Dal
fatto quotidiano di oggi, l'articolo di
Daniele Martini fa luce sul gruppo di imprese che riesce ad aggiudicarsi tutti i lavori pubblici più importanti.
Gli Intoccabili : Astaldi, Baldassini-Tognozzi-Pontello (esponente di spicco della Protezione civile), Condotte, Fincosit, Impregilo, Impresa, Itinera, Maltauro, Pizzaroti, Todini-Salini, Torno, Vianini.
Su tutte si erge
Impregilo della triade
Benettono, Gavio-Ligresti, che grazie ad una specie di gemellaggio siamese con l'anas, sta diventando l'impresa piglia tutto.
La super
Impregilo, negli ultimi tempi ha guadagnato atti aggiuntivi per circa un miliardo e mezzo di euro, per i lavori del Ponte sullo stretto di cui è la capofila.
La triade, secondo uno studio
Igi (Istituto grandi Infrastrutture), centro studi dei grandi appaltatori guidato da
Giuseppe Zamberletti, dei quasi 5 miliardi di euro di appalti affidati nel 2009, solo 1,3 miliardi sono piccole opere tra gli 8 e i 40 milioni, il resto sono tutti lavori dai 50 fino oltre 200 milioni.
A comandare sulle
12 superimprese c'è la triade che guida
Impregilo: i
Benetton che nel corso degli anni hanno aggiunto all'azienda di famiglia il controllo delle
autostrade, degli
Autogrill, degli
aeroporti di Roma, Torino e Firenze, una partecipazione importante in
Grandi Stazioni più l'ingresso nel patto di sindacato di
Mediobanca; il gruppo della
famiglia Gavio, titolare di concessioni autostradali nel nordovest e
primo finanziatore ufficiale del Pdl; la
famiglia Ligresti, con il fondatore Salvatore grande finanziatore di
Craxi, arrestato per corruzione ai tempi di
Tangentopoli, ora consigliere di amministrazione
Unicredit, assicuratore con
Fonsai, presente con oltre il 5% nel patto di sindacato di
Rcs-corriere della Sera e con le imprese di costruzione coinvolto negli affari più importanti e discussi del momento, da quello della piana di Castello alle porte di Firenze
all'Expo 2015 e alla Fiera di Milano.
Poi c'è
Luisa Todini, ex parlamentare Europea, le cui aziende qualche mese fa sono state unite a quelle
Salini, a cui hanno portato in dote gli appalti della variante del Valico sull'Appennino tosco-emiliano.
E infine
Francesco Gaetano Caltagirone, costruttore con la
Vianini, editore del
Messaggero di Roma, del Mattino di Napoli più una serie di quotidiani locali. E poi banchiere verso una partecipazione importante nel
Monte dei Paschi, assicuratore attraverso le
Generali di Trieste e azionista pesante, anche se con il
9% dell'Acea, società comunale romana della luce e dell'acqua, ma che è privatizzata dalla francese
Suez e insieme alla
Belga Electrabel costruisce turbogas, inceneritori, centrali termoelettriche e impianti fotovoltaici, quest'ultimi purtroppo in una minima parte rispetto alle centrali.
Focaliziamoci su quest'ultimo che ha delle grandi possibilità di costruire nell'area industriale di Mazzocchio la Turbogas. Perché?
Innanzitutto è il suocero di
Pier Ferdinando Casini e qui è molto votato. In provincia abbiamo una coalizione che li appoggia. In regione tra poco ci saranno le votazioni, ma si può dedurre che
il panino della libertà, è servito per far convogliare volutamente voti nelle casse dell'
Udc e dei personaggi che vestono Pdl, ma che sono ex AN. Poi c'è da considerare che è azionista dell'
Acea, è un costruttore e da poco è diventato azionario(2%) con
Generali. E' un potere forte e avrà una buona fetta della torta.
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