martedì 31 agosto 2010

Turbogas, le prospettive contro

Il tavolo tecnico ricorda gli errori segnalati dall'Ente Parco del Circeo nel rilascio della Via

La Corte di Giustizia europea sembra aver aperto il fascicolo relativo alla Turbogas di Aprilia, in seguito alle denunce della Rete dei cittadini di Aprilia. Anche per Pontinia, in passato, è stata ventilata l'ipotesi di infrazione delle procedure europee. Basti ricordare la missiva, spedita il 2 settembre 2009, dal Parco Nazionale del Circeo al Ministero dell'Ambiente, di cui è espressione, in cui venivano segnalati una serie di errori contenuti nella valutazione d'impatto ambientale del 5 dicembre 2005, indicando addirittura alcune violazioni delle direttive europee. Stessa posizione presa, ai primi di ottobre dello scorso anno, dalla Regione Lazio. A questo punto il tavolo tecnico, rimessosi al lavoro proprio in questi giorni, sembra non escluda proprio il ricorso alla Corte di Giustizia europea. C'è attesa per il verdetto riguardante il caso Aprilia, quindi, anche perché questo aprirebbe delle prospettive importanti per il caso Pontinia. E' chiaro che, a questo punto, il problema legato all'energia ritorna di grande attualità. Dalla turbogas alla biomasse per finire ai grandi impianti di fotovoltaici. E se sulle centrali termoelettriche si è detto tutto e il suo contrario, con una disponibilità iniziale poi ritirata in entrambe i casi che ha aperto la grande stagione dei processi giudiziari, sui grandi impianti di fotovoltaico sembra che gli interessi diffusi - si parla di una ventina di impianti, nel migliore dei casi - stiano avendo la meglio su qualsiasi considerazione di naturale ambientale. L'incasso fa gola a tutti, privati o aziende agricole, che risolverebbero ogni problema. L'offerta, infatti, sembra oscilli tra i 2500 e i 5000 euro ad ettaro, a seconda della società. In più, proprio per i più resistenti, viene garantito un anticipo decennale che, facciamo l'esempio di un appezzamento di 10 ettari, può arrivare fino a 500 mila euro. L'equivalente di una vincita con il gratta e vinci, offerta a tutto coloro che hanno il terreno che rientra nei 200 ettari del regolamento comunale.
A quel punto, poco interessa la produttività degli ettari che verranno sacrificati al fotovoltaico o le conseguenze microclimatiche che la distesa di pannelli solari può provocare nelle aree circostanti. Si tira avanti, senza tentennamenti nemmeno all'opposizione, fatta eccezione per Sandro Novelli e qualche esponente della maggioranza. Il nemico pubblico numero uno della comunità rimangono la centrale biomasse e a turbogas, da realizzare in area industriale. Sperando sempre che il tavolo tecnico - il Davide della situazione - riesca ad avere la meglio del Golia del capitale - una visione quasi marxista - o, quantomeno, a rinviare lo scontro finché Golia non trovi, altrove, di meglio da fare. Tra contraddizioni e certezze, tra dubbi e speranze ritorna di gran carriera il tema delle centrali a Pontinia. Tra Settembre e Ottobre ci saranno parecchie altre puntate di questa nuova saga che, secondo le previsioni, potrebbe durare molto di più di quella del dissesto.


Graziano Lanzidei
su dimmidipiù.it
29/08/2010

giovedì 5 agosto 2010

Terre sommerse e avvelenate?...Forse!

Sempre di acqua voglio continuare a parlare, in questo afoso Agosto, dopo la vittoria di una raccolta strepitosa di firme per salvare l'acqua pubblica, con la volontà diffusa di ritornare ad una gestione pubblica del servizio idrico, dopo le indagini sullo stato di vita delle acque in Italia, dopo aver visto il film documentario Home, di acqua bisogna continuare a parlare.

Delle irrefrenabili domande spuntano fuori come funghi, che come sappiamo bene tutti, senza le piogge non nascono, invece le nostre domande vogliono spiccare il volo, magari come facevano tempo indietro, quando NO TURBOGAS era molto più velenoso della centrale che vogliono costruire e chiedeva, si domandava e interrogava.

Adesso sarebbe meraviglioso se uscendo fuori di casa, andassimo ad intervistare il responsabile del Consorzio di Bonifica dell'Agro Pontino per farle due semplici domande.

La prima è collegata al Film che prima ho citato, dove si menziona il fatto che in giro di dieci anni, lo scioglimento dei ghiacciai dovuto al riscaldamento globale che noi esseri umani stiamo influenzando pesantemente con le nostre attività produttive, inquinanti, consumistiche e industriali, porterà ad un alzamento degli oceani e dei mari tutti di 7 metri.

Che piano si sta attuando nel territorio dell'agro pontino, per prevenire l'inondazione delle terre?
Sappiamo che il sistema di gestione delle Idrovore è diretto dal Consorzio e queste hanno la funzione di svuotare la valle con le sue depressioni per pompare l'acqua verso i fiumi che la portano al mare, tutto ciò per evitare che si ri-allaghi un territorio che è in continuo equilibrio.

La seconda domanda è invece rivolta al problema dell'inquinamento delle acque.
Da un rapporto con il titolo: sul piano nazionale di monitoraggio delle acque interne, superficiali e sotterranee” dell’Agenzia per la protezione dell’Ambiente (Apat), emerge che le acque italiane sono contaminate da 119 tipi di pesticidi. Un fenomeno che investe anche le falde idriche, per non parlare poi dello stato di avvelenamento che esiste nei nostri fossati, che vengono utilizzati per l'irrigazione.
Cosa state facendo per salvare le acque dall'inquinamento da pesticidi?
Forse non riuscirò mai a fare queste due domande, forse ce ne sarà uno prima di me, forse mi cimenterò di più sulla questione...forse approfondirò....forse documenterò...forse!

In Forse vi lascio, in un periodo di delicati equilibri, come si può essere sicuri?
Noi continueremo la nostra battaglia, la nostra volontà di sensibilizzare, di riportare importanti argomenti, magari anche con il vostro aiuto.

mercoledì 4 agosto 2010

119 pesticidi nelle acque Italiane





- di Gianni Lannes -


Una classica serie: quello che il potere nasconde agli italiani già anestizzati dal berlusconismo imperante. Un segreto tombale sepolto in un cassetto ministeriale. Le acque italiane contaminate da 119 tipi di pesticidi. Un fenomeno che investe le falde idriche. E’ quanto emerge da un rapporto insabbiato “sul piano nazionale di monitoraggio delle acque interne, superficiali e sotterranee” dell’Agenzia per la protezione dell’Ambiente (Apat). Dei pesticidi rinvenuti 112 sono stati rintracciati nelle acque superficiali, 48 in quelle sotterranee. «Nelle acque superficiali – spiega il Rapporto – è stata riscontrata la presenza di residui in 485 punti di monitoraggio (47 per cento del totale), nel 27,9 per cento dei casi con concentrazioni superiori al limite stabilito per le acque potabili. Nelle acque sotterranee sono risultati contaminati 630 punti di monitoraggio (24,8 per cento del totale), nel 7,7 percento dei casi con concentrazioni superiori ai limiti di potabilità». L’Apat sottolinea che, a fronte di un consumo annuo di pesticidi di 150 mila tonnellate con circa 400 principi attivi utilizzati, varie sono le maggiori criticità sul territorio nazionale, tra cui «la contaminazione da terbutilazina diffusa in tutta l’area padano-veneta ed evidenziata anche in alcune regioni del Centrosud: risulta presente nel 51,5 per cento dei punti di campionamento delle acque superficiali e nel 16,15di quelli delle acque sotterranee». La ricerca ha rilevato inoltre che «ancora diffusa a distanza di un ventennio dal divieto, è la presenza di atrazina, residuo di una contaminazione storica imputabile al forte utilizzo fatto in passato». Segnalate anche specificità legate al territorio di alcuni pesticidi, come la contaminazione da bentazone, erbicida utilizzato nelle risaie e quindi presente soprattutto in Piemonte e nella zona sud-ovest della Lombardia.

Fonte: http://www.italiaterranostra.it

martedì 3 agosto 2010

Home

Home denuncia lo stato attuale della Terra, il suo clima e le ripercussioni a lungo termine sul suo futuro. Un tema che viene
continuamente espresso lungo tutto il documentario è quello del delicato e fondamentale collegamento che esiste tra tutti gli organismi che vi fanno parte.

Film documentario HOME ita from crysaetos11 on Vimeo.

APRILIA: Un coro contro la Turbogas

Su internet la possibilità di segnalare il sito come spazio da salvaguardare

Una nuova campagna è in corso per contrastare la realizzazione della centrale Turbogas a Campo di Carne.
Si tratta dell’iniziativa promossa dal Fai (fondo ambiente italiano) dal titolo “I Luoghi del Cuore”. Sul sito web www.iluoghidelcuore.it è possibile segnalare un luogo da salvaguardare, per assicurarne un futuro. Navigando si legge testualmente: «Attraverso il censimento, il Fai sollecita le istituzioni locali e nazionali competenti affinché conoscano il vivo interesse dei cittadini nei confronti delle bellezze del Paese e mettano a disposizione... le forze necessarie per salvaguardarle. Ma il censimento è anche il mezzo per intervenire direttamente, laddove possibile, nel recupero di uno o più beni votati». La campagna a sua volta è stata sponsorizzata da “Degrado aprilianosu Facebook, il social network più in voga del momento. «Ci chiedevamo - riferiscono i promotori del gruppo - se gli apriliani (ma non solo ovviamente) votassero in massa per la salvaguardia del terreno sul quale sta sorgendo la Turbogas. La cosa non ci sembra così assurda, visto che in quella zona sono stati rinvenuti reperti archeologici, molto probabilmente di epoca romana». Al riguardo c’è da dire che proprio lo storico ritrovamento aveva fatto pensare ad un possibile stop degli interventi. Tutt’altro. Proprio nelle ultime ore infatti la responsabile delle relazioni istituzionali di Sorgenia Power (la società che realizzerà la Turbogas), Paola Nobili, ha confermato come «i ritrovamenti sul sito centrale elettrica di Campo di Carne non influenzeranno la pianificazione del cantiere». Come a dire che i lavori, comunque, stanno andando avanti, eccome. «La soprintendenza - ha aggiunto Nobili - ha circoscritto la parte di terreno dove è emerso questo muro, ma non sappiamo ancora che tipo di valore abbia. Su questo attendiamo che chi di dovere si esprima al riguardo. Nel frattempo siamo anche in attesa che ci dia indicazioni su come muoverci. Ma non è tutto. Sempre la responsabile delle relazioni istituzionali di Sorgenia Power ha precisato come la “preziosa scoperta” «non si trova nell’area dell’impianto bensì attiguo alla strada che conduce al cantiere e che dovrà essere attraversata dall’elettrodotto. Ma questi lavori di scavo non sono ancora iniziati: le verifiche sono in corso, ma comunque i lavori andranno avanti». Intanto però la battaglia da parte di chi non vuole la turbogas va avanti.
Il Territorio