Si ma insomma cosa si vuole pubblicizzare? La felicità indotta dal gas o la felicità del tubo? E cosa potrebbe importare al singolo consumatore nella sua solitudine televisiva dei grandi impianti? Perchè si spendono questi soldi in spot?
Qualcosa in realtà si vuole vendere ed è l’acqua. Si comincia a dare una visione edenica della società francese che vuole a tutti i costi abbeverarci (tutti i costi vale ovviamente per i consumatori) e far così passare in maniera subliminare un’idea positiva della privatizzazione (nonostante il risultato del referendum). Gdf-Suez non prevede impatto strategia da referendum, come riportava il sito it.reuters.com 2 giorni prima del voto.
Ora per chi non lo sapesse la Gdf Suez è una grande società francese che si occupa di acqua, di energia e di rifiuti. In Italia ha una presenza ben consolidata, ma che evidentemente non le basta.
Tramite le filiali Ondeo Italia spa ed Electrabel Italia Spa, la multinazionale possiede il 10% di Acea Spa, società che opera contemporaneamente nel settore acqua.
- Acque Toscane Spa, (100%) concessionaria del servizio in alcuni comuni della provincia di Pistoia e Firenze.
- Nuove Acque Spa (46%) concessionaria del servizio per l’Ato 4 di Arezzo.
- Publiacqua Spa (9% per il tramite di Acque Blu Fiorentine Spa) concessionaria del servizio per l’Ato3 di Firenze.
- Acquedotto del Fiora Spa (8% per il tramite di Ombrone Spa) concessionaria del servizio per l’Ato6 di Grosseto e Siena.
- Acque Spa (5,4% per il tramite di Acque Blu Arno Basso Spa) concessionaria del servizio per l’Ato2 di Pisa.
C’è poi l’altra società francese che spesso opera in tandem, la Veolia:
- 47% di Acqualatina Spa, la società che gestisce in concessione il servizio acqua potabile dell’ ATO di Latina. Il 51% della società è di proprietà degli enti locali;
- il 17% di Mediterranea delle Acque Spa la società che gestisce in concessione il servizio acqua potabile dell’ ATO di Genova. Il 68% del capitale appartiene al gruppo Iride;
- il 19% di G. E. A. L. Spa (Gestione Esercizio Acquedotti Lucchesi), la società che gestisce in concessione le reti e gli impianti di acquedotto, fognatura e depurazione nel comune di Lucca.
Tramite SIBA Spa detiene:
- il 46,5% di So.Ri.Cal. – Società Risorse Idriche Calabresi, la società che ha in concessione la gestione all’ingrosso dell’acqua della regione Calabria. Il restante 53,5% appartiene alla stessa regione Calabria;
- il 75% di Sicilacque Spa, la società che ha in concessione la gestione all’ingrosso dell’acqua della regione Sicilia;
- il 24% di Acqua Campania Spa, la società che ha in concessione la gestione all’ingrosso dell’acqua in Campania nelle provincie di Napoli e Caserta.
Lo so l’elenco è lungo, ma evidentemente non quanto queste società vorrebbero. E per questo ci presentano il mulino bianco delle loro attività con una tecnica di persuasione occulta.
Il maggior azionista della Suez, anzi l’azionista di gran lunga prevalente, è lo stato francese, così come avviene per Veolia, sia pure in misura minore. Così con la privitizzazione dell’acqua, l'abbiamo data in gestione alla Francia. Ma che poi la privatizzazione vada a favore di un altro Stato è davvero il segno di quel medioevo nel quale siamo trascinati dal governo di malavita. Ma non preoccupiamoci, loro si prenderanno l’acqua, ma ci venderanno il nucleare. Come diceva Tolstoj: "cousinage mauvais voisinage".
Se soltanto pensiamo che la campagna elettorale del 2008 fu impostata da Berlusconi sull’Alitalia e sulla necessità di non venderla ad Air France, c’è da rimanere di sale. Il che naturalmente accade solo a chi ha sale in zucca.
Immagine tratta dal sito: grilliaresini.ilcannocchiale.it
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