Elezioni regionali
Corrotti, rinviati a giudizio, collusi e fuori dalle regole. Eppure sono in lista.di Enrico Fierro, da Il Fatto Quotidiano, 2 marzo 2010
I codici etici li hanno chiusi nel cassetto. Le leggi anti-corruzione le hanno solo promesse. La pulizia l’hanno annunciata. Le liste per le elezioni regionali sono una carrellata di pregiudicati, rinviati a giudizio, gente in affari con i boss, corrotti. Il resto è fatto di professionisti della politica, trasformisti, figli e cognati, ex portaborse, igieniste dentali e veline varie. Tutti in corsa per una carica non da poco. E non per i ricchi emolumenti, ma per i compiti sempre più delicati che sono assegnati alle regioni. Qui passano le spese per lo sviluppo e il lavoro, i trasporti, l'istruzione, la cultura e la salute dei cittadini. Per questo non possiamo che indignarci di fronte al lungo elenco di candidati “impresentabili” che si propongono, a nord come a sud, a destra come a sinistra. I casi più eclatanti Campania e Calabria. Nella regione che fu di Bassolino c'è un signore, Nicola Cosentino, per il quale diversi giudici hanno chiesto l'arresto per Camorra, che da coordinatore del Pdl ha selezionato i futuri consiglieri. Sull'altro versante, Pd e centrosinistra, c'è un candidato presidente, Vincenzo De Luca, che tra marzo e aprile dovrà sedersi davanti a un Tribunale per rispondere di accuse pesanti, che ha fatto altrettanto. In Calabria non si candida l'ex consigliere coinvolto in fatti di mafia, ma il figlio. Il suo compare, invece, ci mette la faccia. E così tutti gli ex onorevoli regionali coinvolti nell'inchiesta “Why Not?”. Tutti insieme, allegramente. E' la futura classe dirigente.
LAZIO
Le liste dei candidati consiglieri sono annodate dagli intrecci di parenti e poteri forti. Anche quelli già messi alla prova. Roma è tappezzata dal faccione di Francesco Storace, già presidente dal 2000 al 2005, già coinvolto nello scandalo Laziogate, alla regione ha lasciato una bella eredità: un buco nella sanità da 10 milioni di euro. A fianco di Renata Polverini anche Roberto Carlino, quello che “non vende case ma solide realtà”.Guardacaso i suoi affari sono particolarmente affiatati con il costruttore Francesco Caltagirone, suocero del presidente Udc Piefrdinando Casini. Restando in tema di famiglia, nel listino della Polverini c'è pure Isabella Rauti, moglie del sindaco di Roma Gianni Alemanno, il nipote del vicepresidente della Commissione europea, Antonio Tajani, Carlo De Romanis, la coppia Francesco Carducci-Veronica Cappellaro. Non sono noti, ma si immaginano, legami di sangue tra Rodolfo Gigli e Francesco Gigli, entrambi candidati nelle liste Udc.
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