giovedì 19 marzo 2009

Forum mondiale dell'acqua "privata"

TUTTI A ISTANBUL CONTRO IL FORUM MONDIALE DELL’ACQUA PRIVATA
Tremila organizzazioni e 20.000 esperti, una ventina di capi di Stato e circa 180 ministri dell'ambiente da altrettanti Paesi del mondo: è il quinto World Water Forum, il Forum Mondiale dell'acqua, che si terrà ad Istanbul dal 16 al 22 marzo con il nome di "Bridging Divides for Water”, e al quale parteciperà anche l’Italia con il ministro Stefania Prestigiacomo.
Il Forum Mondiale dell’Acqua viene organizzato con cadenza triennale dal Consiglio mondiale dell'acqua (World Water Council), e riunisce esponenti di tutti i settori per determinare le politiche mondiali sull’acqua e – così recita il comunicato ufficiale - “cercare soluzioni sostenibili alle sfide idriche mondiali”.

Come è noto, le reti mondiali per l’acqua pubblica di tutto il mondo contestano la legittimità del World Water Forum e considerano il Consiglio mondiale dell’Acqua una agenzia privatistica asservita alle politiche governative, connessa alle multinazionali dell’acqua e incapace per questo di promuovere politiche virtuose rispetto al problema dell’acqua nel mondo. Creato nel 1996 su iniziativa degli ambienti professionali legati alle compagnie multinazionali private e con il sostegno della Banca Mondiale, il Consiglio mondiale dell’acqua alterna in effetti la sua presidenza ai manager di Suez e Veolia, le più grandi “sorelle dell’acqua”a livello globale, trovandosi così a gestire un enorme potere per definire le linee fondamentali dell’uso, della proprietà, della gestione del bene comune acqua più secondo logiche commerciali e liberiste, che umanitarie ed abientali, e scavalcando di fatto compiti che sono proprio delle agenzie dell’ONU e dei suoi protocolli.

Ecco perché in parallelo si svolgerà anche il Forum Alternativo Mondiale dell’Acqua che riunirà movimenti, reti, sindacati e cittadini in difesa dell’acqua pubblica provenienti da ogni parte del mondo, per dare voce a tutti coloro che considerano l’acqua un bene imprescindibilmente non economico. Finalità del controforum, che vedrà una larghissima partecipazione italiana, con il Forum dei Movimenti per l’Acqua ed altre associazioni, sarà in primis rielaborare la Carta di Città del Messico sottoscritta nel 2006 durante il precedente Foro alternativo da migliaia di organismi e movimenti di tutto il mondo, dove vengono affermati principi, proposte ed azioni globali per la difesa del bene comune per eccellenza.
Il luogo scelto per ospitare i due Fori sull’acqua è la Turchia, Paese dalle forti contraddizioni, ponte naturale fra Europa ed Asia e ricchissima di acqua. Ankara non vuole perdere l’occasione per stare sotto i riflettori mondiali in vista del negoziato per l'ingresso nell'Unione europea e delle elezioni amministrative di fine mese. Ma corre il rischio di puntare la luce anche verso questioni delicate come quella kurda.

Questo popolo diviso fra quattro Paesi e dalla travagliata storia, proprio durante i fori, il 21 marzo, ha previsto le celebrazioni per il Newroz, la festa per eccellenza della cultura kurda, vietata dalle autorità turche e finita anche l’anno scorso fra scontri e violenze. Inoltre, legata alla questione kurda c’è il cosiddetto progetto Gap (Guneydogu Anadolu Projesi, Progetto dell'Anatolia del sud est), un piano governativo al quale partecipa anche l’italiana Unicredit, che prevede la costruzione di una serie di dighe. In particolare, la diga di Ilisu prevede la sommersione di un’intera vallata, lo sfollamento di 55.000 abitanti, e la cancellazione dell’antica città di Hasankeyf, vecchia di oltre cinquemila anni. Le attività del controforum, iniziate già il 12 marzo, avranno due momenti cruciali: il 14 marzo proprio la giornata internazionale contro le dighe, e il 19 marzo un seminario comune fra le grandi reti mondiali in difesa dell’acqua – la neonata Rete Europea, il Forum Italiano dei Movimenti dell’Acqua, Blue Planet, il Trans National Institute e la Red Vida - durante il quale per la prima volta è prevista la partecipazione del Presidente dell'Assemblea Generale delle Nazioni Unite, Miguel d’Escoto.

Tratto da : YAKU.EU - l'acqua è di tutti e di nessuno

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