giovedì 30 aprile 2009

BIOMASSE A CASERTA: NEL MIRINO DELLA MAGISTRATURA

Rifiuti, nuovi guai per Bassolino
Nappi, capo segreteria del Governatore: «La perquisizione ha dato esito negativo»

Troppi affari sporchi dietro l'energia pulita. Almeno così sostiene la Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere, con un'inchiesta sulla costruzione di un centro a biomasse nel Casertano che sta travolgendo con la violenza di uno tsunami la Regione Campania. 23 le ordinanze di custodia cautelare emesse in tutt'Italia per associazione a delinquere finalizzata alla truffa ai danni della Regione, corruzione di pubblici ufficiali, rivelazione di segreti d'ufficio e falso in atti pubblici. Il terremoto politico non risparmia alcuni fra i massimi esponenti del Pd campano. Ha ricevuto un avviso di garanzia Andrea Cozzolino, assessore alle attività produttive, da sempre uomo di punta della macchina elettorale del partito nell'era Bassolino, e possibile candidato alle Europee. Indagato anche Gianfranco Nappi, capo della segreteria del governatore, ex segretario regionale dei Ds ed ex deputato. I loro uffici sono stati perquisiti. Entrambi giurano la propria innocenza: «Non si riesce a comprendere quali siano gli addebiti che mi vengono attribuiti. Sono del tutto sereno e convinto che le indagini dimostreranno la correttezza della mia attività», dice Cozzolino. «Sono estraneo ai fatti per i quali ho subito una perquisizione che, non a caso, ha dato esito negativo», commenta Nappi.
La magistratura sostiene di avere messo le mani su una fitta rete tessuta per corrompere amministratori locali, tecnici, funzionari e consulenti di enti pubblici, con l'obiettivo di ottenere il via libera alla costruzione della centrale di Pignataro Maggiore, in provincia di Caserta, e soprattutto un contributo di 6 milioni e 800 mila euro da parte della Regione. I registi dell'operazione, due imprenditori laziali, Renzo Bracciali e Giampiero Tombolillo, avevano costituito tre società (Biopower, Natural Energy e Energethic) per la costruzione dell'impianto fortemente osteggiata dalla popolazione locale e da alcuni amministratori locali. I due imprenditori, sostiene l'accusa, avrebbero pagato tangenti per ottenere il mega-finanziamento e le autorizzazioni che in realtà non avrebbero dovuto essere concesse, visto che le società non sarebbero state in regola con le norme previste per le concessioni. I soldi sarebbero arrivati da una società con sede a San Marino: Tombolillo e Bracciali l'avrebbero creata apposta per convogliare nelle tasche dei politici e dei funzionari i soldi provenienti da conti aperti in banche svizzere.
Va detto che la Regione non ha mai sborsato un euro: la Biopower, infatti, ha poi ottenuto un finanziamento dalla Unipol Merchant Bank. Ma gli «atti corruttivi», sostengono i magistrati, sono stati comunque compiuti. Per avere quei soldi gli imprenditori si sarebbero rivolti a un dirigente della Regione, Vincenzo Guerriero, che avrebbe intascato 50 mila euro, e a un ex consulente dell'amministrazion
e pubblica, Eugenio Di Santo, accusato di avere agevolato in cambio di 140 mila euro una serie di contatti con l'assessore Cozzolino. In manette sono finiti anche due funzionari del Genio Civile, che avrebbero consentito la costruzione della centrale non a norma con le norme antisismiche. Arresti domiciliari per un altro politico: Francesco Capobianco, ex assessore della giunta provinciale casertana di centrosinistra guidata, fino a qualche mese fa, da Alessandro De Franciscis, esponente della Margherita che ha lasciato l'incarico dopo la nomina a «medico permanente» del Santuario di Lourdes: il suo compito, oggi, è di avviare le istruttorie per la verifica dei miracoli.
Nel 2007 la Procura della Repubblica di Napoli ipotizza i reati di truffa aggravata e frode per 28 persone, tra cui il presidente della Campania Antonio Bassolino. Indagato anche il ministro dell'Ambiente Alfonso Pecoraro Scanio. Nel 2008 25 persone vengono tratte agli arresti domiciliari: tra loro funzionari come Marta Di Gennaro, vice di Bertolaso commissario ai rifiuti.

La Stampa 29 Aprile 2009 articolo di FULVIO MILONE

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