domenica 31 luglio 2011

Aprilia: Turbogas, ultima chance

A settembre manifestazione per impedire la costruzione della centrale

L’estremo disperato tentativo per bloccare la turbogas non verrà organizzato dall’amministrazione comunale. Negli ultimi giorni, infatti, la protesta contro la centrale di Campo di Carne, che dovrebbe entrare in funzione il prossimo autunno, sta prendendo forma e contenuti sul web. Una iniziativa che parte dal basso, da giovani apriliani e non, contrari alla costruzione della turbogas e, soprattutto, stanchi di rimanere a guardare senza fare nulla. La manifestazione, che è ancora in fase di studio, dovrebbe andare in scena ai primi di settembre. Stupisce il fatto che questo ammirevole quanto difficilissimo tentativo di stoppare i lavori parta da una ragazza romana, Veronica Romeo, che promette di portare ad Aprilia moltissime persone della capitale. «Sono sempre stata una ambientalista – spiega la promotrice della protesta – e mi batterò affinché questa centrale non venga attivata. Se la turbogas entrasse in funzione creerebbe moltissimi danni su tutto il territorio pontino. Anche Roma ne risentirebbe. L’iniziativa è nata sul web ed in questi giorni tantissime persone hanno aderito o dato il loro benestare a questa manifestazione che si dovrebbe tenere nelle prime settimane di settembre. Ad oggi siamo un centinaio ma spero che il numero aumenterà con il passare del tempo. Io cercherò di portare più gente possibile dalla capitale. Nei prossimi giorni studieremo il percorso e ci riuniremo per decidere una data precisa. Il mio augurio è che le istituzioni comunali di Aprilia non snobbino questa importante iniziativa. Mi attendo che il sindaco D’Alessio ci sostenga e, soprattutto, sia partecipe il giorno della manifestazione». In questi due anni di amministrazione comunale la questione della centrale forse non è stata affrontata come molti cittadini si aspettavano e speravano, soprattutto dopo la grande vittoria conseguita alle scorse elezioni comunali. Eppure il «no alla turbogas», durante la campagna elettorale, fu per Domenico D’Alessio e per il movimento civico dell’attuale assessore all’ ambiente Alessandra Lombardi (nella foto sul quotidiano), un importantissimo «cartello elettorale» capace di far convergere sulla coalizione moltissime preferenze. A distanza di ventiquattro mesi però, di atti o di iniziative in grado di stoppare la costruzione della centrale, neanche l’ombra. Anche la protesta «spontanea» dei cittadini si è spenta. Ora dai giovani arriva un’offerta difficile da rifiutare. Pena, il tradimento di un’idea, di una visione politica che caratterizzò fortemente l’estate 2009. Articolo pubblicato su Latina Oggi 28 luglio 2011 firma di Alessandro Piazzolla

sabato 30 luglio 2011

Ma gli schiavi del nuovo millennio possono bersi le parole della Neolingua?

La nostra organizzazione economica, sociale e culturale è interamente focalizzata sulla crescita economica e il suo risultato è di creare malessere. La crescita economica è la via d'uscita dai problemi di debito pubblico? Leggete questo post su Fantapolitik e avrete molte spiegazioni! Un sistema incentrato sulla crescita economica e sulla produttività economica che ha come unico punto di riferimento l'indice del Prodotto Interno Lordo (PIL), è un sistema che a lungo andare (praticamente oggi) elimina le persone come dato fondamentale nella catena del processo produttivo. L'economia come viene intesa oggi ci comanda rendendoci schiavi. Eliminare il lavoro rende una società malata, un lavoro che rende schiavi è una società malata. Ieri sera Beppe Grillo a Sabaudia ha aperto la mente agli spettatori regalondo una multitudine d'informazioni in poco più di due ore. Ha parlato soprattutto di Economia, in un periodo tragico, è d'attualità, ma l'informazione (i soliti giornali di regime) non ne parla. Anzi il sistema di cui parlavamo prima ha generato in questi "anni di conflitto civile non convenzionale" la Neolingua, per chi ha letto "1984" di George Orwell, sà di cosa sto parlando, altrimenti andati a leggere il post sul blog di Grillo. L'informazione ci renderà liberi, ma dobbiamo avere gli strumenti e saperli utilizzare. Bene, la prima cosa ce l'abbiamo, ma la seconda cosa bisogna attivarsi da soli. Sono poco più di due anni che scrivo su questo blog. Sono soddisfatto, perchè è seguito, perchè riusciamo a fare un minimo d'informazione. Se solo potessimo essere molti di più, la realtà intorno a noi cambierebbe, ma in quale direzione? Noi non vogliamo che venga costruita la Centrale Turbogas e la centrale inceneritore di Biomassa nella zona industriale di Mazzocchio nel comune di Pontinia. Questo è il primo punto di partenza che al tempo ci ha messo insieme, ma poi da lì si sono aperte tante altre strade, non volere la Centrale Turbogas, significa aver sviluppato un profilo di pensiero minimo ambientalista. Aver approfondito tutto il mondo che s'intreccia nell'economia italiana e la costruzione di questi impianti. Aver scoperto che il nuovo colonialismo viene fatto dalle multinazionali, lobby del potere, che ci governano, ci sfruttano e ci manipolano in campagna elettorale, ti porta un minimo ad essere più cosciente della realtà che ti circonda. Grillo in questi anni è stato un portatore di strumenti, ci ha fatto aggregare e conoscere sul web. Ci ha fatto vedere come poteva essere usata la rete. Adesso dobbiamo agire, attivarci, fare rete d'informazione tra di noi. Una sfida che dobbiamo accettare, perchè non c'è niente da perdere!

Pontinia, ancora distante il traguardo “Riciclone”.

Pontinia: bassa la percentuale della raccolta differenziata

di Gianpaolo Danieli

Articolo pubblicato da "Il Settimanale di Latina" 30 luglio 2011

I rifiuti sono il simbolo più clamoroso di una società dello spreco. Le parole di Marino Ruzzenenti, storico, ambientalista e scrittore, dal 1994 tra i soci fondatori di Cittadini per il riciclaggio, associazione che da allora ha condotto una lunga lotta contro il megainceneritore Asm di Brescia, rispecchiano a pieno la dimensione in cui viviamo. In quale dimensione sociale-ambientale ci poniamo qui a Pontinia? L’assessore all’ambiente e salute, Valterino Battisti, dichiara attraverso mezzo stampa (articolo del 21 luglio sulle pagine di Latina Oggi) la soddisfazione d’amministrare una società civile virtuosa, per il motivo che la raccolta differenziata (carta, plastica, vetro, metalli e materiale organico) è giunta al 60% solo nel centro urbano. Bene, un piccolo cambiamento è in atto, ma non basta per arrivare al risultato che il Ministero dell’Ambiente in collaborazione con Legambiente e Comuni Ricicloni richiede entro il 2011. Nel centro urbano, la popolazione residente, è poco meno della metà (circa 7000 abitanti), quindi Pontinia nel totale del suo territorio si ferma approssimativamente al 30% di RD. Consideriamo la situazione dal momento in cui la legge ha ordinato l’obbligo di riciclare i rifiuti, la visione diventa disastrosa. Nel 1997 con il decreto Legislativo n.22 del 5 Febbraio (DL Ronchi), si disponeva alle amministrazioni di rendere obbligatorio il servizio della differenziata dei rifiuti. Sono passati 14 anni e troviamo ancora difficile mettere in atto, norme a beneficio dell’ambiente. La situazione è peggio di quel che narrano. Come dimostra con il reportage di fotografie il post: “La società virtuosa dell’Assessore Battisti”, il blog www.noturbogaspontinia.blogspot.com. Le immagini immortalano atteggiamenti poco civili: abbandono di rifiuti lungo le strade, incendi lungo le banchine, e disservizi, che potrebbero essere risolti con un minimo d’accortezza. Tornando a leggere l’articolo in questione si deduce che in 10 anni d’attività della municipalizzata Tra.Sco, a favore di un mutuo di 1.187.850 Euro, non sono riusciti a raggiungere risultati in maniera omogenea su tutto il territorio comunale, com’è successo per esempio a città con numero abitante simile a Pontinia: Montespertoli (FI) 84% di RD, Roncade (TV) 81%, San Severino Marche (MC) 65,2%, Sasso Marconi (BO) 60.9%, i quali sono rientrati nel dossier dei Comuni Ricicloni. Riuscirà l’amministrazione e l’intera comunità a superare la sfida?

Foto tratta dal sito: http://marraiafura.com

venerdì 29 luglio 2011

Rifiuti, virtuosi per finta

Abbiamo fatto colpo, siamo stati pubblicati e per questo ringraziamo il giornalista Riccardo Colabattista che ieri sulle pagine di Latina Oggi ha riportato lo stato di fatto descritto dal nostro post. Lo ringraziamo per averci osservato, scoperto e divulgato. Forse uno dei pochi che oggi prende con il giusto spirito e dedizione il lavoro di giornalista, ovvero di fare informazione. Il nostro come il suo non è quello di puntare il dito contro, ma di informare. Guardate, c'è un problema, non viene preso in considerazione, non viene visto, ne viene evidenziata in malo modo solo una parte, facciamo venire su in superficie questo problema, parliamone, risolviamolo. Non rendiamo superficiale e superflua l'informazione. Usiamola per migliorare le cose. Senza fare male a nessuno. Non agendo, non comunicando, limitandosi solo ad illuminare l'ego delle persone non si migliora niente e non fa bene alla comunità. Immagine (la lunga strada, tratta dal blog: http://mammadolce.wordpress.com). Vi lascio alla lettura dell'articolo:

Pontinia, i no turbogas rispondono a Battisti

In risposta alla «società virtuosa» dell’assessore all’ambiente, Valterino Battisti, arriva il reportage sul blog «No alla turbogas di Pontinia». Cassonetti vecchi, puzzolenti, a volte completamente bruciati e poi sterpaglia abbandonate sul margine della strada, copertoni di camion e materiali ingombranti lasciati marcire accanto ai secchi della spazzatura. È questa la realtà fotografata dal blogger di Pontinia che proprio non se la sente di definire «virtuosa» la civiltà di Pontinia. «Mentre le idrovore di Mazzocchio riscuotono finanziamenti pubblici per l'ammodernamento – si legge nell’articolo -, molti rifiuti si depositano presso la chiusa. Ma la ‘virtuosità’ dell’uomo pontino si può riconoscere dagli atti ingenui dell’appiccare del fuoco ai bordi delle strade. Come dimenticarsi poi della discarica mai rimossa vicino ai Gricilli, grandissimo esempio di rispetto per l'uomo e per l'ambiente». De resto nel 2010, secondo la legge, si sarebbe dovuta avere una copertura della raccolta differenziata superiore al 60%. A Pontinia, invece, si è raggiunto il 40% in centro città e solo il 20% in periferia. La strada, quindi, è ancora lunga. Fonte : Articolo su Latina Oggi 28 Luglio 2011 firmato: Riccardo Colabattista

martedì 26 luglio 2011

Imprese,turismo e lavoro nel Parco nazionale del Circeo

Dal sito del circolo Legambiente di Sabaudia: http://www.laruslegambiente.it

Convegno: “IMPRESE, TURISMO E LAVORO NEL PARCO NAZIONALE DEL CIRCEO”

30 luglio 2011 - ore 10:00
Auditorium del centro visitatori del Parco nazionale del Circeo - via Carlo Alberto 104 - Sabaudia

Il convegno vuole essere occasione per avviare un'analisi approfondita tra tutti gli attori sociali che operano all'interno del Parco nazionale del Circeo che abbia ad oggetto lo sviluppo ecosostenibile dell'area protetta. L'obiettivo è di rilanciare il ruolo del Parco, mettendolo al centro di un nuovo modello economico e sociale di sviluppo da costruire insieme e che deve vedere nel redigendo Piano del Parco il suo punto di elaborazione collettiva più alto, così da evitarne la continua compromissione ad opera di abusivismo edilizio, incuranza, speculazioni, pur sapendo, attraverso progetti equilibrati e di grande valore scientifico, rivalutarne anche la capacità di attrarre investimenti e di creare nuove occupazioni qualificate, sicure, di lungo periodo.

Durante il convegno verranno trattate le maggiori emergenze del Parco nazionale e fatte proposte che vogliono contribuire ad una riscrittura del rapporto tra l'area protetta e tutte le categorie sociali che operano, con diversi funzioni e finalità, al suo interno. La discussione prevede il contributo delle autorità locali, di Legambiente, della CGIL e del mondo produttivo locale.

relatori:

Marco Omizzolo - circolo larus legambiente di sabaudia
Gaetano Benedetto - presidente ente parco nazionale del circeo
Sergio Zerunian - capo ufficio territoriale biodiversita' del cfs di fogliano
Sebastiano Venneri - vicepresidente legambiente
Lorenzo Parlatipresidente legambiente lazio
Salvatore D'Incertopadresegretario provinciale cgil
Roberto Lessio giornalista ed ex presidente regionale aiab
Gustavo Giorgi promotore fotovoltaico e ambientalista
Antonella Di Genuaimprenditrice del turismo – hotel maga circe

Sono stati invitati i Sindaci dei Comuni di SABAUDIA, SAN FELICE CIRCEO, LATINA, PONZA, il Presidente della PROVINCIA DI LATINA e il Prefetto di Latina.

All'incontro parteciperanno produttori e imprenditori locali.

lunedì 25 luglio 2011

Pontinia: La società virtuosa dell'Assessore Battisti

Oggi non posso che commentare attraverso fotografie questo articolo, dove si sostiene la soddisfazione di un Assessore all'Ambiente e Salute del Comune di Pontinia, dei risultati ottenuti attraverso la municipalizzata TRASCO. I conti in chiusura di bilancio in data 31 Dicembre 2010, come scrive Antonella Subiaco nell'articolo pubblicato in data 21 Luglio 2011 sul quotidiano Latina Oggi, sono in positivo, quindi da questo si deduce che la società civile di Pontinia sia "virtuosa".

La Trasco funziona - Pontinia società virtuosa
Conti in attivo e servizi: il bilancio delle attività
La società Trasco opera nel settore dei servizi pubblici e, in particolare, effettua per il Comune di Pontinia alcuni servizi essenziali, come il trasporto alunni, la raccolta rifiuti urbani, la raccolta differenziata, la mensa scolastica. L’ultimo bilancio della società, firmato dall’amministratore unico Sebastiano Gobbo, si è chiuso al 31 dicembre 2010 con un utile di esercizio di 13.828 euro. Nella nota integrativa allegata al bilancio, l’amministratore precisa che nell’anno 2001 la Trasco contrasse con la cassa depositi e prestiti un mutuo di 1.187.850 chiesto al fine di istituire ex novo il servizio di raccolta rifiuti solidi urbani, e impiegato per l’acquisto di mezzi ed attrezzature necessarie per lo svolgimento del servizio. Il mutuo andrà scadere il 31 dicembre 2011 ed è garantito con fidejussione del Comune. Come già verificatosi negli anni precedenti il Comune di Pontinia ha anticipato per conto della Trasco alcune rate di mutuo. Pertanto alla data del 31 dicembre 2010 il Comune risulta creditore nei confronti della società per un importo di 502 mila euro. Nel commentare il bilancio l'assessore all'Ambiente Valterino Battisti ha ringraziato la Trasco e in primis l'amministratore Gobbo per il buon funzionamento dei servizi erogati ai cittadini. Tra questi, ha sottolineato Battisti, debbo citare la raccolta differenziata dei rifiuti urbani che nel centro urbano ha raggiunto quota 60% che intendiamo allargare su tutto il territorio in base ad un nuovo studio di fattibilità sul quale sta lavorando l’amministratore.

Firmato da Antonella Subiaco

Questi sono i buoni servizi erogati ai cittadini:






La prima foto è stata scattata sulla migliara 49 sx all'altezza della stradina delle due migliare, un bidone completamente incendiato e senza il coperchio, che con una folata di vento, tutti rifiuti più leggeri, vengono disseminati al di fuori del secchio. Molti i rifiuti ingombranti lasciati sul bordo strada a fianco del secchione. Da notare la mancanza dei due secchi per la raccolta differenziata della carta, vetro, plastica e lattine.
Nelle altre foto si riconoscono le scuole elementari e medie di Quartaccio, dove la raccolta differenziata del vetro, plasticha e lattine non esiste. Almeno ai bambini il buono esempio!
Un'altra zona priva di raccolta differenziata è La Cotarda, come le fotografie qui in alto dimostrano.
Questi sono i comportamenti dei cittadini della virtuosa Pontinia:




Nella prima foto riconoscibile l'ex sito della Miralanza, dove nel piazzale antistante un enormità di rifiuti giaciono davanti l'entrata. Ma si, tanto tra poco il nuovo centro commerciale risolverà tutto! Sarà anche peggio... Altri rifiuti abbandonati lungo i margini delle strade interne al territorio di Pontinia. Mentre le idrovore di Mazzocchio riscuotono finanziamenti pubblici per l'ammodernamento, molti rifiuti si depositano presso la chiusa (l'edificio che precede il bacino di raccolta dell'acqua), emanando anche un cattivo odore. Ma la "Virtuosità" dell'uomo Pontino si può riconoscere dagli atti ingenui dell'appiccamento del fuoco: pali del telefono e fasce frangivento sono le loro cavie preferite. Come dimenticarsi poi della discarica mai rimossa vicino ai gricilli, sempre sulla migliara 49, grandissimo esempio di rispetto per l'uomo e per l'ambiente!

Guerra ai piromani, volontari in azione

Pontinia, l’impegno della Protezione civile contro gli incendi

La guerra agli incendi e ai piccoli focolai accesi sulle banchine delle strade viene combattuta ogni giorno anche dai volontari della protezione civile di Pontinia. I trenta volontari, sotto la direzione del presidente Alessandro Galandrini, ogni giorno sono chiamati ad intervenire su tutto il territorio comunale e non solo. La maggior parte delle volte si tratta di piccoli focolai accesi volontariamente sotto gli eucalyptus. Un’usanza che interessa tutto il territorio di Pontinia. «Purtroppo quando vanno a fuoco le radici degli alberi – continua Galandrini – si va ad intaccare, in maniera importante, la vita della pianta. Con la base bruciata l’albero difficilmente tornerà ad avere un fogliame rigoglioso e verde». La squadra di Protezione Civile di Pontinia, infine, invita tutti i cittadini a collaborare per evitare ulteriori grandi incendi. Per segnalare fuochi bisogna chiamare il numero verde 803.550. in questo modo, in circa mezz’ora, la squadra di Protezione Civile sarà in grado di spegnere le fiamme.

Articolo di R.A.C. Latina Oggi 24 Luglio 2011


sabato 16 luglio 2011

Il punto sull'ambiente di Giorgio Libralato

Ciclo dell'acqua, fasce frangivento, rifiuti e nucleare
Dopo la clamorosa vittoria del comitato per l'acqua pubblica di Latina con l'ordinanza della corte di cassazione, c'è stato l'altrettanto clamoroso ritiro delle cartelle esattoriali da parte della stessa società Acqualatina che in un comunicato dichiara “lo strumento della riscossione a mezzo ruolo esattoriale, non è stata un’iniziativa isolata di Acqualatina in quanto, in tutta Italia, società di gestione di pubblici servizi, anche con partecipazione azionaria privata, hanno sempre e, prima ancora di Acqualatina S.p.A. stessa, utilizzato questo metodo di incasso che, solo ora, è stato ritenuto non ammissibile.” Questa ordinanza può aprire scenari importanti anche per altri servizi (per esempio rifiuti) e ad eventuali ricorsi e annullamenti di altrettanti cartelle esattoriali. Ma ripropone in tutta la sua forza il problema della gestione del ciclo dell'acqua che diversi comuni, nell'ATO 4 della provincia di Latina, oltre Anzio e Nettuno e alcuni della valle dell'Amaseno, vogliono riprendere e gestire in proprio. Abbandonando Acqualatina. Intanto i comitati aspettano la pubblicazione dei risultati referendari per chiedere la diminuzione della tariffa. Dopo la scoperta della struttura “delta” e del sistema Cusani sul quale sta lavorando la ragioneria dello stato si potrebbero aprire altri scenari. Tornando alla gestione dell'acqua i corsi d'acqua presentano, in questa stagione, i problemi mai risolti che si ripresentano ogni anno. Forse per mancanza di risorse da parte degli enti competenti o perchè ci sono troppi soggetti competenti alla fine nessuno attua l'azione determinante di prevenzione. Così come per la prevenzione degli incendi, altro problema stagionale, nonostante l'invito del Prefetto di Latina a prevenirli. Così i nostri corsi d'acqua mostrano rifiuti in superficie, scarsità d'acqua e di movimento, cattivo odore che fa pensare ad uno stato di sofferenza prevedibile. Le fasce frangivento minacciate da roghi, tagli illegali e adesso dalla «Psilla lerp», un temibile parassita. Secondo alcuni esperti per sconfiggere la Psilla è necessario introdurre nella penisola il suo antagonista, il Bliteus phyllaephagus, rinvenibile in California, ma non si ha notizia dell'interessamento e dell'intervento degli enti competenti. Intanto nelle campagne continua l'abbandono dei rifiuti di vario genere. Se la raccolta differenziata non viene svolta in maniera efficace, se non si crea la cultura, se non si sconfiggono le forze che cercano di trarre profitto illecito dai rifiuti allora vuol dire che ai comuni e ai loro amministratori non interessa avere un territorio bello e piacevole. Né a loro interessa veramente investire per il futuro. Significativa l'indagine appena pubblicata sul “sacco di Sabaudia” e la “quinta mafia”. Mentre il comune di Latina pare, finalmente, voler demolire il pericolante (oltre che brutto e che provoca erosione) pontile, riemerge il problema delle scorie nucleari mai risolto. Non esiste un sito nazionale e le scorie viaggiano spesso ad insaputa dei responsabili locali della salute e della sicurezza e vengono contaminati passeggeri e ferrovieri che viaggiano in scomoda compagnia a loro insaputa

Pubblicato su Il Settimanale di Latina oggi 16 Luglio 2011

Pontinia: ripubblicizzazione delle reti idriche

AL SIGNOR SINDACO DEL COMUNE DI PONTINIA

oggetto: ripubblicizzazione delle reti di acqua

Il Caffè” in distribuzione da oggi si chiede se il Sindaco di Pontinia, in merito alla gestione dell'acqua abbia un'idea. Cioè se dopo le 2 delibere del Consiglio Comunale di Pontinia per la restituzione delle reti, l'ultima del 23 gennaio 2008, il comune intenda procedere in base alle stesse. Tra l'altro sia il Pd sia lo stesso Sindaco hanno collaborato attivamente alla campagna referendaria per il sì all'acqua pubblica. Oggi la Cassazione ha pubblicato il risultato dei quesiti referendari, compresi i 2 sì. Uno per tornare all'acqua pubblica e l'altro per il risparmio del 7% sulla bolletta. Proprio la situazione economica sempre più critica, compresa la finanziaria in corso di approvazione e gli ulteriori grossi sacrifici che gravano, ancora e sempre sulle famiglie e sulle classi sociali più deboli, ha riscosso il maggior successo referendario e impone il ritorno alla gestione diretta dell'acqua. Quindi 2 delibere, due risultati referendari attendono (nella ricorrenza della vittoria elettorale della Lista per Tombolillo del 16 e 17 luglio 2006 con nel programma il ritorno alla gestione pubblica dell'acqua) un'azione immediata e senza indugi. Per attuare quanto dovuto cittadini, comitato referendario e associazioni sono a disposizione dell'amministrazione, come nel passato, per difendere i diritti civili e sociali, il territorio dai predatori o dai progetti sbagliati di turno.

Giorgio Libralato


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COMUNICATO STAMPA

Cassazione proclama vittoria dei Sì, parta subito il processo di ripubblicizzazione

La Corte di Cassazione ha oggi proclamato la vittoria dei Sì ai referendum del 12 e 13 giugno. I due quesiti sull'acqua sono quelli che hanno registrato il più alto numero di votanti, (27.689.455 il primo, 27.690.714 il secondo) e il maggior numero di Sì (25.931.531 il primo, 26.127.814 il secondo).

Il Comitato Referendario 2 Sì per l'Acqua Bene Comune si aspetta che a fronte di una così chiara espressione della volontà popolare, venga al più presto discussa e approvata in Parlamento la proposta di legge di iniziativa popolare depositata alla Camera dei Deputati già nel 2007, proposta che va nella direzione di un governo pubblico e partecipativo del servizio idrico così come lo intende la maggioranza degli italiani.

Allo stesso modo, il Comitato chiede a tutti gli Ambiti Territoriali Ottimali e a tutti gli enti locali di ottemperare immediatamente a quanto abrogato dai quesiti referendari, predisponendo gli atti necessari a togliere “l'adeguata remunerazione del capitale” dalla tariffa e ad avviare percorsi di ripubblicizzazione del servizio idrico integrato.


Roma, 14 luglio 2011


Luca Faenzi
Ufficio Stampa Comitato Referendario 2 Sì per l'Acqua Bene Comune
ufficiostampa@acquabenecomune.org

LEGGI Il Caffè qui:
http://www.ilcaffe.tv/pdf/latina222/pageflip.html

lunedì 4 luglio 2011

Pontinia la Verità sulla Centrale

TERRITORIO. Il caso del progetto per la costruzione di un impianto a biomasse, tra i 31 presentati nella cittadina in provincia di Latina.

Nel disordine delle 31 centrali elettriche presentate nel comune di Pontinia (14mila abitanti, una centrale ogni 450 abitanti) sono spuntati tre progetti di centrali a biomasse: una di 20 MW, due da 1 MW, una delle quali “travestita” (dalla Provincia di Latina) a impianto fotovoltaico. Non basta: tra i combustibili era addirittura previsto l’uso dell’olio di palma ed è stato oggetto di una segnalazione al Ministero per l’ambiente e successiva indagine della Forestale di Stato, perchè potrebbe derivare dalla deforestazione illegale. Si attende il completamento dell’indagine.

Il progetto della centrale a biomasse da 20 MW, nella conferenza dei servizi presso la Provincia di Latina, è stato trasmesso alla segreteria della presidenza del Consiglio dei Ministri, stante il parere negativo del Sindaco di Pontinia per motivi sanitari precauzionali (articoli 216, 217 RD 1265/1934). Il ricorso della ditta proponente al Tar è stato respinto. Vi sono due pareri del Consiglio di Stato che danno ragione al parere del Comune e alla procedura della Provincia. La Regione Lazio ha dato il parere favorevole al progetto in merito alla richiesta preliminare di Via perchè, tra l’altro, tre comuni inesistenti non hanno inviato le osservazioni.

Assurdo che la Regione non conosca nemmeno i suoi comuni. Le motivazioni sanitarie del comune di Pontinia sono state confermate nella relazione del dottor Federico Valerio, del Servizio di chimica ambientale dell’Istituto nazionale per la ricerca sul cancro di Genova. Solo per citare qualche passaggio della relazione del dottor Federico Valerio, che allega due pagine di bibliografia a sostegno, con 27 citazioni: «La nostra conclusione pertanto è che l’inquinamento ambientale indotto dall’impianto a biomasse che si intende realizzare a Mazzocchio-Pontinia, pur nel pieno rispetto delle norme vigenti, peggiora l’attuale qualità dell’aria con le emissioni da camino e con quelle del traffico veicolare indotto (ossidi di azoto, polveri fini, ossia PM10, ed ultra fini, ossia PM2,5), peggiora anche la qualità del suolo e dei prodotti agricoli di questi stessi suoli, con le ricadute di composti organici persistenti (diossine, furani, idrocarburi policiclici) e probabilmente di metalli pesanti.

I rischi sanitari indotti da questa contaminazione, per quanto piccoli possano essere stimati, non sono giustificati dai benefici collettivi indotti dalla realizzazione dell’impianto, il cui principale scopo è quello di massimizzare gli utili dei proponenti, in base agli attuali incentivi alla produzione di elettricità da biomasse. Diversi indicatori dello stato di salute della popolazione laziale segnalano nel territorio del comune di Pontinia alcuni tra i più elevati fattori di rischio, in particolare per l’apparato respiratorio. In questo contesto, riteniamo inopportuno aggiungere, con la centrale a biomasse, nuovi fattori di rischio che si andrebbero inevitabilmente ad aggiungere ad altri, presumibilmente già presenti. Questa opposizione ancor più giustificata dal fatto che la centrale a biomasse proposta non assolutamente una scelta obbligata, tantomeno una scelta strategica allo sviluppo del Paese».

Ricordiamo che anche il Piano energetico provinciale vigente (che prevede la capacità di produzione tale per alimentare una capacità di 10 MW), così come lo studio dell’Enea allegato al Piano energetico regionale, dimostrano la mancanza di biomassa da bruciare nell’intera regione. Se a questo aggiungiamo che in provincia di Latina già funziona la centrale a biomassa di Cisterna che produce 10 MW, e tutti gli altri progetti di cui si ha notizia attraverso gli organi di informazione, superiore a 1 MW, nella Regione Lazio non si riesce a capire come si possa giustificare una produzione di legno da alimentare la centrale progettata a Pontinia.

Abbiamo progetti d centrali a biomasse in provincia di Frosinone, Latina e Viterbo per oltre una dozzina d’impianti per un totale di 40 MWe. Nel Lazio la produzione di energia elettrica dalle centrali a biomasse e rifiuti, secondo Legambiente, è di 80 MWe. Inoltre in provincia di Latina sono già state autorizzate altre tre centrali a biomasse della potenza di circa 1 MW. è quindi evidente che i conti non tornano. è ormai noto che gli impianti a biomasse non creano posti di lavoro. Attualmente la centrale di Bando d’Argenta in provincia di Ferrara, simile a quella progettata per Pontinia, importa il materiale combustibile dal Veneto e, in parte, dal Brasile, con buona pace dell’economia locale. Si è inoltre visto come le superfici richieste per le coltivazioni energetiche siano enormi.

Le grandi centrali a biomasse (20,30,40 MW) che i privati stanno proponendo agli Enti locali in tutta Italia (Conselice, Russi, Finale Emilia) non rispondono a logiche di filiera e non hanno nessun legame col territorio. Le rese per ettaro, sia quantitative che economiche, conducono inevitabilmente al reperimento sul mercato estero dei materiali da bruciare, con buona pace della riconversione dei nostri agricoltori che dell’ambiente, sul quale graveranno i costi di trasporto. Inoltre Actelios Falck e Eridania Maccaferri hanno siglato un accordo da 300 milioni di euro per sviluppare la produzione di bioenergia negli ex stabilimenti per la lavorazione della barbabietola di Castiglion Fiorentino Russi, Fermo e Villasor, in provincia di Cagliari. Benché la volontà dichiarata sia quella di approvvigionare di materia prima locale le centrali, un moderato realismo fa supporre che non sarà proprio così. Difficile credere nell’uso di olio di girasole, quotato grezzo a più di 550 euro/t, quando si può importare olio di palma grezzo a 400 euro/t. Lo stesso discorso vale per la biomassa da legno.

Ne abbiamo un esempio con la grande centrale di Bando d’Argenta. Neanche un pioppo è stato piantato in Italia per alimentare quello stabilimento. Il mercato della biomassa considerato è extraregionale in oltre il 60% dei casi. Questo aspetto è condizionato dai costi di trasporto, dalla effettiva disponibilità nel territorio in cui sono inserite le centrali e dai costi del prodotto. Inoltre, è stato riscontrato come gli impianti di taglie superiori si approvvigionino al di fuori della regione.

Pubblicato il 04/05/2011 su http://www.terranews.it
Giorgio Libralato
Pontinia Ecologia e Territorio

domenica 3 luglio 2011

Pontinia: Acqua vietata ai bambini

Pubblicato il nuovo decreto del ministero della Salute. Disagi per l’estate: il nodo dei controlli

Sabaudia e Pontinia tra i Comuni con arsenico in eccesso nel flusso idrico

Il problema dell’acqua all’arsenico, nato in una zona circoscritta del territorio pontino, ora interessa direttamente vaste parti della provincia di Latina e Viterbo. Tra i centri in cui il problema continua a persistere ci sono anche quelli dei comuni di Sabaudia e Pontinia. Infatti, in un decreto emanato dal Ministero della Salute, già pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale, si vieta l’utilizzo dell’acqua comunale potabile a tutti i bambini minori di tre anni. Oltre al problema dell’arsenico, che ha toccato da vicino anche Acqualatina, negli ultimi mesi si è alzato il livello di allerta anche per alcuni parametri inerenti alla presenza di fluoro all’interno delle condutture pubbliche. Il decreto del Ministero della Salute arriva a poche settimane dall’inizio della piena stagione estiva di Sabaudia. Un periodo, questo di luglio e agosto, in cui la città viene presa d’assalto dai turisti provenienti soprattutto dalla capitale. Complice anche il caldo non sarà facile tenere «sotto controllo» tutti gli esercizi commerciali che fanno uso dell’acqua pubblica e, soprattutto, di tutte le fontanelle presenti in città. Infatti, adesso toccherà ai rispettivi responsabili della gestione dell’acqua, che sono diversi da Comune a Comune, fare un’attenta e vasta opera di informazione verso la popolazione locale. Oltre a Sabaudia e Pontinia, le altre città della provincia interessate al decreto sono Aprilia, Cisterna, Cori, Priverno, Sezze, Sermoneta e Latina. Proprio nella città capoluogo di provincia la società Acqualatina, da mesi, è obbligata a riparare alla situazione di gravità, con le autocisterne che distribuiscono l’acqua potabile, con parametri di arsenico e fluoro nella media, in orari e luoghi precisi della città. Adesso, quindi, vedremo come si organizzeranno anche nei Comuni di Sabaudia e Pontinia. Infatti, oltre a vietare l’utilizzo dell’acqua potabile ai bambini di tre anni si dovrà lavorare per offrire un servizio sostitutivo che tamponi, almeno parzialmente, alla situazione di emergenza emersa in questo inizio d’estate. Il tempo per poter garantire un buon servizio per i mesi estivi di questo 2011 non è molto. Questo però non dovrà essere una scusante per poter sottovalutare il problema e rimandare ogni decisione a settembre. L’acqua, anche dopo gli importanti risultati ottenuti durante l’ultimo referendum, risulta essere un argomento sensibile anche per la popolazione della provincia di Latina. Sapere che i bambini al di sotto dei tre anni non potranno bere l’acqua comunale di certo non fa stare tranquilli genitori e singoli cittadini. Al decreto del Ministero della Salute ora si attendono le contromisure da parte delle amministrazioni comunali che, come detto, dovranno essere prese in tempi molto brevi.

Riccardo Colabattista su Latina Oggi pag 27

Immagine dal sito : www.neversleep.it

sabato 2 luglio 2011

Tra discariche, degrado e il solito inquinamento

il punto sull'ambiente di Pontinia

Tra discariche, degrado e il solito inquinamento. Percorrendo le campagne si nota la strage silenziosa delle fasce frangivento. Piante di eucaliptus bruciate dal solito fuoco stagionale di chi vuole pulire le sponde di fossati e canali. Puntualmente ogni anno nello stesso periodo e nello stesso posto. Nell'indifferenza, sembra, degli “enti e istituzioni competenti”. La qualità d'acqua di molti canali non sembra aver bisogno di esami ed analisi per accertarne il pessimo stato. Aspettando la solita annuale moria di pesci. Nella discarica abusiva della Migliara 49 la telecamera che dovrebbe registrare i responsabili dell'abbandono e dell'inquinamento si staglia su una quantità di rifiuti di ogni tipo e genere. Rifiuti di materiale edile, arredamento, eternit, elettrodomestici, copertoni. A qualche centinaio di metri altri cumuli di rifiuti, molti dei quali bruciati. La gravità e l'estensione del problema si nota agli incroci (per esempio sull'Appia in corrispondenza della Migliara 51) con una “scia” di centinaia di metri di rifiuti abbandonati. Quando viene tagliata l'erba e la vegetazione si vedono plastica e altro materiale, tra i quali i soliti copertoni. E' evidente che manca la cultura del rispetto ambientale, della raccolta differenziata, così come del riciclo, riuso, risparmio energetico. Non si può pensare a soluzioni miracolose. Deve essere estesa la raccolta differenziata (a Pontinia al di sotto del misero 20%) sopratutto porta a porta. Poi si deve fare informazione adeguata, sopratutto nelle scuole. E dare il buon esempio. Anche con acquisti verdi nella pubblica amministrazione, come nell'installazione di impianti naturali e rinnovabili, sostituire impianti illuminazione pubblica con il Led, realizzazione di piste ciclabili. Certo servirebbe una classe dirigente sensibile, progettisti preparati e magari adeguare il regolamento edilizio obbligando le nuove costruzioni a essere dotati di energia naturale e rinnovabile. Poi bisogna conoscere l'ambiente per amarlo.

Articolo di Giorgio Libralato pubblicato su Il Settimanale di Latina

Nella foto in alto: a sx il ciclista che ha scattato la foto e a dx una macchina ferma a scaricare rifiuti davanti le telecamere.

Leggi l'articolo su Latina Oggi pag 27

Approfondimenti dalla rete Civica di Napoli: Cos'è il compost e come si può fare.

Pontinia: Frangivento decimate dalla cocciniglia killer

Antonella Subiaco su Latina Oggi di venerdì 1 Luglio 2011 a pagina 26 riporta il fenomeno che sta decimando gli eucalipti delle fasce frangivento che corrono lungo le strade principali del territorio pontino.

Da alcuni giorni gli eucalipti delle fasce frangivento stanno perdendo il fogliame, un fenomeno fuori stagione che ha allarmato gli agricoltori e gli esperti del settore florovivaistico. A segnalare il fenomeno è stato Antonio Aumenta, noto vivaista di Pontinia. Aumenta, ha individuato il parassita che sta provocando la defoliazione degli eucalipti. Si tratta di una cocciniglia appartenente all'ordine degli Emiteri. La specie che ha attaccato le frangivento è molto pericolosa perchè, oltre agli eucalipti, sta investendo tutti gli alberi dei suoi tre vivai (Lungo-Appia - Lungo- Pontina e Mazzocchio) con danni incalcolabili. I parassiti, per il loro modo di nutrirsi e per la loro grande prolificità, ricoprono tutta la parte aerea del vegetale, dal tronco alle ultime foglie, per cui anche gli alberi di mole imponente possono essere portate al massimo grado di deperimento o fatte addirittura morire. Della questione si sta interessando anche l'assessore all' Agricoltura Maurizio Ramati che presto promuoverà iniziative per affrontare il fenomeno della cocciniglia killer chiedendo l'intervento della Regione come è accaduto in occasione della crisi dei kiwi di Aprilia e Cisterna.

Potrebbe trattarsi della Psilla, il parassita che in Sardegna come da noi sta distruggendo gli alberi di eucalipto.
Le immagini e la notizia è tratta dal blog di francescovalori.blogspot.com.

Leggi anche:
L'UNIONE SARDA - Economia: Il killer degli eucalpiti plana sull'Isola 27.01.2011
Rischio parassiti Killer - Europa e Italia alle prese con animali stranieri

venerdì 1 luglio 2011

Pianta la tua piccola foresta con Unimondo

Il 20 dicembre 2006, l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha adottato una risoluzione proclamando il 2011 "Anno Internazionale delle Foreste" (Aif) per sostenere l’impegno di favorire la gestione, conservazione e lo sviluppo sostenibile delle foreste di tutto il mondo. Ogni giorno, circa 350 km quadrati di foresta vengono distrutti in tutto il mondo. Le maggiori cause di questa perdita di aree forestali sono: la conversione in terreni agricoli, un taglio indiscriminato del legname, una gestione errata della terra e la creazione di insediamenti umani. Unimondo, per il 2011, ha un motivo in più per proporre la campagna 1 fan 1 albero con il supporto di Informazione Libera. Trattasi di un progetto di riforestazione in Kenya a compensazione della C02 che produciamo ogni giorno. La riforestazione è curata da Tree is Life, un gruppo di giovani agroforestali che sono già stati premiati per la loro efficienza. Tree is Life è un progetto sostenuto da 8 anni da Unimondo. Il numero di alberi che verrà piantato in Kenya dipenderà dal numero di amici che sono diventati fan di Unimondo.

Come si fa?...4 passi:

1) entra in Facebook;

2) cerca “Unimondo Face2Facebook”;

3) diventa fan…se non lo sei già;

4) suggerisci agli amici che hai in Facebook di diventare fan di Unimondo;

Per approfondire: www.unimondo.org

L’assessore ai servizi demografici del Comune di Trento, dopo la comparsa dell’articolo “l’albero che cade e la foresta che cresce” ha telefonato ad Unimondo proponendo per ogni nato in città l’impianto di un albero in Kenya. Con la speranza che anche altri comuni possano seguirne l’esempio. Sarebbe un bell’anno internazionale. Sostieni anche tu la campagna 1 fan 1 albero. Pianta oggi stesso, come suggerito da don Luigi Ciotti, il tuo albero.

articolo di Fabio Pipinato

Il Video di “Tree is Life”

Lo spot segreto: acqua in vendita alla Francia

Forse a qualcuno sarà capitato di vedere in questi giorni uno spot che apparentemente non pubblicizza nulla: si vedono degli uomini accanto a delle tubazioni, che immagino siano gasdotti, con una faccia felice come se stessero nell’eden. E alla fine di questa scenetta viene citata l’azienda, la Gdf Suez.

Si ma insomma cosa si vuole pubblicizzare? La felicità indotta dal gas o la felicità del tubo? E cosa potrebbe importare al singolo consumatore nella sua solitudine televisiva dei grandi impianti? Perchè si spendono questi soldi in spot?

Qualcosa in realtà si vuole vendere ed è l’acqua. Si comincia a dare una visione edenica della società francese che vuole a tutti i costi abbeverarci (tutti i costi vale ovviamente per i consumatori) e far così passare in maniera subliminare un’idea positiva della privatizzazione (nonostante il risultato del referendum). Gdf-Suez non prevede impatto strategia da referendum, come riportava il sito it.reuters.com 2 giorni prima del voto.

Ora per chi non lo sapesse la Gdf Suez è una grande società francese che si occupa di acqua, di energia e di rifiuti. In Italia ha una presenza ben consolidata, ma che evidentemente non le basta.
Tramite le filiali Ondeo Italia spa ed Electrabel Italia Spa, la multinazionale possiede il 10% di Acea Spa, società che opera contemporaneamente nel settore acqua.

  1. Acque Toscane Spa, (100%) concessionaria del servizio in alcuni comuni della provincia di Pistoia e Firenze.
  2. Nuove Acque Spa (46%) concessionaria del servizio per l’Ato 4 di Arezzo.
  3. Publiacqua Spa (9% per il tramite di Acque Blu Fiorentine Spa) concessionaria del servizio per l’Ato3 di Firenze.
  4. Acquedotto del Fiora Spa (8% per il tramite di Ombrone Spa) concessionaria del servizio per l’Ato6 di Grosseto e Siena.
  5. Acque Spa (5,4% per il tramite di Acque Blu Arno Basso Spa) concessionaria del servizio per l’Ato2 di Pisa.

C’è poi l’altra società francese che spesso opera in tandem, la Veolia:

  1. 47% di Acqualatina Spa, la società che gestisce in concessione il servizio acqua potabile dell’ ATO di Latina. Il 51% della società è di proprietà degli enti locali;
  2. il 17% di Mediterranea delle Acque Spa la società che gestisce in concessione il servizio acqua potabile dell’ ATO di Genova. Il 68% del capitale appartiene al gruppo Iride;
  3. il 19% di G. E. A. L. Spa (Gestione Esercizio Acquedotti Lucchesi), la società che gestisce in concessione le reti e gli impianti di acquedotto, fognatura e depurazione nel comune di Lucca.

Tramite SIBA Spa detiene:

  1. il 46,5% di So.Ri.Cal. – Società Risorse Idriche Calabresi, la società che ha in concessione la gestione all’ingrosso dell’acqua della regione Calabria. Il restante 53,5% appartiene alla stessa regione Calabria;
  2. il 75% di Sicilacque Spa, la società che ha in concessione la gestione all’ingrosso dell’acqua della regione Sicilia;
  3. il 24% di Acqua Campania Spa, la società che ha in concessione la gestione all’ingrosso dell’acqua in Campania nelle provincie di Napoli e Caserta.

Lo so l’elenco è lungo, ma evidentemente non quanto queste società vorrebbero. E per questo ci presentano il mulino bianco delle loro attività con una tecnica di persuasione occulta.

Il maggior azionista della Suez, anzi l’azionista di gran lunga prevalente, è lo stato francese, così come avviene per Veolia, sia pure in misura minore. Così con la privitizzazione dell’acqua, l'abbiamo data in gestione alla Francia. Ma che poi la privatizzazione vada a favore di un altro Stato è davvero il segno di quel medioevo nel quale siamo trascinati dal governo di malavita. Ma non preoccupiamoci, loro si prenderanno l’acqua, ma ci venderanno il nucleare. Come diceva Tolstoj: "cousinage mauvais voisinage".

Se soltanto pensiamo che la campagna elettorale del 2008 fu impostata da Berlusconi sull’Alitalia e sulla necessità di non venderla ad Air France, c’è da rimanere di sale. Il che naturalmente accade solo a chi ha sale in zucca.

Fonte: ilsimplicissimus

Immagine tratta dal sito: grilliaresini.ilcannocchiale.it