La dichiarazione, pur non vincolante dal punto di vista normativo, sostiene e rafforza le mobilitazioni sociali che in ogni angolo del pianeta contrastano la privatizzazione dell'acqua e la sua consegna nelle mani delle multinazionali.
Nell'apprendere del voto favorevole espresso dal Governo Italiano, ci domandiamo come questo possa conciliarsi con le normative concretamente adottate dallo stesso nel nostro Paese, dove, proprio in opposizione a queste normative, 1.400.000 donne e uomini hanno sottoscritto le proposte referendarie.
Se il Governo volesse dare un segnale positivo ed invertire la rotta potrebbe approvare una moratoria che blocchi tutti i processi di privatizzazione.
In caso contrario saranno i milioni di "SI" ai referendum della prossima primavera a ridare coerenza tra ciò che si declama all'estero e ciò che si produce in Italia.
FORUM ITALIANO DEI MOVIMENTI PER L'ACQUA
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