Articolo scritto da Autoambiente.com, il portale della mobilità sostenibile.
Il vero “paese del sole” è in Germania
Un luogo dove il 30% della viabilità stradale è dedicato alle biciclette (oltre 400 km) e dove i quartieri sono a basso consumo energetico. Non stiamo parlando di un altro pianeta in una dimensione parallela.
Parliamo di Friburgo, in Germania a meno di 450 km da Milano. La città è nota anche come Solar city. Qui negli anni ’70 è stata fatta la scelta – c’era la crisi petrolifera (e c’è anche adesso) - di puntare sulle fonti di energia rinnovabili.
Già nel ’96, in linea con il Protocollo di Kyoto, si è posta l’obiettivo di ridurre del 25 % l’emissione di CO2 entro il 2010. Poiché la scadenza è prossima e l’impegno sembra dover essere coronato dal successo, la città ha “alzato l’asticella” e si è posta un nuovo traguardo per il 2030, l’ulteriore taglio del 40% delle emissioni di CO2.
Una politica energetica pluripremiata
La politica energetica di Friburgo, una volta affidata al carbone, si basa ora su tre principi: l’efficienza energetica; l’uso di nuove tecnologie che sfruttino insieme calore ed energia (co-generazione); l’impiego di energia derivata da fonti rinnovabili, in particolare l’energia solare. Tale politica, nel concreto, si è tradotta in numerosi progetti, molti dei quali già portati a termine.
Sul fronte “solare”, la regione di Friburgo può contare su ogni tipo di applicazione: solare fotovoltaico (oltre 450 installazioni), solare termico (per l’acqua calda), stanze solari o “giardini invernali”, progetti per il solare passivo, raffreddamento solare, sistemi di isolamento solare trasparenti che convertono il calore di una parete esposta al sole in energia termica utilizzabile. Una serie di soluzioni che ha consentito alla città di vincere ripetutamente il premio German Solar Bundesliga che onora le città tedesche con il maggior numero di kW installati di panelli fotovoltaici. Al momento gli edifici dei pochi quartieri che costituiscono l’origine del progetto riescono già a fornire il 5% dell’intera elettricità consumata a Friburgo (200.000 abitanti). Una percentuale che è incrementata se si considerano anche le produzioni da altre fonti rinnovabili, quali eolico, idroelettrico e biomasse, e che dovrebbe raddoppiare entro il 2010.
Modelli alla luce del sole: Vauban, Schlierberg, Rieselfeld
In modo particolare, molte di queste soluzioni sono presenti nel quartiere di Vauban, a due chilometri dal centro storico. Qui quasi 6000 abitanti vivono in case dotate di tecnologie solari attive, quali pannelli solari e fotovoltaici, integrati nell’architettura sostenibile, in modo da fungere da vetrate semitrasparenti, tettoie o da protezione per i balconi. Tutti gli edifici sono costruiti interamente in legno, eccetto le fondazioni e il piano seminterrato, rifiniti con materiali naturali, dotati di tripli vetri e di un elevato isolamento termico. Il costo di costruzione delle case è superiore di circa il 3%, ma il loro consumo energetico e le emissioni di CO2 si riducono del 30%.
All’interno del quartiere si trova il così detto “isolato solare” “Am Schlierberg”. Tutti gli edifici sono a basso consumo energetico (con dispersione < 65 kWh/m2a) in modo da dover richiedere ulteriore energia termica - generata dall’impianto di co-generazione ad alta efficienza, alimentato per l’80% da trucioli di legno e per il 20% da gas naturale – solo per poche settimane all’anno. Altre rispettano gli standard “casa passiva” (consumi pari a 15 kWh/m2a), mentre 50 unità residenziali sono indipendenti dal punto di vista del fabbisogno energetico e, addirittura, producono un surplus di energia che viene fornito alla rete, (vengono infatti chiamate “Plusenergiehauser”).
Un altro quartiere che presenta un’alta densità di soluzioni energetiche efficienti e a basso impatto ambientale è quello di Rieselfeld che ospita circa 7000 abitanti. Anche qui si trovano installazioni di pannelli fotovoltaici, solari e, soprattutto, un sistematico uso della “fonte energetica” rappresentata dal risparmio, attraverso l’isolamento termico delle abitazioni.
I vantaggi collaterali
Oltre alla riduzione di emissioni di co2 e consumi, la scelta del solare ha altri effetti collaterali positivi sul piano occupazionale, economico e turistico. La città tedesca, infatti, attira migliaia di persone sia per le conferenze del settore sia per lo studio di soluzioni adottate. Inoltre, Friburgo non è solo un luogo dove “si abita nel solare” (e già non è poco), ma anche un centro che ha saputo attrarre importanti organizzazioni e istituti quali il Fraunhofer Institute for Solar Energy Systems e la International Solar Energy Society (Ises) che la pongono all’avanguardia nella ricerca e nello sviluppo del settore. Dai due istituti, infatti, sono uscite importanti novità, quali le celle solari multi giunzione in grado di convertire in elettricità il 39,7% dei raggi solari (record del mondo) o l’inverter con efficienza del 98,5%. Un fattore che costituisce anche un impulso per la nascita di nuove attività economiche che attualmente contano per circa il 3% del numero di lavoratori nella regione.
La bici vale oltre il 30% degli spostamenti
Oltre alle attività solari della città, è opportuno menzionare anche alcune delle altre iniziative che, contribuiscono alla qualità della vita, riducono significativamente le emissioni di CO2 e salvaguardano l’ambiente.
Molto è stato fatto in ambito mobilità sostenibile, incentivando il trasporto pubblico (in particolare su rotaia) e l’uso delle biciclette. L’estensione delle piste ciclabili supera i 400 km e sono migliaia i parcheggi per le biciclette, sparsi ovunque e sempre in prossimità delle fermate del tram, per favorire l’uso combinato dei mezzi. Il parcheggio della stazione è una struttura che può ospitare mille biciclette e offre anche servizio di assistenza e riparazione. Il risultato di tale politica si riflette in una significativa riduzione dell’uso dell’auto: ogni giorno sono circa 35.000 coloro che si recano in città con la bicicletta e valgono un terzo degli spostamenti complessivamente effettuati. Nel complesso, quindi, il 27% degli spostamenti avviene in bicicletta. Una percentuale elevata che diventa ancora più sostenibile se si pensa che il rimanente 73% degli avviene prevalentemente a piedi (24%) e con i mezzi pubblici (20%), mentre al trasporto privato è lasciato soltanto il 29%.
Eco compatibilità a 360 gradi
Un cenno, infine, merita il sistema della raccolta differenziata e del risparmio idrico. In tema di rifiuti Friburgo risulta virtuosa, particolarmente a cominciare dagli anni ’90: negli ultimi 15 anni, infatti, la produzione pro capite annua di rifiuti non riciclabili è scesa da 190 a 109 kg, mentre è cresciuta la percentuale complessiva di quelli riciclati dal 25 al 60%, risultati che la pongono ben al di sopra della media (già elevata) delle altre città tedesche. Sono dati che riflettono una condivisione consapevole e matura degli obiettivi da parte della popolazione, frutto di un costante impegno nella sensibilizzazione e nel coinvolgimento dell’opinione pubblica.
Sul fronte “acqua”, l’80% dell’area residenziale di Vauban è stata realizzato un sistema di infiltrazione dell’acqua piovana nel terreno in modo da tenere elevate le riserve idriche. Inoltre, in alcuni edifici esistono sistemi di recupero dell’acqua per i servizi igienici e impianti in grado di trasformare le acque luride in biogas da utilizzare in cucina. Un esempio da studiare e, possibilmente, da imitare.
Autore: Lorenzo Pasinetti
Fonte: yeslife.it
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