sabato 28 maggio 2011

TURBOGAS E BIOMASSE, INCUBO A MAZZOCCHIO

di Roberto Tartaglia

Nonostante l'interesse suscitato dalle recenti elezioni comunali, i cittadini di Pontinia non dimenticano le questioni più importanti per la collettività che richiedono urgenti interventi amministrativi. Prima fra tutte la questione delle centrali a turbogas e biomasse nella zona di Mazzocchio.

Fra le varie voci si distingue, senza dubbio, quella di Giorgio Libralato, da sempre impegnato in prima linea su questo fronte. Libralato fa un breve excursus ricordando che "il TAR di Latina ha già riconosciuto le rimostranze avanzate dal Comune di Pontinia, considerando la centrale a turbogas tra quelle soggette alla Direttiva Seveso e, quindi, a rischio di incidente rilevante (come da D.Lgs. 334/99)". Ciò vuol dire che si tratta di una di quelle strutture che riportano un rischio di danni in grado di estendersi anche all'ambiente circostante, con conseguenze negative su aziende, abitazioni, coltivazioni ed infrastrutture limitrofe. Poi Libralato ricorda gli incidenti ed i danni da essi provocati negli ultimi anni da simili installazioni. Partendo dalle decine di morti di Viareggio, Middletown, Connecticut e Texas. Anche nella zona di Mazzocchio, anni fa ci fu un incendio che ha divorato un capannone industriale, centro di compostaggio di metallo, carta e plastica. Se la centrale ci fosse stata, si sarebbe trovata a meno di 100 metri dalle fiamme. Anche il 20 Aprile 2010 ha visto un incidente in zona: il ribaltamento di una pericolosissima autocisterna contenente circa 230 quintali di GPL. E poi, un anno dopo, lo scorso 21 Aprile c'è stato un nuovo incendio nel centro di compostaggio dell'umido, spento con qualche difficoltà. A dar vita all'episodio un'autocombustione dei materiali organici che si trovavano nel capannone di miscelamento che ha creato allarme e problemi alle residenze limitrofe. Il presidente del comitato cittadino, Luigi Cellini, denunciò alle autorità l'assenza di condizioni di sicurezza adeguate che possano permettere un intervento immediato e risolutivo in simili circostanze. A suo tempo Cellini scrisse: "Prima dell'arrivo dei pompieri alcuni operai hanno tentato di spegnere le fiamme con normali getti d'acqua, ma inutilmente. E se i vigili fossero giunti in ritardo? E se quel fumo conteneva sostanze tossiche? Chi doveva dircelo?". "Basteranno queste esperienze negative per usare la logica e il buon senso - si chiede oggi Libralato -, oppure dovremmo subire l'inquinamento e il degrado ambientale della centrale a turbogas o a biomasse?"

Fonte articolo: http://www.onirikaedizioni.it

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