venerdì 27 gennaio 2012

Conferenza 28 gennaio 2012: Forum Pontino diritti e beni comuni

Con la presente invitiamo tutti a partecipare alla conferenza stampa di presentazione del Forum Pontino dei Diritti e dei Beni Comuni, che si terrà, presso il Villaggio della Legalità "Serafino Famà" di b.go Sabotino (LT), il giorno sabato 28 gennaio 2012, alle ore 10,30.

Ad inizio di conferenza stampa verrà proiettato, con grande onore e piacere, uno spezzone di dieci minuti del prossimo documentario del regista pontino Gianfranco Pannone, dal titolo Scorie in libertà, relativamente all'inquietante presenza della centrale nucleare di borgo Sabotino, col suo carico di scorie, misteri, servitù culturali, economiche e politiche e relativo carico di morte, e del perpetrato saccheggio che nel territorio pontino è stato e continua ad essere compiuto a tutto danno dei beni comuni, del futuro di migliaia di famiglie e dei nostri diritti.

Il forum pontino nasce per incontrare le diverse esperienze di impegno, di lotta e di elaborazione sui temi dei diritti e dei beni comuni diffuse in provincia di Latina e per sintetizzarle in un nuovo percorso comune, autorevole, coeso. Acqua pubblica, energie rinnovabili, la conoscenza in rete, agricoltura, democrazia partecipativa, giustizia sociale e legalità, salute e accesso al cibo, sono la cornice entro la quale si iscrive l'impegno del Forum e dei suoi iscritti, al fine di costruire un modello sociale ed economico equo, solidale, democratico ed ecosostenibile.
È nostra intenzione mettere al centro del nostro impegno, la materialità della vita e i diritti degli uomini e dell'ambiente, a partire dai diritti fondamentali e inalienabili della persona sanciti all’articolo 1 della Dichiarazione Universale dei diritti umani (“tutti gli esseri umani nascono liberi ed eguali in dignita’ e diritti. essi sono dotati di ragione e di coscienza e devono agire gli uni verso gli altri in spirito di fratellanza”), segnando quindi una distanza culturalmente orientata e incolmabile rispetto alle logiche speculative e affaristiche dello sfruttamento mercantile. In questa prospettiva vengono compresi anche i migranti e denunciate le condizioni sociali ed economiche alle quali sono costretti da un sistema neoschiavista che li sfrutta in settori economici tradizionali, quali, in particolare, l'agricoltura, l'attività di cura familiare e l'edilizia.
Le esperienze dalle quali il Forum intende partire sono la battaglia antimafia, le lotte per il lavoro, la difesa e valorizzazione delle aree protette, la difesa dei diritti civili e sociali, individuali e collettivi e il lavoro di informazione, ricerca, lotta e organizzazione che ha portato alla vittoria referendaria del giugno del 2011.
Tra i nostri obiettivi, prioritario è il ritorno all’acqua pubblica. Per questa ragione, nel marzo 2006, siamo stati parte costituente del Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua, abbiamo partecipato attivamente alla redazione della proposta di legge di iniziativa popolare per la ripubblicizzazione dell’acqua, sostenuta da 406.626 firme raccolte per la sua presentazione in Parlamento.
La nostra partecipazione diretta alla costituzione della Rete Europea per l'Acqua Pubblica,avvenuta a Napoli il 10 e 11 dicembre 2011, ha costituito un momento fondamentale per il Forum, sia per il contributo che abbiamo potuto fornire al processo costituente, sia per l'autorevolezza dei partecipanti e dei temi e impegni trattati. L'obiettivo è quello di avviare il processo di costituzione di una rete europea che metta assieme, in uno spazio comune, tutti i movimenti, le associazioni, i sindacati e gruppi sociali che lottano in Europa per l'Acqua Bene Comune. La prima scadenza della Rete è l'organizzazione del Forum Alternativo dell'Acqua a Marsiglia nel prossimo mese di marzo in contemporanea con World Water Forum che le multinazionali dell'acqua organizzeranno nella città francese.
Il rispetto della volontà popolare, che col voto referendario – 95,8% a favore della cancellazione del profitto - ha deciso in modo inequivocabile che la gestione dell’acqua non deve prevedere in alcun modo profitti, costituisce per noi un impegno assoluto. Per questa ragione, a soli sei mesi di distanza dalla vittoria referendaria contro la privatizzazione dell’acqua, prendendo atto che le istituzioni, alla pari dei gestori privati, hanno ampiamente dimostrato di non essere intenzionati a rispettare l’esito referendario, abbiamo aderito alla campagna nazionale “obbedienza civile”. Allo scopo verrà predisposto dal Forum uno sportello di assistenza tecnica e legale a disposizione dei cittadini che intendano prendere parte alla campagna di obbedienza civile, praticando l’autoriduzione del 7% dall’importo delle bollette dell’acqua.
Siamo convinti che al Forum Italiano dei Movimenti per l’acqua pubblica, alle associazioni della società responsabile, alle organizzazioni sindacali e ai partiti che hanno condiviso la legge di iniziativa popolare per la ripubblicizzazione dell’acqua e sostenuto convintamene la campagna referendaria, insieme all'impegno nella lotta per la legalità, la difesa e valorizzazione ambientale e del lavoro, competa il ruolo di lanciare la CAMPAGNA PER UNA NUOVA PRIMAVERA DEI DIRITTI E LA DEMOCRAZIA anche in Agro Nutriamo l’ambizione di dare inizio ad un percorso partecipato che dai beni comuni conduca a ridisegnare la fisionomia delle politiche di gestione dei servizi pubblici locali, attivando forme di democrazia diretta.

Fonte: http://www.laruslegambiente.it/editoriali-del-direttivo/presentazione-forum-pontino-diritti-e-beni-comuni

martedì 24 gennaio 2012

Buone pratiche Ecologiche



A novembre il Festival della Sostenibilità di Latina, ha dato la possibilità di aprire la visuale ai cittadini della provincia di Latina alle buone pratiche quotidiane e non per rispettare l'ambiente. Tra le Associazioni che erano presenti, il Cantiere Creativo di Pontinia ha offerto la dimostrazione di come si può ottenere un sapone ecologico per lavare i piatti. 

lunedì 23 gennaio 2012

Il Suolo è dei nostri Figli

Cassinetta di Lugagnano, in provincia di Milano, è il primo Comune in Italia ad aver approvato un piano regolatore che esclude la possibilità di edificare occupando nuove superfici.Il suo giovane sindaco, Domenico Finiguerra, consapevole che ogni anno in Italia si perdeuna quantità di suolo pari a 240.000 campi da calcio, ha dato il via al movimento Stop al consumo di territorio ed è riuscito a trasformareun piccolo e sconosciuto Comune in un concreto esempio di riferimento per tutto il territorio nazionale. A Cassinetta un’amministrazioneintraprendente ha dimostrato di saper passare dal pensiero globale all’azione locale, non solo adottando misure innovatrici in campo ambientale, ma provando anche a immaginare modi nuovi, creativi ed efficaci per migliorare la vita della comunità, senza consumare risorse maanzi preservandole per le generazioni future. Ecco dunque che Domenico Finiguerra e il suo Comune sono diventati un modello per molte altre realtà locali: dalla non cementificazione all’attento recupero dell’esistente, dal supporto al movimento per l’acqua bene comune alla valorizzazione del patrimonio artistico come fonte di guadagno alternativa all’urbanizzazione, Cassinetta di Lugagnano sta indicando la strada da seguire per frenare il processo di autodistruzione cui in Italia si assiste da decenni e per diffondere tra amministratori e cittadini la consapevolezza che la cosa pubblica è preziosa e va gestita in modo nuovo. Un modo non solo responsabile, ma virtuoso, solidale, ecosostenibile, capace di pensare in grande e agire in piccolo.
Fonte: www.ciaccimagazine.org

domenica 22 gennaio 2012

ANTITRUST UE APRE INDAGINE

(ANSA) - BRUXELLES, 18 GEN - L'Antitrust europeo ha aperto un'inchiesta contro le imprese del settore dell'acqua in Francia sospettate di abuso di posizione dominante. Lo rende noto la Commissione Ue. L'inchiesta riguarda le imprese SAUR, Suez Environnement/Lyonnaise des Eaux e Veolia. L'obiettivo dell'indagine e' determinare se queste societa', in accordo con la Federazione professionale delle imprese d'acqua (FP2E), hanno coordinato il loro comportamento sul mercato francese dell'acqua, in violazione alle leggi Ue.

L'Acea (quando era titolare del progetto della centrale a turbogas di Mazzocchio - Pontinia) era più volte stata contestata a livello internazionale (cacciata dalla Bolivia, sanzionata dalla comunità europea), nazionale (varie indagini) e locale (Frosinone). Adesso la titolare è la GDF Suez del cui gruppo (http://www.gdfsuez.com/en/home/group-websites/group-websites) fa parte di Suez Environnement oggi indagata ancora dall'antitrust. L'ennesima azienda "virtuosa" responsabile di uno dei tanti progetti incompatibili presentati a Pontinia. Non abbiamo bisogno di questi progetti e di queste aziende.
 
scritto da Giorgio Libralato

Questioni di Sicurezza

Il motivo per il quale la centrale a turbogas progettata nell'area industriale di Mazzocchio nel comune  di Pontinia è legato alla sicurezza. 
Non sono un caso le decine di morti in impianti simili e in diverse situazioni. Si va dall'incidente ferroviario di Viareggio, dalle esplosioni a centrali a turbogas negli USA, gravi incidenti a metanodotti e opere connesse. La società proponente ha perso clamorosamente la tesi del ricorso contro il comune di Pontinia nella parte che tendeva a dimostrare  la mancata applicazione della Direttiva Seveso per gli impianti a rischio di incidente rilevante. Come quello della turbogas. In un'area che già ospita 2 impianti a rischio di incidente rilevante, con la vicinanza della Ferrovie e delle gallerie che, in base alla normativa antincendio appena modificata, rientrano anch'esse tra le attività a rischio antincendio. Alle obiezioni mosse dal Comune di Pontinia, dalla Provincia di Latina, dal Parco Nazionale del Circeo, da una decina di comuni limitrofi, da associazioni, cittadini, aziende limitrofe nessuno ha risposto per il pericolo del metanodotto. Che potrebbe portare ad esplosioni. Purtroppo, come si legge nella nota che segue, oggi è accaduto l'ennesimo incidente grave che speriamo si risolva al meglio con la pronta guarigione dei 10 operai coinvolti e il ridimensionamento di danni ed effetti. L'incidente dovrebbe fare riflettere ulteriormente chi si ostina a non dare spiegazioni sulle legittime perplessità per la tutela della salute e dell'incolumità pubblica. Sono sempre troppi gli incidenti che accadono e che si potevano evitare per la superficialità (o per motivi di speculazioni o di interessi) di qualcuno. 

scritto da Giorgio Libralato


Dal Fatto Quotidiano:

Massa Carrara, esplode un metanodotto Dieci feriti. Tre operai sono gravi 
L'incidente causato da una manovra di un escavatore che nelle operazioni di manutenzione delle condutture avrebbe sganciato accidentalmente una delle tubature. La detonazione ha provocato un cratere di 8 metri di profondità e 25 metri di larghezza e ha raso al suolo 3 abitazioni nelle vicinanze Una conduttura di un metanodotto a Tresana, in provincia di Massa Carrara è esplosa questo pomeriggio. L’incidente ha causato dieci feriti tra cui 3 operai dello stesso metanodotto, che sono molto gravi. Uno di questi è stato portato all’ospedale di Pisa e presenta ustioni sull’80% del corpo. Un suo collega, inizialmente dato per disperso, è stato ricoverato al centro grandi ustioni di Genova ed il terzo si trova all’ospedale di Pontremoli.  L’esplosione ha causato un incendio con fiamme che hanno raggiunto decine di metri di altezza, ha provocato un cratere largo 25 metri e profondo 8 metri e demolito 3 abitazioni in località Tassonarla nel Comune di Tresana, ad una manciata di chilometri da Aulla, in Lunigiana. L’esplosione ha travolto anche alcune automobili, fino a lambire la vicina autostrada A15.

Stando ad una prima ricostruzione a provocare l’esplosione sarebbe stato l’accidentale manovra di un escavatore che nelle operazioni di manutenzione di routine delle condutture del metanodotto – che serve la linea La Spezia-Parma – avrebbe sganciato accidentalmente una delle tubature. Dopo il primo boato sono state udite altre piccole esplosioni e attualmente nella zona si sente un forte odore di metano. Il bilancio delle vittime avrebbe essere molto più grave ma per fortuna le case erano tutte vuote.  Le fiamme hanno anche attaccato il bosco vicino e un fienile ma sono già state messe sotto controllo dai Vigili del fuoco e dalla Protezione civile.

La Snam Rete Gas, ha comunicato che ha avviato le operazioni di messa in sicurezza della condotta interrompendo il flusso di gas e ha confermato che sul tratto di metanodotto erano in corso dei lavori di ripristino. Dei 5 tecnici direttamente coinvolti nell’evento, 2 non hanno riportato alcuna conseguenza, altri 3 sono stati immediatamente soccorsi. Attraverso suoi rappresentanti, l’Azienda si tiene costantemente informata sul loro stato di salute. Il portavoce della Rete, inoltre, ha assicurato “il coordinamento per l’attivazione del servizio alternativo di fornitura di gas ai comuni allacciati”.

sabato 21 gennaio 2012

La ripubblicizzazione dell'acqua è possibile

Il Governo Monti fa marcia indietro: la ripubblicizzazione dell'acqua è possibile

La mobilitazione paga: il popolo dell'acqua ha costretto il Governo a ritirare il provvedimento che vietava la gestione del servizio idrico attraverso enti di diritto pubblico, quali le aziende speciali.

È una vittoria dei cittadini e dei comitati che in tutto il paese hanno fatto sentire forte la loro voce in difesa del voto referendario.

Rimane ampiamente negativo il giudizio del Forum Italiano dei Movimenti per l'Acqua sul decreto liberalizzazioni che, a dispregio voto del giugno scorso, peggiora le già pessime misure del precedente Governo sulla privatizzazione degli altri servizi pubblici locali.

La mobilitazione del popolo dell'acqua continua per la piena attuazione del risultato referendario: avanti tutta con la ripubblicizzazione del servizio idrico e la campagna di obbedienza civile per una tariffa corretta e coerente coi referendum. Si scrive acqua, si legge democrazia.

Roma, 20 gennaio 2012

... ci siamo incamminati verso il FAME, Forum Alternativo Mondiale dell'Acqua.
MARSIGLIA 14-17 marzo 2012



Luca Faenzi
Ufficio Stampa Forum Italiano dei Movimenti per l'Acqua
ufficiostampa@acquabenecomune.org
+39 338 83 64 299
Skype: lucafaenzi
Via di S. Ambrogio n.4 - 00186 Roma
Tel. 06 6832638; Fax. 06 68136225 Lun.-Ven. 10:00-19:00
 
Paolo Carsetti
Segreteria Operativa Forum Italiano dei Movimenti per l'Acqua
Via di S. Ambrogio n.4 - 00186 Roma
Tel. 06 6832638; Fax.06 68136225 Lun.-Ven. 10:00-19:00; Cell. 333 6876990
e-mail: segreteria@acquabenecomune.org

Punti a favore, il DPR 151/2011

Anche se in tanti vorrebbero averlo rimosso c'è sempre il pericolo che alcuni progetti incompatibili con il territorio ritornino. I 3 progetti delle centrali a biomasse (di cui 1 addirittura con l'inchiesta del Ministero dell'ambiente perchè veniva dichiarato che poteva essere bruciato materiale vegetale proveniente dalla deforestazione illegale) e quello della centrale a turbogas. Nonostante l'evidenza dei danni e l'incompatibilità dichiarata da ogni ente o amministrazione locale. Finora i progetti delle centrali a biomasse sono stati fermati dalle opposizioni e osservazioni dei cittadini che hanno consigliato all'amministrazione comunale di difendere e tutelare il territorio adeguatamente. E il sindaco dottor Eligio Tombolillo (nonostante alcuni consiglieri forse non proprio disinteressati) ha giustamente applicato il principio della precauzione nella difesa della salute pubblica. Non si conoscono le intenzioni di queste ditte che forse aspettano nuovi amministratori e sponsor. Per la centrale a turbogas non è stato tanto l'evidenziare una serie impressionante di errori di progetto, sui dati analizzati e proposti, quanto il problema della sicurezza. Nessuno ha dato sufficienti garanzie per le opere connesse (metanodotto o gasdotto ed elettrodotto) ai giusti rilievi delle associazioni, dei cittadini, dei tecnici. Né la società proponente ha dimostrato la compatibilità territoriale ed ambientale dell'impianto soggetto alla direttiva Seveso perchè a rischio di grande incidente industriale o rischio di incidente rilevante. Dal punto di vista normativo, dopo i terrificanti incidenti di Viareggio (ci sono i presupposti perchè potrebbe accadere nell'area interessata), nonché quelli sulle centrali a turbogas, ci sono novità che complicano ulteriormente il progetto della centrale. Difatti dal 6 ottobre è entrato in vigore il DPR 151/2011 che impone nuove importanti procedure di sicurezza e di prevenzioni incendi per i progetti a rischio di incidente rilevante e per le infrastrutture pubbliche. Riusciranno finalmente a vincere la logica e il buon senso. Davide, il comune di Pontinia, le associazioni di cittadini, riusciranno a vincere contro l'ennesima società multinazionale? La corazzata di Golia è più forte, ma con il nuovo DPR 151/2011, potremmo avere qualche punto di più a favore.


lunedì 16 gennaio 2012

APPELLO GIÙ LE MANI DALL’ACQUA E DALLA DEMOCRAZIA!


Logo_ForumIl 12 e 13 giugno scorsi 26 milioni di donne e uomini hanno votato per l’affermazione dell’acqua come bene comune e diritto umano universale e per la sua gestione partecipativa e senza logiche di profitto.
Le stesse persone hanno votato anche la difesa dei servizi pubblici locali dalle strategie di privatizzazione: una grande e diffusa partecipazione popolare, che si è espressa in ogni territorio, dimostrando la grande vitalità democratica di una società in movimento e la capacità di attivare un nuovo rapporto tra cittadini e Stato attraverso la politica.
Il voto ha posto il nuovo linguaggio dei beni comuni e della partecipazione democratica come base fondamentale di un possibile nuovo modello sociale capace di rispondere alle drammatiche contraddizioni di una crisi economico-finanziaria sociale ed ecologica senza precedenti.
A questa straordinaria esperienza di democrazia il precedente Governo Berlusconi ha risposto con un attacco diretto al voto referendario, riproponendo le stesse norme abrogate con l’esclusione solo formale del servizio idrico integrato.
Adesso, utilizzando come espediente la precipitazione della crisi economico-finanziaria e del debito, il Governo guidato da Mario Monti si appresta a replicare ed approfondire tale attacco attraverso un decreto quadro sulle strategie di liberalizzazione che vuole intervenire direttamente anche sull’acqua, forse addirittura in parallelo ad un analogo provvedimento a livello di Unione Europea che segua la falsariga di quanto venne proposto anni addietro con la direttiva Bolkestein. In questo modo si vuole mettere all’angolo l’espressione democratica della maggioranza assoluta del popolo italiano, schiacciare ogni voce critica rispetto alla egemonia delle leggi di mercato ed evitare che il “contagio” si estenda fuori Italia.
Noi non ci stiamo.
L’acqua non è una merce, ma un bene comune che appartiene a tutti gli esseri viventi e a nessuno in maniera esclusiva, e tanto meno può essere affidata in gestione al mercato.
I beni comuni sono l’humus del legame sociale fra le persone e non merci per la speculazione finanziaria.
Ma sorge, a questo punto, una enorme e fondamentale questione che riguarda la democrazia: nessuna “esigenza” di qualsivoglia mercato può impunemente violare l’esito di una consultazione democratica, garantita dalla Costituzione, nella quale si è espressa senza equivoci la maggioranza assoluta del popolo italiano.
Chiediamo con determinazione al Governo Monti di interrompere da subito la strada intrapresa.
Chiediamo a tutti i partiti, a tutte le forze sociali e sindacali di prendere immediata posizione per il rispetto del voto democratico del popolo italiano.
Chiediamo alle donne e agli uomini di questo paese di sottoscrivere questo appello e di prepararsi alla mobilitazione per la difesa del voto referendario.

Oggi più che mai, si scrive acqua e si legge democrazia.


Forum Italiano dei Movimenti per l'Acqua

lunedì 9 gennaio 2012

Pontinia: pronta ad uscire dalla convenzione con Acqualatina

Il documento approvato nel 2008 permette al Comune di gestire il servizio idrico

Il referendum sulla gestione pubblica dell’acqua sembra esser caduto nel dimenticatoio. Sembrano passati anni da quel 12-13 giugno del 2011 e invece sono appena sei mesi. Sei mesi in cui le pubbliche amministrazioni hanno fatto ben poco per ritornare alla gestione pubblica dell’acqua senza passare per privati che, invece di attenersi alle leggi del mercato ed abbassare i prezzi di gestione, approfittano della loro posizione privilegiata per aumentare le bollette e far pagare come l’oro un bene comune e fondamentale come l’acqua pubblica. In questo contesto il comune di Pontinia, apparentemente, parte avvantaggiato. E lo è per due motivi: il primo è da ritrovare in alcune delibere emesse dall’amministrazione comunale, mentre il secondo è da ricercare nelle intenzioni sempre professate del sindaco Tombolillo di passare al più presto alla gestione pubblica dell’acqua. Le intenzioni del comune di Pontinia, e del sindaco Tombolillo, sono tutte racchiuse in una delibera comunale datata 23 gennaio 2008 mai impugnata sia dalla Provincia di Latina sia dalla società Acqualatina. Nella delibera, votata da undici consiglieri comunali, si legge che il Comune di Pontinia respinge «le modifiche alla Convenzione di cooperazione ATO4 poiché non conformi alla convenzione di cooperazione tipo prevista dalla legge regionale 6/96 ed introdotte successivamente senza l’approvazione espressa dal consiglio comunale di Pontinia». Con questo atto ufficiale, quindi, il comune di Pontinia respinge anche l’approvazione dell’atto costitutivo e dello statuto della società mista Acqualatina S.p.a. e dei previsti patti parasociali e, contemporaneamente, richiede ad Acqualatina la gestione degli impianti di proprietà comunale. Da sottolineare che, in occasione della delibera del 23 gennaio 2008 ci furono quattro voti contrari due dei quali firmati da Alfonso Donnarumma e Maurizio Ramati, allora esponenti dell’opposizione ed ora assessori nella squadra di Tombolillo. A questo punto ci chiediamo: le intenzioni del sindaco di uscire da Acqualatina sono appoggiate anche dagli amici dell’Udc che solo quattro anni fa votarono contro la proposta dello stesso primo cittadino?

Riccardo Colabattista - Latina Oggi 8 Gennaio 2012