Dopo la notizia di giorni fa sul riscontro di diossina nel bestiame salentino, provo ad immaginare quello che potrà accadere a Pontinia se lasceranno costruire l'inceneritore a biomasse nella zona industriale di Mazzocchio.
CASO DIOSSINA: COPERSALENTO CHIUDE PER LA SECONDA VOLTA
Le autorità cercano di rasserenare gli animi e non vogliono che si parli di allarme diossina. Ma le recenti analisi dell’Asl e la scoperta di valori superiori alle leggi comunitarie nel latte e nella carne in due allevamenti fra Maglie e Cursi (persino il doppio, in un caso, rispetto ai 6 picogrammi per grammo, soglia massima stabilita) aprono inevitabilmente interrogativi e portano a prese di posizione. Accade così – ovviamente la relazione diretta è tutta da dimostrare con i dati alla mano – che appena riaperta, nel giorno stesso in cui i valori di diossina venivano alla luce e già si parlava di possibile abbattimento dei capi e di sequestri dei campioni rimasti nei caseifici interessati, la Copersalento di Maglie ora sia stata nuovamente chiusa. Fino a quando le analisi, affidate all’Arpa, non dimostreranno in modo inequivocabile che il funzionamento dell’inceneritore è perfetto.
L’impianto, finito nell’occhio del ciclone nei mesi scorsi per uno sforamento dei livelli di diossina, rilevato sempre dall’Agenzia regionale per l’ambiente, del 420 per cento, dopo le polemiche infuocate di ambientalisti ed esponenti politici e la chiusura comunicata dalla Provincia nei giorni scorsi, aveva quasi subito riaperto i battenti, avvertendo di aver effettuato una riconversione, con l’uso di biomasse: cippato di legno e sansa disoleata, per l’esattezza. Praticamente a ridosso della comunicazione sui rilievi dell’Azienda sanitaria locale su latte e carni. Mettendo il sindaco di Maglie, Antonio Fitto, nella condizione di doversi rivolgere alle autorità, compresa la Procura di Lecce, per chiedere se tutto sia a norma e se l’incolumità pubblica sia salvaguardata. Un quadro delicato, sicuramente. Ed oggi la decisione, dopo un tavolo tecnico che ha visto il primo cittadino di Maglie accanto al responsabile Arpa, Giorgio Assennato, e all’assessore provinciale all’Ambiente, Gianni Scognamillo. Chiusura immediata, è stato il verdetto. E fino a nuovo ordine.
Vale a dire, fino a quando le verifiche sull’adeguamento, da sempre richiesto, dell’azienda e la pulizia dei filtri non saranno dato certo. Ma le misure non finiscono qui. Proprio il rinvenimento di concentrazioni anomale di diossina negli alimenti, nella zona circostante, ha condotto anche all’ interruzione delle attività che riguardano allevamento e agricoltura. E sono previsti nuovi monitoraggi per valutare forse con maggiore scrupolo di quanto sia stato fatto finora l’intera situazione.
La Redazione di Lecceprima.it
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