sabato 9 aprile 2011

Pontinia sul quotidiano Terra

Pontinia è uno dei pochi comuni (l'unico secondo il Ministero dello sviluppo economico) che è riuscito a bloccare il progetto della centrale a turbogas (AceaElectrabel Produzione spa). Bloccare per modo di dire perchè ha ottenuto la valutazione di impatto ambientale (VIA) il 5/12/2005 (che quindi sarebbe scaduta dopo 5 anni), il 30/5/2009 è stata pubblicata l’autorizzazione integrata ambientale (AIA). Diverse sono le motivazioni che spingono alla contrarietà alla centrale a turbogas: la produzione di polveri sottili (ossidi di azoto, monossido di carbonio, CO2), innalzamento della temperatura (2-3° nel raggio di 5-6 km), con notevoli danni malattie polmonari, infarti, leucemie e tumori, sofferenze fisiche per le persone, per gli animali, per l'ambiente circostante e per l'agricoltura. Ingente consumo di risorse d'acqua prosciugamento delle falde naturali nel periodo estivo a danno del fabbisogno familiare e agricolo. Produzione di piogge acide ricaduta pioggia acida su terreni coltivati e inevitabile inquinamento di frutta, verdura e animali da pascolo. Queste motivazioni non sono sufficienti per contrastare i progetti nocivi. Come non bastano i piani energetici della Regione Lazio (con deliberazione G.R. Lazio n° 4556 del 6/8/1999, ha adottato lo schema di accordo volontario territoriale, poi la G.R., con deliberazione n°1839/99, gli elaborati dello studio propedeutico finalizzato alla predisposizione del Piano Energetico Regionale, quindi emanato con D.C.R. del 14/2/2001 n. 45) e della provincia di Latina (approvato con delibera di Consiglio provinciale n° 63/2008) che escludono la realizzazione della centrale a turbogas di Pontinia. Allo stesso modo non sono sufficienti le delibere contrarie alla realizzazione di tutti i comuni limitrofi (Sabaudia, Terracina, Sonnino, Priverno, Roccasecca, Roccagorga, Sezze, Bassiano, Sermoneta), della provincia di Latina, del parere contrario della Regione Lazio del 3/10/09, il parere contrario del Parco Nazionale del Circeo del 2/9/09 indicando infrazioni alle direttive europee in relazione all’art.6 della direttiva Habitat, in assenza di valutazione di incidenza o con valutazione di incidenza non corrispondente a quanto richiesto dall’allegato G alla direttiva Habitat. Per una persona normale o per un ente che tutela (o che dovrebbe) la salute pubblica, il bene comune ce ne sarebbero fin troppi di motivi per respingere un simile impianto nocivo. Oltre ad una serie di errori, di dati sbagliati, superati storicamente già segnalati sia dal comune di Pontinia che dalla Provincia di Latina e dal Parco del Circeo in merito all'AIA e alla VIA che non sono serviti a fermare il progetto. Elettrodotto e metanodotto (le opere connesse alla centrale) sono stati progettati con forte impatto sulle zone SIC e ZPS (laghi Gricilli) ma nemmeno questo è sufficiente. Le difficoltà per la realizzazione del progetto sono proprio le opere connesse alla centrale e il rischio di incidente rilevante in base alla Direttiva Seveso.

L'elettrodotto e il metanodotto secondo il progetto dell'AceaElectrabel Produzione spa dovrebbero raggiungere la centrale a turbogas nell'area industriale di Mazzocchio – Pontinia attraversando l'area dei Laghi del Vescovo (Gricilli). Questo luogo SIC-ZPS è anche geologicamente instabile e inadatta a qualsiasi costruzione quindi ci potrebbe essere il crollo dei tralicci e la rottura del metanodotto con rischio di incidente sia in fase di realizzazione che dopo. Nella zona vi sono diverse faglie lunghe centinaia di metri della larghezza superiore ad un metro. L'area in gran parte è di proprietà della Regione Lazio e viene gestita dal Consorzio di Bonifica che rinuncia a realizzare anche semplici opere di contenimento idraulico con terreno perchè la natura riprende inesorabile il suo corso. L'area, secondo il servizio geologico della Regione Lazio, è inedificabile per qualsiasi costruzione anche modesta. Non bisogna essere esperti per capire che questa area non può ospitare né tralicci e né piloni che rischiano di sprofondare (come ha ammesso Terna) o di ruotare. Se qualche risposta è stata data sull'elettrodotto (dalla società Terna) nessuna spiegazione è stata data sui rischi del metanodotto (ricordiamo gli incidenti ricorrenti nel Texas, di Middletown, di Sora, di Viareggio). Questo aumenta il timore che l'aspetto sicurezza sia stato sottovalutato. Non può essere tollerato il rischio di incidenti sul lavoro che si potrebbe verificare, né per le persone che per qualsiasi titolo potrebbero essere presenti nel raggio di azione dell'incidente. L'esperienza insegna che il danno può avere un raggio di diversi km, coinvolgendo strade, la ferrovia, abitazioni, attività. Contro il progetto delle opere connesse sono state presentate le osservazioni dei comuni interessati dall'esproprio (Pontinia e Sezze), da decine di proprietari, dalle associazioni di categoria del mondo agricolo, da cittadini e associazioni locali. Dopo una prima riunione del 9/4/2009 presso il Ministero dello Sviluppo Economico dove sono state ribadite tutte queste osservazioni non si hanno notizie. La turbogas è un impianto a rischio di incidente rilevante ed è situata in un'area dove già insistono 2 attività soggette a rischio di incidente rilevante (RIR) in base alla Direttiva Seveso entrambe nel settore del gas che quindi aumenta il rischio intrinseco della centrale a turbogas e del metanodotto. In osservanza alla Direttiva Seveso (D.Lgs. 334/99) il comune di Pontinia ha approvato la variante urbanistica cui sono obbligati i comuni dove insistono impianti soggetti a R.I.R. Per tutelare le attività, le infrastrutture e le persone soprattutto. Tale variante esclude solamente la realizzazione di impianti nucleari e ammette altri impianti a rischio di incidente rilevante a condizione che il progetto dimostri che non ci possa essere un aumento di rischio. La società proponente la centrale a turbogas non lo ha mai dimostrato, motivi che hanno indotto il comune di Pontinia ad esprimere parere contrario alla compatibilità ambientale e territoriale su cui oggi si gioca la partita per realizzare la temuta centrale a turbogas.

Dal blog Pontinia Ecologia e Territorio

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