martedì 29 dicembre 2009

ELEZIONI REGIONALI, LAZIO: NASCE LA LISTA CIVICA ''RETE DEI CITTADINI''



Elezioni 2010 Regione Lazio, Roma: arriva la lista civica "Rete dei Cittadini" per le regionali Lazio 2010 - RETE DEI CITTADINI nasce pochi mesi fa in modo assolutamente spontaneo proponendosi di unire le forze di singoli cittadini, comitati, associazioni e movimenti che abbiano a cuore la cosa pubblica e gli interessi dei cittadini e del paese. Nasce come 'proposta dal basso' con l'intenzione di presentarsi alle prossime elezioni 2010 della Regio Lazio come alternativa politica al mal governo ed alla pessima prassi di quei governanti che non intendono la politica come ‘servizio’ ma come 'privilegio'.

Alla RETE DEI CITTADINI possono aderire tutte quelle realtà che vogliono condividere i principi fondanti elencati sul suo manifesto.
In questi mesi ha proposto dibattiti, sia sul proprio forum che in luoghi fisici, su temi come Rifiuti Zero, Ambiente, Legalità, Economia alternativa, Acqua pubblica, Sanità e Medicina alternativa e, durante la giornata NO B DAY, ha lanciato l'iniziativa NO CASTA DAY, rivolgendo il proprio dissenso non soltanto al premier ma all’intera classe politica asservita al potere economico per salvaguardare i propri interessi piuttosto che favorire il benessere del paese e dei cittadini.

Sul forum delle RETE DEI CITTADINI è ancora in corso l'elaborazione del programma politico con il contributo di tutti gli aderenti al progetto.
La nuova lista civica RETE DEI CITTADINI si è costituita ufficialmente lo scorso Sabato 19 dicembre presso l'Hotel Golden Tulip di Roma.
All'inaspettato numero di partecipanti sono stati presentati il manifesto con i principi fondanti del progetto, le bozze dello statuto dell'associazione e del programma partecipato prima di lasciare la parola ad alcuni membri del gruppo per presentare le variegate realtà che stanno formando ed accrescendo un progetto fatto da cittadini per i cittadini. L'evento è stato anche un'occasione per conoscere le prime candidature proposte e per raccogliere impressioni da parte di alcuni ospiti presenti in sala.

Per approfondimenti:
Lista civica RETE DEI CITTADINI
Website: http://www.retedeicittadini.it

domenica 27 dicembre 2009

Le bugie del nucleare sicuro

La giostra del nucleare italiano ha riaperto. Il Consiglio dei ministri di martedì ha deliberato i criteri per selezionare i siti delle nuove centrali previste dal governo e i depositi per le scorie. Meno di sei mesi per identificare siti idonei a una lunga lista di requisiti: reperibilità di grandi quantità d’acqua (foci dei fiumi o mare), stabilità sismica, lontananza dai centri abitati, rilevanza tattica in caso di conflitto, facilità dei collegamenti su ferro e gomma, per citarne alcuni.

Saranno le aziende interessate alla costruzione dei nuovi impianti a proporre i siti. Se alla diffusa instabilità sismica tipica della nostra penisola si aggiunge l’enorme quantità di acqua necessaria al raffreddamento dei circuiti idraulici – prima causa di inattività delle centrali durante le calde estati che i cambiamenti climatici ci regalano – le aree possibili si contano sulle dita delle mani. Un sistema di incentivi indorerà la pillola ai comuni limitrofi, molti convinti che la vicinanza alle centrali francesi rappresenti già un rischio imminente, per cui non c’è differenza ad avere 4-5 centrali in più nel nostro Paese, tanto meglio se questo aiuta a sostenere il budget comunale. Peccato che le centinaia di piccoli incidenti e fuoriuscite minori abbiano reso la vita molto difficile agli abitanti delle zone limitrofe.

L’aumento delle neoplasie nella popolazione e delle mutazioni genetiche riscontrate nella fauna sono caratteristiche rilevate in molte aree circostanti centrali nucleari o siti di stoccaggio. Il guano dei gabbiani che volano intorno al centro di riprocessamento per scorie nucleari di Sellafield, in Gran Bretagna, ha presentato percentuali consistenti di isotopi radioattivi.

Ma in Italia sarà diverso. Un recente servizio della trasmissione Report ha raccontato la vita vicino alle centrali nucleari: acqua di falda compromessa, nuovi elettrodotti per la distribuzione, livelli di radioattività superiori alla norma. Questa volta, tuttavia, ci dicono che le centrali verranno costruite secondo i criteri più restrittivi. Quello che succede nei due unici cantieri al mondo dove viene utilizzata la stessa tecnologia prevista in Italia dimostra però come vi siano numerosi punti irrisolti sull’affidabilità degli impianti. I progetti delle due centrali in costruzione in Europa, ad opera di un consorzio di aziende che include Enel tra gli investitori, sono stati dichiarati non idonei sia per la mancanza delle simulazioni di impatto per velivoli di grande taglia, sia per gravi lacune strutturali nell’impostazione dei sistemi di sicurezza.

Enel, d’altro canto, preferisce inviare i suoi ingegneri a farsi le ossa sulle centrali di vecchia generazione in costruzione in Slovacchia. Ottima idea, se non fosse che la centrale di Mochovce, che l’azienda sta completando attraverso la controllata Slovenske Electrarne, è priva di guscio di contenimento. Un eventuale incidente aereo sulla centrale o la fuoriuscita di materiale fissile sarebbero una catastrofe. Enel spiega l’assenza di un guscio di contenimento in quanto la caduta di un aereo sulla centrale è un evento improbabile. L’impostazione strutturale di un impianto generativo nazionale basato su grandi centrali in grado di distribuire energia sulla lunga distanza è di vecchia concezione. L’energia dovrebbe essere generata il più possibile vicino all’utenza per ridurre le ingenti perdite da ritrasformazione e trasporto attraverso gli elettrodotti, i costi, l’inquinamento elettromagnetico. La cosiddetta generazione distribuita, pilastro del futuro energetico mondiale, è osteggiata sia dalla volontà politica di investire nella direzione opposta, sia dalla difficoltà strutturale di creare una nuova rete elettrica intelligente.

Il decreto del governo include anche l’identificazione del sito di stoccaggio definitivo. La Francia, paese a maggior concentrazione di nucleare civile al mondo, ha impiegato anni di studi e ancora oggi non possiede una soluzione definitiva per lo stoccaggio delle scorie. Gli Stati Uniti, dopo oltre 20 anni di studi nel centro di Yukka Mountain, in Nevada, hanno più volte interrotto gli scavi sin dal primo ritrovamento di plutonio in acqua di falda nel 1997, bloccato i lavori dopo la pubblicazione di un rapporto secretato che dimostrava l’inefficacia del guscio argilloso e ad oggi stanno ancora discutendo sull’eventuale scelta di mantenere i rifiuti in un centinaio di centri superficiali, invece che in un unico sito in profondità. Nel paese dove crollano le scuole nelle aree a basso rischio sismico, occorre veramente mettere alla prova questo paese con una tecnologia così pericolosa?
di Ascanio Vitale
Da Il Fatto Quotidiano del 24 dicembre

martedì 22 dicembre 2009

cambiamo il sistema, non il clima

L’insuccesso del Vertice sul Clima è la dimostrazione di un mondo governato dalla logica del profitto e della concorrenza. Ma nella capitale danese si è mostrata una consapevolezza nuova che poggia sull’azione collettiva e può far nascere una nuova dinamica di lotta...continua a leggere su italia.attac.org

Le manifestazioni contro il Cop 15, sono terminate con la mano dura della polizia. É proprio il caso di dire che c'è del marcio in Danimarca. Marcio è infatti l'impianto repressivo che ha messo in campo il governo Rasmussen. Arresti di massa, fermi preventivi di 6 ore ed anche qualche manganellata. In conferenza stampa i detenuti rilasciati dichiarano di aver subito torture dalla polizia ...continua leggere su ilmegafonoquotidiano.it

Luca Tornatore è un assegnista di ricerca al Dipartimento di fisica dell’Università di Trieste. E’ uno scienziato, uno di quelli che alla passione e alla voglia di cambiare il mondo uniscono, dunque, una riconosciuta competenza. Questi sono gli ingredienti che lo hanno spinto, assieme a centina di attivisti ambientalisti italiani, a recarsi a Copenhagen. Luca è nella capitale danese per pretendere giustizia climatica, per confrontarsi all’interno del Climate Forum. Luca Tornatore si trova oggi in stato di arresto, fermato assieme ad altre decine persone dopo aver partecipato ad un dibattito!! Per sottoscrivere l’appello

Un fantasma infesta le strade di Copenaghen e credo che questo fantasma vaga per questa sala in silenzio, gira in quest'aula, tra di noi, attraversa i corridoi, esce dal basso, sale, è un fantasma spaventoso che quasi nessuno vuole nominare: il capitalismo è il fantasma, quasi nessuno vuole nominarlo...Leggi il discorso di HUGO CHAVEZ al vertice climatico di Copenhagen su ladridimarmellate

lunedì 21 dicembre 2009

Libera Rete in libero Stato”

Tutti in piazza a Roma il 23 dicembre per la libertà di Internet
MicroMega aderisce a "Libera Rete in libero Stato" (qui il gruppo su Facebook), sit in di protesta contro le minacce alla libertà della Rete che si svolgerà mercoledì 23 dicembre a Roma, in Piazza del Popolo, dalle ore 17. Promuovono l'Istituto per le politiche dell’innovazione, Diritto alla Rete, Pippo Civati, Ale
ssandro Gilioli e gli organizzatori del No B. Day.

Internet è una piazza libera. Una sterminata piazza in cui milioni di persone si parlano, si confrontano e crescono.

Internet è libertà: luogo aperto del futuro, della comunicazione orizzontale, della biodiversità culturale e dell’innovazione economica.

Noi non accettiamo che gli spazi di pluralismo e di libertà in Italia siano ristretti anziché allargati.

Non lo accettiamo perché crediamo che in una società libera l’apertura agli altri e alle opinioni di tutti sia un valore assoluto.

Non lo accettiamo perché siamo disposti a pagare per questo valore assoluto anche il prezzo delle opinioni più ripugnanti.

Non lo accettiamo perché un Paese governato da un tycoon della televisione ha più bisogno degli altri del contrappeso di una Rete libera e forte.

Non lo accettiamo perché Internet è un diritto umano.

Libera Rete in libero Stato.

Fonte: Micromega online
Leggi anche l'articolo di G. Scorza - Dopo il polverone sollevato con l'aggressione al Premier, il governo vorrebbe riscrivere la libertà di espressione dei cittadini online. Ma solo la magistratura dovrebbe poterla comprimere, e solo rispetto a un singolo contenuto : Libera Rete in Libero Stato da Punto Informatico
I Blogger della rete che scrivono sulla manifestazione:
Il Nichilista, ladri di marmellate, GuidoScorza.it

martedì 15 dicembre 2009

Energy and Environmental Science

Alcuni ricercatori dell'Università di Standford non hanno dubbi, tutta l'umanità entro il 2030 potrebbero attingere tutta l'energia di cui abbiamo bisogno per produrre elettricità e per muovere merci e persone grazie all'energia eolica, all'energia solare, all'energia geotermica e all'energia ricavata dalle onde e dalle maree.
La sintesi del loro studio è pubblicato sul numero di Dicembre delle Scienze, in edicola e merita una lettura.
Informazioni più interessanti vengono da un precedente studio dagli stessi autori, pubblicato nel 2009 su Energy and Environmental Science e scaricabile: PDF.
Questo studio boccia il nucleare, la cattura dell'anidride carbonica dalla combustione del carbone e il bioetanolo in quanto giudicate inefficaci a ridurre l'emissione di gas serra rispetto alle fonti di energia rinnovabile promosse.
In base agli studi dei ricercatori di Standford, il nucleare emette 25 volte più anidride carbonica dell'eolico se, come si deve fare, si considera il consumo di energia e l'inquinamento prodotto per la costruzione del reattore, la raffinazione, l'arricchimento e il trasporto dell'uranio; senza dimenticare i costi ambientali della dismissione e del trattamento e stoccaggio dei rifiuti radioattivi.
E la tecnologia di cattura e di sequestro del carbonio, riduce le emissioni di CO2 delle centrali a carbone ( il carbone pulito) ma aumenta l'inquinamento dell'aria e amplifica gli effetti nocivi della estrazione, trasporto, e lavorazione del carbone perchè se ne deve bruciare di più per alimentare le fasi di cattura e di stoccaggio dell'anidride carbonica.
Questa rivoluzione richiede, nei prossimi 20 anni la costruzione di 3,8 milioni di grandi turbine eoliche e 89.000 impianti solari fotovoltaici e a concentrazione da 300 megawatt ciascuno.
Potrebbe sembrare uno scenario impossibile, ma quest'idea è un pò meno folle se si pensa che ogni anno nel mondo si producono 73 milioni di autovetture e camion!

lunedì 14 dicembre 2009

ENERGIA SPORCA

Credo che l’Italia sia il paese europeo dove la conferenza di Copenhagen sul clima ha suscitato meno interesse. Nella pagina 150 del Televideo Rai la faccenda sopravvive al terzo posto, in calo. Il clima la peggiore catastrofe planetaria dai tempi dell’asteroide che liquidò i dinosauri, non frega gran che. Vuoi mettere con Spatuzza? Con gli insulti di Berlusconi alla Corte Costituzionale? Con “le palle” del presidente del consiglio? A Rosignano Solvay si vorrebbe costruire l’ennesimo rigassificatore italiano, il secondo della Toscana (l’altro è la bomba off shore di Livorno). Essendo l’Italia la peggiore in classifica nel rispetto del fu Protocollo di Kyoto, il delirio rigassificatore bipartisan – non so più se se ne vorrebbero fare tredici o quindici – è stravagante: è vero che il gas inquina di meno del petrolio, ma è pur sempre una fonte fossile. Eppure, ecco che a Rosignano Solvay, informa il gazzettino radiofonico regionale della Rai, quando la regione esprime un parere negativo la comunità insorge, i lavoratori e il sindacato pure, e “solo gli ambientalisti” sono contenti (cito la radio, chissà come stanno le cose), così la regione si affretta a precisare che il suo parere, richiesto dal Ministero, non è comunque vincolante. Nella finanziaria si tagliano, tra giornali e scuola, anche i famigerati CIP6, i contributi di Stato molto abbondanti alle “Energie alternative assimilate”, cioè a derivati del petrolio, rifiuti e altre schifezze. Peccato che assieme ai CIP6 si taglino gli spiccioli che andavano alle energie alternative effettive. In compenso, il Ministro di Genova 2001, Scajola, fa annuncio tromboneschi sulla costruzione prossima, dopodomani, anzi prima, di chissà quante centrali nucleari (e sono d’accordo anche il PD e il suo prossimo alleato Casini), delle quali il meno che si possa dire è che, se nel costo finale dell’energia si calcolassero anche gli esorbitanti costi di costruzione, della sicurezza, gli aiuti di Stato e lo smaltimento delle scorie probabilmente converrebbe ingaggiare qualche milione di persone perché pedalino e producano energia in questo modo. L’intero dibattito, chiamiamolo così, sull’argomento è semplicemente demenziale. Tutti sono in ginocchio davanti al Governo per chiedere che gli incentivi per l’acquisto di automobili vengano rinnovati anche per il 2010: misura ecologica, si dice, perché le nuove auto invece di 140 grammi al Km di Co2 ne produrranno 120, e mannaggia se il numero complessivo di auto continua ad aumentare, con effetti collaterali (oltre ai gas serra, cioè) piuttosto rilevanti, come ad esempio lo strangolamento delle città, quella cosa per cui il presidente lombardo e i suoi colleghi della provincia e del comune di Milano si prendono un avviso di garanzia per non aver fatto nulla in proposito, e quella faccia di bronzo di Formigoni, lo sventola in una conferenza stampa presentandolo come un complotto ai suoi danni: pesante, dice ai giornalisti, non sapendo cosa inventarsi contro di me, tirano fuori questa fesseria. E ha ragione: non un giornalista giudica una faccenda seria, quasi irrimediabile e drammatica per la salute cittadina i gas di scarico, la qualità dell’aria e i gas a effetto serra. Come nessun politico o quasi, e nessun giornale o quasi, si preoccupa, anzi a sentito parlare, della certificazione energetica degli edifici: in Italia consumiamo, per riscaldare le case, il doppio che in Germania. Proporzione inversa a quella dell’insolazione del terreno. Mi correggo: la regione Lazio per quel che ne so, ha inserito nel Piano Casa una clausola per cui, se si abbatte e si ricostruisce un edificio, bisogna farlo con criteri di risparmio energetico. Ma se il “premio” è di un 40% in più di cubatura, quanta energia consumerà il nuovo edificio in confronto a quello vecchio? Ecco, la questione energetica e il clima sono usati come una foglia di fico: una volta si diceva “e poi ci sono le donne, o i giovani…”, adesso “e poi c’è l’ambiente”. La Cgil sta ricoprendo il tetto della sua sede nazionale di pannelli fotovoltaici. Scelta ottima. Dice che vorrebbero farlo per tutte le sedi in giro per l’Italia. Ma perché il sindacato non pretende, magari facendoci uno sciopero, un Piano energetico che allo stesso tempo potrebbe abbattere i gas serra e, come appunto in Germania, produrre 350mila posti di lavoro?

Articolo di Pierluigi Sullo tratto dal Manifesto di sabato 12 Dicembre

domenica 13 dicembre 2009

Acqua bene comune

Al Consiglio di Stato la battaglia è vinta e ora il Comune di Bassiano mette in mora la società Acqualatina affinché restituisca le reti idriche acquisite e ripristini la gestione effettuata dall´amministrazione.
La sentenza datata 15 settembre 2009 dà ragione al Comune e cancella l´originario ricorso della Provincia e di Acqualatina contro le amministrazioni che decisero di non approvare la convenzione con il nuovo gestore, non partecipando neppure, come Bassiano, alla costituzione della stessa società. continua a leggere
Effetto-sentenza sui Comuni
I Comuni sono liberi di abbandonare il "carrozzone Acqualatina".
Lo ha stabilito la recente sentenza del Consiglio di Stato su Acqualatina e lo ricorda in una nota il comitato acqua pubblica insieme al consigliere provinciale Domenico Guidi che sul servizio idrico e la legittimità delle bollette conduce una battaglia strenua da anni. Continua a leggere
Pontinia post-acqualatina?
Questo è il terzo anno per l'amministrazione Tombolillo. Dopo il mini abbaglio Mochiano, Pontinia si è vista invadere di nuovi problemi. Penso che mai avremmo potuto immaginare di essere invasi da Acea electrabel, da Centrali Biomasse, presunti inceneritori e Acque requisite da una società che radicata in Francia si alimenta dai club della politica locale.
Ora che la situazione sembra - almeno sulla carta stampata - un pò più limpida, sul versante Turbogas, cosa farà l'amministrazione comunale per uscire da Acqualatina?
Nel programma elettorale votato da circa 8000 cittadini, la maggioranza di centro-sinistra programmò l'uscita da Aqualatina, e poi che cosa è successo?

Acqua: primo Sindaco sotto processo?
di Francesco Buda

Omissioni simili in quasi tutti i Comuni. Basta un esposto dei cittadini

Dei 38 Comuni dell´Ambito territoriale ottimale idrico numero 4, ben 29 non hanno mai approvato in Consiglio Comunale la Convenzione di Gestione, ossia il contratto, con Acqualatina Spa. Approvazione prevista dalla legge e ribadita dai massimi giudici in materia, il Consiglio di Stato.

Di questi Comuni senza contratto, 6 non solo non hanno mai approvato, ma hanno addirittura deliberato la "non ratifica" di quel contratto, bocciandolo espressamente. Poi però non si sono più mossi, né loro né i Sindaci. Sono Anzio, Aprilia, Pontinia, Cori, Amaseno e Bassiano. Perché non si dà seguito a quelle delibere riportando nelle mani comunali le reti idriche? In casi simili, gli amministratori comunali si assumono una grossa responsabilità, a cominciare dai Sindaci. Un esempio fresco fresco arriva da Aprilia: il 9 dicembre udienza preliminare per l´ex Sindaco Calogero Santangelo accusato dal Pubblico Ministero di omissione d´atti d´ufficio. Il "parlamentino" municipale aveva deliberato di costituire in giudizio il Comune, al fianco dei cittadini, per far dichiarare che Aprilia non è mai stato socio di Acqualatina e quindi per neutralizzare l´attuale gestione idrica illegittima.

Delibera arrivata dopo varie sollecitazioni con tanto di diffida popolare, oltre ad una petizione firmata da ben 5.109 persone. Santangelo, scrive il Pubblico Ministero Capasso, «rifiutava di dare esecuzione alla deliberazione del Consiglio Comunale n. 30 del Consiglio Comunale». E dunque la Procura chiede di processarlo. A dicembre 2006 il Consiglio comunale aveva dato mandato a Santangelo «per la nomina immediata degli avvocati per costituirsi in giudizio» nella causa avviata dai cittadini che si erano presi la briga di studiare, affrontare e tutelare in giudizio gli interessi dell´Ente e della comunità. Si tratta dell´azione sostitutiva, ossia una causa proposta dai cittadini al posto dei poltronieri comunali ignavi e complici delle angherie idro-politiche, a tutela degli interessi della comunità.

Dopo l´iniziale muro di gomma, alcuni Consiglieri avevano scelto di portare il Comune in quella causa (assenti i Consiglieri di maggioranza, il Presidente dell´Assise Palumbo Vincenzino, più Colaiacovo, Longobardi, Saragoni e lo stesso Sindaco). Ricorda il Pm che il Sindaco Santangelo non ha adempiuto «nonostante la diffida presentata da parte dei cittadini».

Persino il capo del Servizio legale del Comune aveva chiesto al Sindaco di uscire dall´immobilità suggerendogli che si trattava di atto dovuto. Nulla di fatto, tutto imbalsamato. Tutankamon a confronto impallidisce.

Molte altre inadempienze simili a quelle che hanno portato in Tribunale il Sindaco di Aprilia si aggirano per la palude e il litorale dell´Ato4.

Il caso Pontinia è altrettanto esemplare: il Consiglio Comunale a gennaio 2008, oltre a rigettare espressamente il contratto con Acqualatina, ha deliberato pure "di richiedere ad Acqualatina la gestione degli impianti di proprietà comunale". E a differenza delle delibere di altri, non è nemmeno mai stata impugnata da Acqualatina né dalla Provincia o dall´Ato. Ma nessuno la concretizza, tutto sembra tacere. Se qualcuno informa l´Autorità giudiziaria, la Procura deve intervenire, trattandosi di reato perseguibile d´ufficio. Basta un semplice esposto.

Discorso simile per Anzio, Cori, Amaseno, Bassiano: lì i Consigli Comunali hanno espressamente bocciato il contratto con Acqualatina. Perché stanno fermi? E Latina, Nettuno, Terracina, Sermoneta, San Felice, Roccagorga, Priverno e gli altri 17 Comuni "fermi"? I rispettivi Consigli Comunali non hanno mai approvato - come vuole la legge - il contratto con Acqualatina. Cosa aspettano a deliberare? Perché lasciano Enti e popolazione in questo limbo? O dentro o fuori. Si decidano.

Per ora uno dei vari amministratori comunali inadempienti è finito in Tribunale. È stato difficile? «No, ci vuole solo molta pazienza e molta determinazione - spiegano dal Comitato Acqua Pubblica di Aprilia -, basta studiarsi gli atti e formalizzare le segnalazioni su inadempienze ed abusi. Ci costituiremo parte civile come parte offesa nel processo e chiederemo il risarcimento dei danni».

E un domani, se la Corte dei Conti interverrà perché queste situazioni ambigue hanno danneggiato le casse degli Enti, qualcuno potrebbe dover chiedere un mutuo personale alla Depfa per pagare i danni. E se Acqualatina e/o il suo socio privato chiedessero il risarcimento per lo stallo in cui li lasciano i Sindaci e Consiglieri?Una rete in cui a restare impigliati potrebbero essere i pesci piccoli locali. Squali permettendo.

Fonte: Il Caffè

Leggi : Pontinia cede le reti ad Acqualatina (ci sono anche i documenti) sul blog Pontinia ecologia e territorio

venerdì 11 dicembre 2009

IL NUCLEARE ITALIANO NON TRASLOCA

Trino, Caorso, Latina, Garigliano, Montalto nella mappa Top Secret dei nuovi reattori

Da Governo.it

Il nucleare italiano non trasloca Stesse zone del 1987. Ma Enel attende le direttive del governo in arrivo a inizio 2010 con l`avvio dell`Agenzia per la sicurezza.

DI ANGELA ZOPPO

Il dossier è rigorosamente top secret: chi ne è a conoscenza, come l`amministratore delegato dell`Enel, Fulvio Conti, afferma che non ne svelerebbe i contenuti «nemmeno sotto tortura».
A oggi, perciò, avere risposte ufficiali se si chiede dove sorgeranno le centrali nucleari italiane, è di fatto impossibile. Ma, ufficiosamente, il discorso è diverso.
Qualcosa trapela, e la mappa della rinascita nucleare nazionale può cominciare a prendere forma. Secondo quanto risulta a MF/Milano Finanza da fonti governative vicine al dossier, la nuova geografia dell'atomo ricalcherà quasi fedelmente la vecchia, con qualche new entry che tiene conto delle diverse esigenze dei reattori di allora e di quelli di nuova tecnologia che l'Enel grazie agli accordi con Edf, ovvero l`Epr che predilige le aree costiere o vicino ai grandi fiumi, purché scarsamente popolate e lontane da insediamenti industriali.
Le nuove centrali italiane, insomma, potranno sorgere in gran parte nelle immediate vicinanze dei siti che ospitano gli impianti chiusi dopo il referendum del 1987: Trino Vercellese (Vercelli), Caorso (Piacenza), Latina e Garigliano di Sessa Aurunca (Caserta).
Nella nuova lista rientra anche Montalto di Castro (Viterbo), già candidata a ospitare una centrale nucleare prima che l`Italia dicesse addio all'energia dell'atomo. Del resto, i criteri di base nella valutazione dei siti non sono cambiati, e le zone che andavano bene fino a 22 anni vanno bene oggi perché non presentano fattori di rischio geologico (terremoti, alluvioni e frane). A queste cinque aree d`elezione, se ne aggiungono altre, come Monfalcone (Gorizia), Termoli (Campobasso), Palma (Agrigento) e Oristano. L`elenco dei siti papabili supera di gran lunga il numero di Epr previsti dall'accordo Enel-Edf.
Gli impianti italo-francesi, infatti, saranno quattro, da 1.600 Megawatt ciascuno, per un totale di 6.400 Mw, debutto previsto nel 2020, ma tre siti sarebbero già sufficienti perché due reattori potrebbero sorgere affiancati. Come noto, italiani e francesi costituiranno altrettante joint-venture paritetiche e veicoli societari ad hoc per ownership ed esercizio degli impianti, a maggioranza Enel ma aperti a terzi.
L`ex monopoli sta ha già costituito con Edf la newcompany Sni, Sviluppo nucleare Italia, che è stata affidata a Francesco De Falco.
Prima di arrivare a una selezione definitiva delle aree bisognerà aspettare che il governo emani le direttive. Per questo, l`ad di Enel, pur ammettendo che «ai possibili siti dove sorgeranno le centrali nucleari in Italia abbiamo già pensato», risponde sempre che «si aspettano i criteri del governo».
L` attesa non dovrebbe essere lunga. Lo stesso Conti è fiducioso.
«Ci sono stati dei ritardi», ha dichiarato nei giorni scorsi, «ma ormai la macchina è avviata. Sono convinto che questo governo, che ha preso l`indirizzo corretto di far tornare il nucleare, abbia gli strumenti per pronunciarsi tra febbraio e marzo 2010, fornendo tutti gli anelli mancanti sul versante legislativo per consentire agli operatori di partire».

Il prossimo passo è l`istituzione dell`Agenzia per la sicurezza nucleare. L`avvio dell`authority era previsto per novembre, ma il ministero dello Sviluppo di Claudio Scajola ha dato il suo ok allo statuto solo nei giorni scorsi. L' iter prevede che anche Economia e Funzione pubblica debbano dare a loro volta il via libera. Intanto, circolano già i nomi dei commissari.
Secondo quanto risulta a MF-Milano Finanza in corsa ci sarebbero l`oncologo Umberto Veronesi, l`ex presidente della Sogin, Carlo Jean, il docente di Impianti nucleari, Maurizio Cumo, e Guido Possa, vicinissimo al premier e già viceministro all'Istruzione, università e ricerca.
Leggi anche:
Scorie Nucleari Invisibili,
Greenpeace su debito Enel e Nucleare,
Mappe Nucleari, dubbi sostanziali

100 PIAZZE PER IL CLIMA

Il 12 dicembre 2009 - 100 Piazze per il Clima Manifestazioni in tutt'Italia

DA' UN TAGLIO ALLE EMISSIONI: PIU' INVESTIMENTI PER LA CICLABILITA' URBANA E PER L'INTERMOBILITA' BICI E TRENO

Anche la FIAB aderisce alla coalizione nazionale "In marcia per il clima" che, in occasione del summit di Copenaghen dal 7 al 12 dicembre prossimi, lancia l'appello "Fermiamo la febbre del pianeta". Più di 15milioni di persone chiedono al governo italiano impegni precisi per ridurre le emissioni di Co2. Firma anche tu la petizione online su www.100piazze.it .








È tempo di agire. Tutti possono fare qualcosa, rivedendo i propri stili di vita. Come? "Per esempio - spiega Antonio Dalla Venezia, presidente nazionale FIAB - non acquistando i SUV (a cosa servono in città?) oppure lasciando parcheggiata l'auto sotto casa per andare in ufficio in bicicletta specie se si abita in una città pianeggiante e se il luogo di lavoro dista 3-5 Km dall'abitazione. Oppure chiedendo alle scuole e all'Amministrazione comunale di organizzare i "bicibus" e collaborando per accompagnare a turno i propri figli e quegli degli altri in bicicletta, invece che in auto. Oppure, ancora, usando la formula treno+bici per spostarsi ogni giorno nei tragitti pendolari o il fine settimana per escursioni e gite, chiedendo a Trenitalia di organizzarsi meglio per favorire - e non scoraggiare - il trasporto integrato bici e treno, e alle Regioni - sull'esempio positivo di Puglia, Campania e Marche - di introdurre il trasporto gratuito della bici al seguito, facendo rientrare gli oneri tra i costi dei contratti di servizio sottoscritti con le Amministrazioni regionali, in sede di rinnovo".

Il 12 dicembre, in coincidenza con il Summit internazionale ONU sul clima che si terrà dal 7 al 18 dicembre a Copenhagen, le oltre 50 associazioni di "In marcia per il clima", organizzeranno dibattiti, spettacoli, manifestazioni in bicicletta, proiezioni di film e documentari sull'ambiente, mostre tematiche e incontri gastronomici, per sensibilizzare i cittadini sul tema della lotta ai cambiamenti climatici. Anche la FIAB con le proprie associazioni locali, organizza iniziative a favore della mobilità sostenibile e non motorizzata.

Sottoscrivendo la petizione online (www.100piazze.it) si chiede al Governo Italiano di promuovere un'iniziativa politica forte a Copenaghen che porti ad un accordo mondiale equo, solidale e vincolante per la riduzione dei gas serra e quindi di intraprendere iniziative precise e concrete nel nostro Paese per eliminare gli sprechi e migliorare l'efficienza energetica; ridurre i consumi legati ai trasporti favorendo la mobilità sostenibile, promuovere le rinnovabili e adoperarsi per fermare la deforestazione e le emissioni associate a livello globale entro il 2020 e nelle aree critiche entro il 2015.

Il clima sta cambiando, qui e ora. Aumentano i temporali violenti, le frane, le alluvioni, le ondate di calore, la diffusione di malattie cui non eravamo abituati, lo scioglimento dei ghiacciai che alza il livello dei mari, la desertificazione di zone sempre più vaste della Terra.

Tutti gli italiani responsabile e consapevoli sono invitati a partecipare alle inziative organizzate nelle rispettive città. Tramite il sito www.100piazze.it sarà possibile conoscere dove e cosa sarà organizzato il 12 dicembre.

Climate kitchen

Oggi è una giornata particolare alla Conferenza, si attende la grande manifestazione che partirà domani alle 12 di fronte al Parlamento danese, si parla degli attivisti arrestati oggi in città (ho visto poliziotti ovunque, in barca nei canali, nella metro, in strada…) e si aspettano i ministri. Molti, tra cui quello italiano, arriveranno proprio domani. Greenpeace continua a sensibilizzare i delegati con la mostra “Consequences”, una carrellata di foto sui rifugiati ambientali, scattate dai migliori fotografi.

Basta uscire da Bella Center (ribattezzato dai romani Tor Bella Center, dice Zatterin della Stampa) e andare alla “Climate rescue station”. Più affollata è però la “Climate kitchen”, la mensa che dovrebbe servire cibo il più possibile bio e a chilometri zero. Non so se è così ma di sicuro, i piatti sono di carta e non di plastica e molti prodotti sono del commercio equo e solidale. Piatto del giorno? Chilli con carne. Quello vegetariano, tristissimo, rape e patate. E poi dicono perché mangiamo tutta questa carne? La cucina vegetariana può essere gustosa e concorrenziale anche per le papille gustative ma che gli chef si impegnino!

Fonte: Greenpeace - networkedblogs.com

giovedì 10 dicembre 2009

Nascono i giovani pensieri a Pontinia


Un pensiero è giovane quando ha la capacità intellettuale di fermare il tempo e di viverlo, vivisezionarlo e cambiarlo affinché continui a vivere nel normale decorso della sua esistenza.

Domenica 13 Dicembre 2009 è previsto nel comune di Pontinia la votazione per tutti i giovani dai 15 ai 25 anni(non compiuti). Si vota per il consiglio dei giovani, un ottimo strumento per integrare i giovani nella politica del comune.

Si presentano 4 liste di cui 3 sono collegate ai partiti mentre i "Giovani Pensieri" sono slegati da ogni partito. Hanno la volontà di creare l'alternativa che una città giovane come Pontinia meriterebbe e che da troppo tempo sta aspettando. Sono al passo coi tempi, hanno capito che per lavorare e migliorare la situazione nel nostro piccolo comune non c'è bisogno di schierarsi, ma solo di attivarsi. Sabato scorso hanno fatto campagna elettorale con un aperitivo Attivo, spiegandoci quali sono i loro punti di forza.

Questi sono i punti da cui vogliamo partire per costruire una Pontinia più interattiva e più attenta alle nostre esigenze...

CITTADELLA DELLE ARTI.
Una struttura dotata di sala di incisione cinematografica, di un laboratorio teatrale, di una scuola struttura e altro dovei ragazzi possano seguire e migliorare i loro interessi.

GIOVANI STAY TUNED!
La creazione di un ufficio dedicato ai giovani dove sarà possibile trovare informazioni e aggiornamenti sul mondo della scuola, dell’università, del lavoro per quanto riguarda borse di studio, scambi internazionali, corsi di lingua, ecc.

NON SIAMO SOLI.
Creare dei gemellaggi con i ragazzi di altri paesi italiani e stranieri per scambiarsi esperienze, punti di vista e tradizioni.

MANGIARE SANO.
Creare un punto vendita diretta di prodotti agricoli (Km0) del comune di Pontinia e dintorni aiutando cosi giovani all’inserimento nel mondo agricolo.

NON SOLO LIBRI.
Creare una postazione multimediale all’interno dei locali della biblioteca comunale con un vari computer, stampanti e l’accesso ad internet.

LIBERTA’ DI MOVIMENTO.
Potenziamento dei collegamenti tra il centro urbano e la periferia, miglioramento di quelli per le scuole superiori della provincia e per la stazione ferroviaria.

LIBERTA’ DI ESPRESSIONE.
Offrire la possibilità di usare le attrezzature tipografiche della scuola di Quartaccio ai ragazzi per progetti editoriali.

FREE INTERNET.
L’installazioni di postazioni wireless per navigare all’aperto in internet in modo gratuito negli spazi principali del territorio come le piazze, le parrocchie e i parchi.


Ma non solo. Il nostro obiettivo è tenerci informati sulle opportunità che ci vengono offerte dalla Regione Lazio e dall'Unione Europea, condividere novità e creare appuntamenti stimolanti e interessanti.
Le idee non mancano e la voglia è tanta...

Firmato : Giovani Pensieri


P.S: Stanno già lavorando per un evento fondamentale per il nostro territorio, con
la Rete dei cittadini di Pontinia e il Cantiere Creativo. Rimanete collegati e ne scoprirete delle belle!

La soglia di Pericolo. I 10 ppm che ci separano dalla linea di confine

La soglia di Pericolo, così un mini articolo di Alias di sabato 5 Dicembre 2009, intitolava il quadro allarmante che l'IPCC (Intergovernmental_Panel_on_Climate_Change) raccoglie da centinaia di climatologi di tutto il mondo.
Stima che alla fine di questo secolo, nel 2100, la temperatura sul pianeta sarà aumentata tra 1,1 e 6,4 gradi celsius rispetto alla media del periodo 1980-99. Sta a noi determinare se sarà il limite più alto o più basso dell'oscillazione: se il ritmo delle emissioni continuerà come oggi, la temperatura salirà tra i 4 e 6 gradi. Con quali effetti? Il IPCC indica diversi punti di "soglia" oltre le quali l'effetto sugli ecosistemi sarà irreversabile: lo scioglimento del permafrost nelle terre artiche, lo scioglimento della piattaforma di ghiaccio della Groenlandia, e cosi via.
Nell'insieme, l'ultima stima dell'IPCC, è che la soglia di disastro per il genere umano sta a 2 gradi centigradi. E per contenere l'aumento della temperatura entro questa soglia, sarà necessario tagliare le emissioni di anidride carbonica e altri gas serra tra l'80 e il 90 % entro il 2050 rispetto all'anno di riferimento, il 1990.

La fusione artica è molto, molto più rapida del previsto, visto che i modelli prevedono il raggiungimento di 4-5 milioni di km² solo tra il 2040 e il 2050, mentre ci siamo già arrivati. La discordanza tra dati e modelli non riguarda solo il periodo post 2006-2007 (data del 4° report IPCC) , ma risale grosso modo agli anni '60.
Leggi tutto su Eco alfabeta

Quindi stiamo giocando con la nostra esistenza, giochiamo lungo la linea di confine che ci separa dal taglio di una visione oscura della nostra esistenza.
Cosa possiamo fare?
Innanzitutto acquisire informazioni, potrebbe esser scontato, ma in questo momento inizia a esser difficile, fermarci a riflettere su che cosa siamo e cosa facciamo, anche questo potrebbe rivelarsi banale, ma risulta assai complicato districarsi dalla frenesia esistenziale e poi infine agire cambiando i nostri stili di vita! Iniziamolo a rispettare questo pianeta, impariamo ad amarlo subito come lui fa con noi.

Ti presento il tuo pianeta

Una breve riflessione sullo stato di salute del nostro pianeta, attraverso gli occhi di mio figlio e i ricordi del mio passato cileno. Fonte Arcoiris

mercoledì 9 dicembre 2009

Il Mondo vuole un vero accordo concreto sul clima!

Nelle prossime due settimane, i nostri leader negozieranno il più importante accordo del nostro tempo – quello che deve fermare una catastrofe climatica.

Ma mireranno in alto soltanto nella misura in cui noi domandiamo. Ecco perché sabato 12 dicembre ci riuniremo in migliaia di veglie per il clima in ogni angolo del pianeta per mandare un messaggio chiaro:
Il Mondo Vuole un Vero Accordo Concreto!


In basso puoi trovare un sito dove puoi vedere se c’è un evento vicino a te, oppure, perché non ospitarne uno? – sono semplicissimi da organizzare:

http://www.avaaz.org/it/real_deal_map

Attualmente ce ne sono solo 4 programmati nelle nostre vicinanze e sono tutti a Roma...ne vogliamo organizzare uno noi? Che ne dite?

Proposte nei commenti: avanti march!!!

[COP 15]

È cominciata il 7 dicembre 2009 la Conferenza Onu sui cambiamenti climatici a Copenaghen, nel corso della quale i Paesi industrializzati dovrebbero presentare impegni concreti per la riduzione delle emissioni dei gas serra per limitare l’aumento della temperatura del mondo a due gradi centigradi.
Negli ultimi 800mila anni - secondo le ricostruzioni degli studiosi - il clima terrestre ha sempre alternato epoche di glaciazione e di surriscaldamento. L'impatto dell'uomo ha alterato l'equilibrio naturale. Nel 2009, ad esempio, siamo arrivati ad una concentrazione di CO2 parti a quasi 390 ppm (particelle per milione) contro un livello massimo naturale di 290 ppm.
La soglia critica oltre la quale assisteremo a dei rilevanti cambiamenti climatici è a 400 ppm che secondo le previsioni, raggiungeremo nei prossimi 10 anni.
Ecco perché con il trattato di Kyoto del 1997 i principali paesi del mondo avevano adottato un protocollo per le riduzioni di gas serra del 5,2% entro il 2012 (il famoso accordo 20_20_20).
Dal 1750 il diossido di carbonio nell'atmosfera e' aumentato del 38% contribuendo all'effetto serra per il 63,5%.
Avevano protocollato un accordo dove diminuzione di gas serra, Forestazione, incentivazione e produzione di energie rinnovabili erano la giusta formula per intervenire sui gravi errori che l'uomo sta commettendo dalla Rivoluzione Industriale ad oggi.
Ma siamo al secondo giorno di conferenza e il risultato è:
il Presidente della Commissione Europea José Barroso annuncia che la conferenza non porterà alla firma di un trattato, che non è stato preparato, ma si spera nella raggiunta di "un accordo sulla riduzione delle emissioni dei gas nocivi". La firma di un trattato "non è possibile, non è stato preparato, ci sono alcuni dei nostri partner che non sono preparati", avverte, riferendosi soprattutto a Stati Uniti e Cina, le cui aperture avevano suscitato numerosi entusiasmi.
I 192 Paesi che partecipano alla Conferenza Onu hanno molto da fare fino alla giornata conclusiva, il 18 dicembre, alla quale parteciperà anche il Presidente statunitense; non rimane che sperare che dai vari negoziati vengano fuori impegni concreti da parte di tutti i Paesi, per garantire la buona riuscita di questo vertice che si svolge a Copenaghen (ribattezzata per l’occasione Hopenaghen, da hope, speranza).

FOTO di : tempifrufru
Fonte del post: INFORMAZIONE LIBERA, il Fatto Quotidiano pag 10-11 del 8/12/2009

Vedi i post precedenti: Post kyoto - pre-Copenhagen, Manda Silvio a Copenhagen