lunedì 4 giugno 2012

Consiglio Comunale finito all'oscuro

Tra.Sco srl, il comune non rinnova il contratto per 7 lavoratori
poche delucidazioni per i lavoratori, si attendono soluzioni

Consiglio Comunale finito nella notte. Lunedì 28 maggio scorso l’assise comunale ha tenuto alta l’attenzione fino all’una e mezza di notte. Solo tre i punti all’o.d.g., ma l’ultimo il più atteso dai cittadini e dai lavoratori della Tra. Sco – la società municipalizzata addetta ai servizi strumentali e pubblici –, rinviato già dal precedente Consiglio, ha portato gli amministratori a sviscerare attente riflessioni notturne. Sono di solito i consiglieri di minoranza a tenere maggiormente il possesso della parola durante l’incontro, per effetto di opposizione cercano in tutti i modi di far cedere le decisioni prese dalla forza di maggioranza, arrivando anche a esplicare proposte contrarie alle loro idee politiche. E’ il caso di Paolo Torelli (Pdl), consigliere comunale da sei anni, il più giovane, che per far cedere alla votazione dell’ultimo punto: “Ricognizione servizi gestiti dalla Soc. Trasco srl“, propone di attendere rispetto alle decisioni prese in merito al non rinnovo del contratto con gli operatori strumentali della società (manutenzione e verde pubblico), non rispettando gli obblighi di legge imposti dal Governo Nazionale con il Decreto Legge Monti del 24 gennaio 2012, dove s’impone di urgenti disposizioni in materia di sviluppo, concorrenza e competitività. La proposta del giovane consigliere non si esaurisce con un atto di attesa, dimostrando così di voler rinnovare il contratto di lavoro agli operai in scadenza il 30 giugno, propone inoltre di creare un societariato popolare, facendo acquistare ai cittadini il 35 % della Società. Proposta che secondo il consigliere andrebbe portata all’attenzione dell’Anci. In netto contrasto con le idee liberali dove alloggia la sua rappresentanza. Infatti, non perde l’occasione, il Sindaco Eligio Tombolillo, nel ricordare ai consiglieri di opposizione: “Che fate? Voi che siete liberali volete fare i socialisti”? Tornando nella realtà, le due parti politiche: socialisti e liberali, non si sono ribaltate, forse mischiate confusamente, creando quell’appiattimento dovuto agli interessi nascosti nell’ombra. La maggioranza (Pd e Udc) è attenta a non dissentire dalla legge, argomento di acuto interesse in questo periodo per il Sindaco e altri assessori coinvolti nella sentenza della corte dei conti nel risarcire circa ottocento mila euro. Le proposte della minoranza esercitate con il voto contrario al punto in questione non hanno portato a nessun risvolto, la maggioranza compatta vota favorevole e poi tutti a casa, compresi i sette lavoratori che dal primo luglio non avranno più un’occupazione. A ora tarda della notte, orami gran parte dei cittadini aveva lasciato la sala consiliare, pochi i superstiti, così come le soluzioni condivise per risolvere uno dei tanti problemi che riguarda la società partecipata. Soluzioni per il momento lasciate all’oscuro (dov’è la decantata trasparenza? Ndr.) che attenderemo di conoscere dalla giunta Tombolillo. Così come attenderemo di conoscere soluzioni all’articolo 25 del decreto Monti, atto ad eliminare la gestione pubblica dei servizi entro il 31 dicembre 2012. Non mancheranno aggiornamenti utili a capire ancora quanta sovranità possiede la Repubblica Italiana, di cui oggi festeggiamo la nascita del 1946. “La storia siamo noi”, scriveva Francesco De Gregori nel 1985, ma quale storia siamo o vogliamo essere noi cittadini italiani, privati dei nostri fondamenti e diritti?

Articolo di Gianpaolo Danieli 
pubblicato su Il Settimanale di Latina
2 giugno 2012

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