
L'elettrodotto e il metanodotto secondo il progetto dell'AceaElectrabel Produzione spa dovrebbero raggiungere la centrale a turbogas nell'area industriale di Mazzocchio – Pontinia attraversando l'area dei Laghi del Vescovo (Gricilli). Questo luogo SIC-ZPS è anche geologicamente instabile e inadatta a qualsiasi costruzione quindi ci potrebbe essere il crollo dei tralicci e la rottura del metanodotto con rischio di incidente sia in fase di realizzazione che dopo. Nella zona vi sono diverse faglie lunghe centinaia di metri della larghezza superiore ad un metro. L'area in gran parte è di proprietà della Regione Lazio e viene gestita dal Consorzio di Bonifica che rinuncia a realizzare anche semplici opere di contenimento idraulico con terreno perchè la natura riprende inesorabile il suo corso. L'area, secondo il servizio geologico della Regione Lazio, è inedificabile per qualsiasi costruzione anche modesta. Non bisogna essere esperti per capire che questa area non può ospitare né tralicci e né piloni che rischiano di sprofondare (come ha ammesso Terna) o di ruotare. Se qualche risposta è stata data sull'elettrodotto (dalla società Terna) nessuna spiegazione è stata data sui rischi del metanodotto (ricordiamo gli incidenti ricorrenti nel Texas, di Middletown, di Sora, di Viareggio). Questo aumenta il timore che l'aspetto sicurezza sia stato sottovalutato. Non può essere tollerato il rischio di incidenti sul lavoro che si potrebbe verificare, né per le persone che per qualsiasi titolo potrebbero essere presenti nel raggio di azione dell'incidente. L'esperienza insegna che il danno può avere un raggio di diversi km, coinvolgendo strade, la ferrovia, abitazioni, attività. Contro il progetto delle opere connesse sono state presentate le osservazioni dei comuni interessati dall'esproprio (Pontinia e Sezze), da decine di proprietari, dalle associazioni di categoria del mondo agricolo, da cittadini e associazioni locali. Dopo una prima riunione del 9/4/2009 presso il Ministero dello Sviluppo Economico dove sono state ribadite tutte queste osservazioni non si hanno notizie. La turbogas è un impianto a rischio di incidente rilevante ed è situata in un'area dove già insistono 2 attività soggette a rischio di incidente rilevante (RIR) in base alla Direttiva Seveso entrambe nel settore del gas che quindi aumenta il rischio intrinseco della centrale a turbogas e del metanodotto. In osservanza alla Direttiva Seveso (D.Lgs. 334/99) il comune di Pontinia ha approvato la variante urbanistica cui sono obbligati i comuni dove insistono impianti soggetti a R.I.R. Per tutelare le attività, le infrastrutture e le persone soprattutto. Tale variante esclude solamente la realizzazione di impianti nucleari e ammette altri impianti a rischio di incidente rilevante a condizione che il progetto dimostri che non ci possa essere un aumento di rischio. La società proponente la centrale a turbogas non lo ha mai dimostrato, motivi che hanno indotto il comune di Pontinia ad esprimere parere contrario alla compatibilità ambientale e territoriale su cui oggi si gioca la partita per realizzare la temuta centrale a turbogas.
Dal blog Pontinia Ecologia e Territorio
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