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Da Latina Oggi del 5 giugno 2012
IL COMUNE DI PONTINIA ADOTTÒ
DUE DELIBERE PER LA GESTIONE PUBBLICA DELL’ACQUA. I DOCUMENTI RESTANO
NEL CASSETTO. INTANTO I COMITATI SONO PRONTI ALLA PROTESTA
di Riccardo A. Colabattista
Ad un anno di distanza dal referendum
a favore del ritorno all’acqua pubblica Pontinia si mobilita nuovamente
per accelerare i tempi per far rispettare il volere popolare sancito
nello scorso giugno. L’amministrazione comunale locale ha sempre
professato il voler di abbandonare Acqualatina e tornare alla gestione
pubblica dell’acqua. Il primo documento della vecchia amministrazione
Tombolillo è datato 2007 con una delibera ufficiale. Da quella data,
dopo cinque anni di distanza, poco si è fatto veramente. Il sindaco ha
sempre imputato questo ritardo alla mancanza di leggi nazionali che
impongano un netto taglio con le società private. Basti pensare che in
una seconda delibera del 2008 si legge che il Comune di Pontinia
respinge «le modifiche alla Convenzione di cooperazione Ato4 poiché non
conformi alla convenzione di cooperazione tipo prevista dalla legge
regionale 6/96 ed introdotte successivamente senza l’approvazione
espressa dal Consiglio comunale di Pontinia». In attesa che il governo
faccia rispettare il volere popolare emerso dal referendum il Comitato
al Ritorno all’Acqua pubblica, che presto si costituirà ufficialmente
anche a Pontinia, sta già lavorando all’iniziativa nazionale denominata
«Obbedienza Civile». «Questo progetto – afferma Gianpaolo Danieli,
attivo per la costituzione del comitato – partito già a livello
nazionale e attivo in maniera positiva ad Aprilia, punta a far
rispettare il risultato del referendum. Con questa “Obbedienza Civile”
si punta a sensibilizzare la cittadinanza affinché si possa eliminare il
7% dalle bollette di Acqualatina». Una percentuale, quella del 7%,
derivante dal guadagno massimo che una società privata può chiedere per
la gestione dell’acqua pubblica. Il Comune di Pontinia, quindi, pur
avendo ben due delibere a suo favore, per il ritorno alla gestione
pubblica, ancora non ha saputo staccarsi dalla società Acqualatina.
Nonostante poi il referendum, il sindaco Tombolillo e la sua Giunta
sembra non possano, o non vogliano, spingere sull’acceleratore ed
assecondare un volere popolare rilevante, in Italia e a Pontinia.
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