sabato 16 aprile 2011

Il nucleare impossibile

Domani catena umana attorno alla centrale di Sabotino


L’INIZIATIVA DI LEGAMBIENTE A VENTICINQUE ANNI DAL DISASTRO DI CHERNOBYL IN VISTA DEL REFERENDUM




Immagine da : http://solleviamoci.wordpress.com

UNA catena umana attorno alla centrale spenta di Sabotino, per dire no al nucleare e per ricordare il disastro di Chernobyl. L’iniziativa è di Legambiente e si terrà domani mattina nell’ambito dell’annuale giornata indetta per ricordare l’incidente nucleare del 1986. Quest’anno il Comitato pontino per i «Sì» contro il nucleare e per l’acqua pubblica (i due quesiti del prossimo referendum) ha organizzato, per oggi e domani, due giornate all’insegna della sensibilizzazione e, soprattutto, sull’informazione sui due temi. Il comitato, che si presenta come una sorta di snodo dove affluiscono tutte le diverse associazioni locali attive contro il nucleare e in favore dell’acqua pubblica, ha previsto per oggi pomeriggio un dibattito proprio sul nucleare presso il Circolo Cittadino, a partire dalle 17, mentre l’appuntamento di domani si terrà alle 9 sempre in piazza del Popolo; proprio da lì partirà un «Criticalmass», formalmente conosciuto come un raduno di ciclisti che, sfruttando la forza del numero, invadono le strade normalmente usate dal traffico, quasi una sfida all’automobile. L’arrivo, previsto alle 10 nel piazzale di Foceverde di Borgo Sabotino, darà il via ad una manifestazione che, oltre ad essere un’occasione per ricordare il disastro di Cernobyl, dispiegherà i partecipanti in una «catena umana» intorno alla centrale nucleare. «Latina - ci dice Alessandro Loreti, presidente di Legambiente Latina - è l’emblema della disutilità del nucleare, soprattutto per la gestione delle scorie». Infatti, in contrasto con quelle che furono le promesse di un completo smantellamento della centrale pontina, il reattore contiene ancora 2 mila tonnellate di grafite altamente radioattiva. In aggiunta, è «atteso» per il 2025 il rientro dalla Scozia di circa 18 metri cubi di scorie di «terza categoria» intese come quei rifiuti che, nella catalogazione di trattamento e stoccaggio delle scorie nucleari, sono caratterizzati dal maggior tempo di decadimento (centinaia di migliaia di anni). «Non esiste democrazia senza trasparenza, e il nucleare è l’occulto per eccellenza». Queste sono le parole dell’ex presidente di Legambiente Gustavo Giorgi che, nella conferenza stampa di ieri mattina, ha focalizzato l’importanza che deve assumere l’informazione in questo campo. Difficilmente si viene informati infatti, che dal 2005 molti impianti fotovoltaici riescono a produrre circa 3 gigawatt di energia pulita, circa il doppio di quella che produce una centrale nucleare, ed è prevista una crescita esponenziale di questa entro i prossimi 9 anni, fino a raggiungere gli 8 gigawatt. Indipendentemente dal referendum di giugno, la battaglia di Legambiente continuerà soprattutto in termini di legalità, informazione e su un maggior controllo dei siti.

Articolo tratto da http://www.latina-oggi.it/

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