martedì 24 febbraio 2009

IL CAMBIAMENTO

Prima di iniziare a scrivere mi chiedo sempre, cosa sto facendo?
A cosa serve questo blog?
Qui a Pontinia chi affronta il problema della costruzione della centrale Turbogas e della centrale Biomasse sono: il Sindaco, la Rete dei cittadini di Pontinia con a capo Paolo Cima che fino a poco tempo fa portava avanti il blog con il suo nome e poi c'è Giorgio Libralato che lavora con il suo blog Pontinia ecologia e territorio, la quale penso sia anche un' associazione. Entrambi hanno capacità tecniche, giuridiche e scientifiche, quando parlano di Turbogas, biomasse e inceneritori sanno cosa dicono, perché alle spalle hanno uno studio approfondito su queste tematiche. Infatti possiamo ricordare i vari comunicati che si trovano sui quotidiani locali, le varie osservazioni-contestazioni ai progetti che hanno redatto e indirizzato agli enti pubblici che lavorano in materia, i vari atti "burocratici" che servono per entrare in contatto con questi ultimi e per rispondere nel modo più adatto, al fine di far valere le proprie idee, considerazioni e prese di posizione.

Io che faccio? Non ho mai scritto un comunicato, non ho mai preso posizione con una lettera verso chi di dovere per i suddetti casi delle centrali, non ho un base tecnica scientifica e nemmeno giuridica alle spalle che mi permette di capire tutti i vari passaggi dell'iter della costruzione delle centrali. Non mi sono mai interfacciato con enti pubblici per contrastare questi progetti.
Si potrebbe pensare che fino ad oggi non abbia fatto assolutamente nulla.
Allora qual'è stato il mio lavoro? Qual'è il mio obiettivo?
Abbiamo visto che i problemi si superano soprattutto con un'unione di fondo, che sia sociale, di contatto fisico o di idee, deve esserci una volontà comune allo scopo di vivere "bene" tutti insieme in una comunità che è prima di tutto il letto, la casa e il lavoro delle nostre coscienze.
Poi le problematiche si affrontano con il mezzo più appropriato, allora possiamo dire che il lavoro fatto fino ad oggi dalle due associazioni è stato indispensabile e necessario. Ci sono stati molti vantaggi a nostro favore, oltre al fatto che il Sindaco a sposato la causa fino in fondo, ci sono stati dei tempi di sospensione dei progetti, un modo per guadagnare tempo, ci sono state delle assemblee e delle conferenze e dei tavoli tecnici.
Il mio obiettivo è più vasto, diciamo che potrebbe essere un esperimento a tutti gli effetti. A lungo termine. Cerco di arricchire la conoscenza di tematiche ambientali, ecologiche, di sviluppo sostenibile, di ecologia e di decrescita perché queste sono le letture vitali per affrontare questa causa tutti insieme. Non si può non volere una turbogas, un inceneritore o una biomasse e poi continuare a vivere sempre con lo stesso stile di vita che rappresenta la sintesi del sistema consumistico in cui siamo imprigionati. Una centrale produce energia elettrica, questa viene usata per un'infinita serie di cose, nella quale ci siamo dentro soprattutto noi con i nostri consumi. Ecco non volere una centrale significa anche cercare di risparmiare energia elettrica, attuando una serie di scelte, crearla da soli con le energie rinnovabili. Non volere un inceneritore significa non produrre quantità enormi di rifiuti, cercando di abolire dalla nostra spesa quei prodotti che non possono riciclarsi, i quali sono un difetto di fabbricazione.

Il mio obiettivo è quello di informare, di creare un aggregazione di persone che usino un nuovo linguaggio, diffondendolo allo scopo di rendere consapevolezza. Dobbiamo capire che per non volere delle cose che riteniamo sbagliate o pericolose dobbiamo affrontare un cambiamento. Un compromesso è alla base di ogni volontà. Non ci sarà vittoria in questa battaglia se non tutti insieme facciamo un passo avanti verso l'apertura a questo cambiamento! Questo è possibile solo se si crea una certa cultura di fondo, che porta a vedere, sentire e percepire le problematiche e di ingegnarsi nell' affrontarle e superarle quotidianamente. Siamo all'inizio di una nuova era. Il cambiamento che sta arrivando, galoppa ormai da tempo. Dobbiamo acquisirlo, conoscerlo, farlo nostro, divulgarlo, e metterlo in pratica. Non possiamo continuare a vivere con questo modello consumistico da usa&getta, non possiamo eliminare i problemi senza affrontarli e risolverli a monte della causa. Spero di riuscire in questa impresa. Se volte contribuire a questo blog, con notizie utili, descrizioni di cambiamenti in atto o informazioni di ogni tipo sulle tematiche trattate fino ad ora, scrivetemi a giamp.bass @ libero.it
Grazie a tutti per l'attenzione e per la futura collaborazione.
Gianpaolo

1 commento:

  1. Si può scegliere di occuparsi della politica per tanti motivi. Uno può essere quello di dare il proprio contributo per un mondo migliore a misura d'uomo o di natura. Anche senza stare dentro le istituzioni si può fare molto, anzitutto informando, trasmettendo notizie che gli organi ufficiali non danno. Era così più di 20 anni fa quando con le liste verdi (oggi si dice liste civiche) mettevamo ogni settimana un banchetto nelle piazze e la gente ci cercava e veniva per sapere della raccolta differenziata, della mobilità pubblica, della gestione del ciclo dell'acqua, dell'energia naturale e rinnovabile. Non avevamo conoscenze o capacità particolari, eravamo cittadini che volevano dare la voce a chi non l'aveva, ai diritti civili e sociali. In oltre 20 anni abbiamo dato tanto fastidio essendo qualcosa che viene da lontano e che continuerà finchè ci sarà un uomo che vuole cercare la verità, così come un mondo dove vale la pena vivere e non morire per l'ingordigia di un altro uomo.

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