Si sospettava che quel terreno a Campo di Carne dove Sorgenia sta costruendo la centrale turbogas nascondeva reperti archeologici. Ora questi sospetti sono diventati realtà.
Nei giorni scorsi, durante le operazioni di scavo per realizzare il tracciato interrato dove passerà l'elettrodotto che alimenterà la turbogas, sono venuti alla luce alcuni muri portanti e delle tegole, probabilmente risalenti all'epoca romana. Erano a mezzo metro di profondità: se ne sono accorti gli operai della ditta che stava eseguendo i lavori, tanto da vedersi costretti a spegnere le ruspe. La Soprintendenza per i Beni Archeologici della Provincia di Latina ha già effettuato una ispezione del cantiere: questo per il momento rallenterà molto la costruzione della centrale. O meglio: i lavori potranno continuare ma a Sorgenia sono state imposte delle prescrizioni sul tipo di escavatore da usare e sulla modalità di svolgimento dei lavori. Questo, in attesa di sapere di che tipo di ritrovamento archeologico si tratti. Dopodiché, le carte in tavola potrebbero cambiare in maniera netta ed inficiare completamente il lavoro già avviato per la realizzazione della centrale elettrica..
Non è certo infatti se questi muri portanti possano essere solamente i resti delle fondamenta di una abitazione rurale, oppure se possano nascondere dell'altro. Il dubbio è che, scavando ancora più in profondità, potrebbero esserci altre sorprese.
Già nel marzo 2007 alcuni membri della Rete No Turbogas avevano rinvenuto un pezzo di muro, fondi e parti di anfore, frammenti di piatti decorati e verniciati risalenti all’epoca repubblicana e imperiale (tra il III secolo prima di Cristo ed il II d.C.), tegole e manici di lumini in terracacotta che affioravano dal terreno. Gli oggetti ritrovati erano stati subito consegnati ai Carabinieri di Aprilia. Studiando una cartina redatta dall’Associazione architetti e ingegneri di Aprilia, Archeoclub d’Italia, proprio in quella zona sono censite ville di epoca repubblicana e imperiale.
“È probabile che scavando possano venire alla luce anche i muri di quelle ville” aveva spiegato tre anni e mezzo fa Giosuè Auletta, esperto di storia locale, nel consegnare i reperti ai Carabinieri. Bene, quei muri sono venuti fuori.
Quella di Campo di Carne è una zona ricca di reperti archeologici, con tremila anni di storia alle spalle. Nel 1958 in via dei Giardini vennero alla luce numerosi reperti archeologici. Presero quello che c’era e poi sotterrarono tutto. C’è chi racconta di una antica città, Longula, distrutta dagli scavi per costruire le fondamenta di una villa. Una città che si crede senza storia, limitandosi a guardare solo la sua recente fondazione.
E se veramente si trattasse dei resti di queste sei ville? Come farà Sorgenia a proseguire i lavori? Come sarà eventualmente modificato il tracciato dell'elettrodotto? Come si comporterà la Soprintendenza? Quale sarà il ruolo del Comune di Aprilia? Una cosa è certa: ora che la notizia dei ritrovamenti archeologici è ufficiale, le Istituzioni ed i cittadini non accetteranno di veder distruggere questo immenso patrimonio archeologico. La vera origine di Aprilia.
Stefano Cortelletti
http://www.dimmidipiu.it/stories/Cronaca/7692_aprilia_ville_romane_sotto_gli_scavi_della_turbogas/
Nessun commento:
Posta un commento
I commenti verranno moderati per motivi legati al comma 49 del DDL Intercettazioni.