
Il pericolo rappresentato  dai progetti per gli impianti energetici a Pontinia ed il futuro della  città pontina più fortemente legata all'agricoltura sono stati nei  giorni scorsi oggetto di un'interrogazione parlamentare a risposta  scritta presentata dalla senatrice dell'Idv Patrizia Bugnano ai Ministri  dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare e dello sviluppo  economico. Ad aver sollevato l'interesse della senatrice dell'Idv nei  confronti di Pontinia proprio un articolo apparso lo scorso 30 marzo sul  quotidiano «Terra», a firma di Giorgio Libralato, dove si faceva  riferimento allo sfruttamento dei terreni per attività diverse da quelle  agricole. «Dal 2002 ad oggi sono 30 le proposte passate per enti  pubblici, Regione, Provincia e Comune, - si legge nell'interrogazione  parlamentare della Bugnano - finalizzate alla realizzazione di centrali.  Nel 2002 è stato avanzato il progetto della centrale a turbogas da 400  MW. Nel 2004 è stato presentato il progetto della prima centrale a  biomasse di 20 MW, nel 2010 altre due centrali a biomasse. Solo nel  2011, sono 3 i progetti per cui è stata chiesta la valutazione di  impatto ambientale (VIA), come si evince dallo stesso sito della Regione  Lazio. Si tratta di centrali fotovoltaiche per cui sono state  individuate aree specifiche. I progetti, ovviamente, sono ancora in  attesa di valutazione. L'amministrazione comunale ha inoltre destinato  più di 200 ettari di terreni agricoli agli impianti fotovoltaici a terra  (da 4 a 10 ettari). Secondo quanto si apprende dall'articolo citato,  l'amministrazione comunale di Pontinia dal 2006 si oppone alle centrali  elettriche a turbogas e a biomasse. Le motivazioni sono legate  all'aumento di emissioni in atmosfera, all'immissione di diossina e al  dato non trascurabile che il Lazio produce oggi il doppio dell'energia  che consuma. La Regione Lazio, già nel 2008, decise, infatti, che il  settore termoelettrico laziale disponeva di una potenza sufficiente a  sostenere i consumi prevedibili al 2020, per cui non sembrava necessario  aumentare la potenza attualmente installata. Il territorio pontino è  già gravemente compromesso dalla realizzazione nel Comune di Aprilia di  un'ulteriore centrale turbogas la cui entrata in funzione è prevista per  il secondo semestre 2011, nonché dalla presenza delle scorie  radioattive di Borgo Sabotino che continuano a stazionare in loco. Da  tale quadro - prosegue la senatrice - emerge chiaramente che ci si trova  dinanzi ad una pianificazione caotica e poco coerente di progetti  concernenti impianti di produzione di energia elettrica. L'impianto  turbogas di Pontinia, che interessa un'area di quattro ettari, comprende  la realizzazione di un elettrodotto di 6,5 chilometri e di un  metanodotto di 7,3 chilometri ed oltre all'emissione di gas combusti e  sostanze chimiche comporterà anche il prelievo ed il consumo di ingenti  quantitativi di acqua dagli acquedotti e dalle falde, incidendo quindi  sull'equilibrio idrogeologico di una zona a vocazione agricola. Si  chiede di sapere se i Ministri in indirizzo siano a conoscenza delle  questioni inerenti ai progetti per impianti energetici relativi al  territorio di Pontinia e quali misure, nell'ambito delle proprie  competenze, intendano adottare al fine di evitare che l'area continui ad  essere sfruttata ai fini della realizzazione di impianti energetici di  ogni tipologia».
Da "La Provincia" domenica 10 aprile 2011
immagine:http://2012ladistruzione.blogspot.com
Da "La Provincia" domenica 10 aprile 2011
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