimento e sulla Privatizzazione dell'acqua.

E' stato proprio su quest'ultimo punto che è nata la contropartita da offrire oltralpe, attraverso un patto che sposta gli interessi economici dal nucleare all'acqua e dovrebbe garantire a VEOLIA una consistente presenza nel suo processo di privatizzazione (l'azienda francese è uno dei leader mondiali nel settore della gestione urbana degli acquedotti, dei rifiuti e dei trasporti). I mediatori italiani hanno dovuto fare una vera e propria corsa contro il tempo per cercare di giungere ad un accordo che soddisfacesse Parigi e che potesse essere ratificato già il 23 Aprile, giorno dell'incontro tra Berlusconi e Sarkozy.

Il Governo ha, così, trovato il modo di liberarsi di un referendum chiave che rappresentava, dopo Fukushima, il vero motore della votazione e l'elemento che avrebbe portato i cittadini alle urne.

In un colpo solo si è disinnescata una possibile bomba elettorale in mano alle opposizioni (il pericolo nucleare), si è portato a casa il Legittimo impedimento e si è continuato il processo di privatizzazione dell'acqua pubblica.

La controversia, poi, lascia ancora margini di manovra a futuri colpi di mano "nucleari" poiché l'emendamento di oggi in Senato elimina l'obbligo della stesura dei decreti legislativi di applicazione sul nucleare. Ma i decreti approvati finora non decadono, così come la legge numero 133/08 che dà il via alle centrali. E' uno stop, non una abrogazione mentre il referendum avrebbe abrogato la legge.




Berlusconi l'ha confessato. Dopo il vertice italo-francese a Villa Madama ha dichiarato: "Siamo assolutamente convinti che l'energia nucleare sia il futuro per tutto il mondo" e ha ammesso che "fare il referendum adesso avrebbe significato eliminare per sempre la scelta del nucleare […] Per questo abbiamo deciso di adottare la moratoria". (guarda il video)

Fonte dell'immagine: http://savageculture.blogspot.com/

Fonte dell'articolo: http://www.agoravox.it/