Le centrali a turbogas per la produzione di energia elettrica sono altamente inquinanti e pericolose per la salute dell’uomo. Secondo l'OMS, l'Organizzazione Mondiale della Sanità, “il particolato fine ed ultrafine” - una centrale come quella che stanno costruendo a Campo di Carne ne produce ogni anno circa 250 tonnellate - “è un inquinante micidiale per il quale non esiste una soglia minima di pericolosità”.
Ovvero la turbogas è una macchina di morte. Una morte beffarda e inutile, visto che nel Lazio si produce il 20% in più dell’energia elettrica che si consuma oggi e con gli impianti già in funzione sarà così fino al 2020, senza la turbogas di Aprilia.
Una centrale vergognosa perché i lavori proseguono nonostante le comprovate violazioni di alcune prescrizioni ministeriali, su cui esistono attualmente diversi procedimenti aperti, e una valutazione d'impatto ambientale, la V.I.A., mai rivista o aggiornata a quasi 7 anni dal suo rilascio e nonostante la Commissione Europea non si sia ancora espressa sul ricorso presentato dalla Rete cittadini contro la turbogas proprio sulla Valutazione di Impatto Ambientale.
Nel frattempo la Procura di Latina perde il faldone sulla violazione paesaggistica perpetrata nella realizzazione della strada di accesso al cantiere, accertata e comprovata dai tecnici comunali, e viene denunciata dal Comune di Aprilia, mentre l'Arpa Lazio indaga sulle emissioni di radon nel cantiere di Sorgenia. Sorgenia produce meno del 3% della propria energia elettrica da fonti veramente rinnovabili, uno specchietto per le allodole dietro il quale c’è il restante 97% prodotto con centrali come quella che stanno costruendo ad Aprilia.
Centrali che aumentano vertiginosamente - a causa delle loro emissioni - patologie tumorali, tiroidee, cardiovascolari e le leucemie, specie infantili. Centrali che fanno crollare di oltre il 30% il valore degli immobili nel raggio di molti chilometri. Centrali che affossano l’agricoltura, con la perdita dei marchi di qualità e l’impossibilità di coltivare biologico a causa dell’inquinamento dell’aria, dell’acqua e del suolo. Centrali che danno meno posti di lavoro di quante morti causano ogni anno!
Centrali pericolose dunque, soprattutto quando, come quella di Aprilia, si trovano in pieno centro abitato a ridosso della linea ferroviaria e della Nettunense, a meno di un chilometro da un asilo e una scuola elementare, a meno di 3 chilometri dal centro della quarta città del Lazio, Aprilia appunto, con 75.000 abitanti, con 250.000 persone che abitano nel raggio di circa 15 chilometri, ovvero nell’area considerata ad alto rischio contaminazione per le emissioni di particolato fine ed ultrafine, che la turbogas sforna a tonnellate.
*Presidente della Rete No Turbogas di Aprilia
(24 novembre 2010)
FONTE: L'INKONTRO.INFO
Vergoga vergogna vergogna arrichirsi con la morte di povera gente inerte che rimane a guardare ed a respirare il veleno di de Benedetti che lui vola così in alto lontano dal suo veleno che lascia ad Aprilia.
RispondiEliminaArt.32 della costituzione Italiana.
La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell'individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti.
Falso falso vergogna il cittadino Italiano non viene tutelato. Povero paese mio;
non ci sono parole x quello che ho letto riguardo al turbogas. ma l'essere umano non conta più niente?? ma cari ministri vi rendete conto?? tanto anche voi ministri mangiate bevete lo stesso veleno primo o poi perchè non sempre sapete da quale è la provenienza del cibo.perciò tanti auguri.
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