CASO DIOSSINA: COPERSALENTO CHIUDE PER LA SECONDA VOLTA

L’impianto, finito nell’occhio del ciclone nei mesi scorsi per uno sforamento dei livelli di diossina, rilevato sempre dall’Agenzia regionale per l’ambiente, del 420 per cento, dopo le polemiche infuocate di ambientalisti ed esponenti politici e la chiusura comunicata dalla Provincia nei giorni scorsi, aveva quasi subito riaperto i battenti, avvertendo di aver effettuato una riconversione, con l’uso di biomasse: cippato di legno e sansa disoleata, per l’esattezza. Praticamente a ridosso della comunicazione sui rilievi dell’Azienda sanitaria locale su latte e carni. Mettendo il sindaco di Maglie, Antonio Fitto, nella condizione di doversi rivolgere alle autorità, compresa la Procura di Lecce, per chiedere se tutto sia a norma e se l’incolumità pubblica sia salvaguardata. Un quadro delicato, sicuramente. Ed oggi la decisione, dopo un tavolo tecnico che ha visto il primo cittadino di Maglie accanto al responsabile Arpa, Giorgio Assennato, e all’assessore provinciale all’Ambiente, Gianni Scognamillo. Chiusura immediata, è stato il verdetto. E fino a nuovo ordine.
Vale a dire, fino a quando le verifiche sull’adeguamento, da sempre richiesto, dell’azienda e la pulizia dei filtri non saranno dato certo. Ma le misure non finiscono qui. Proprio il rinvenimento di concentrazioni anomale di diossina negli alimenti, nella zona circostante, ha condotto anche all’ interruzione delle attività che riguardano allevamento e agricoltura. E sono previsti nuovi monitoraggi per valutare forse con maggiore scrupolo di quanto sia stato fatto finora l’intera situazione.
La Redazione di Lecceprima.it
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