Rifiuti, nuovi guai per Bassolino
Nappi, capo segreteria del Governatore: «La perquisizione ha dato esito negativo»
Nappi, capo segreteria del Governatore: «La perquisizione ha dato esito negativo»
Troppi affari sporchi dietro l'energia pulita. Almeno così sostiene la Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere, con un'inchiesta sulla costruzione di un centro a biomasse nel Casertano che sta travolgendo con la violenza di uno tsunami la Regione Campania. 23 le ordinanze di custodia cautelare emesse in tutt'Italia per associazione a delinquere finalizzata alla truffa ai danni della Regione, corruzione di pubblici ufficiali, rivelazione di segreti d'ufficio e falso in atti pubblici. Il terremoto politico non risparmia alcuni fra i massimi esponenti del Pd campano. Ha ricevuto un avviso di garanzia Andrea Cozzolino, assessore alle attività produttive, da sempre uomo di punta della macchina elettorale del partito nell'era Bassolino, e possibile candidato alle Europee. Indagato anche Gianfranco Nappi, capo della segreteria del governatore, ex segretario regionale dei Ds ed ex deputato. I loro uffici sono stati perquisiti. Entrambi giurano la propria innocenza: «Non si riesce a comprendere quali siano gli addebiti che mi vengono attribuiti. Sono del tutto sereno e convinto che le indagini dimostreranno la correttezza della mia attività», dice Cozzolino. «Sono estraneo ai fatti per i quali ho subito una perquisizione che, non a caso, ha dato esito negativo», commenta Nappi.
La magistratura sostiene di avere messo le mani su una fitta rete tessuta per corrompere amministratori locali, tecnici, funzionari e consulenti di enti pubblici, con l'obiettivo di ottenere il via libera alla costruzione della centrale di Pignataro Maggiore, in provincia di Caserta, e soprattutto un contributo di 6 milioni e 800 mila euro da parte della Regione. I registi dell'operazione, due imprenditori laziali, Renzo Bracciali e Giampiero Tombolillo, avevano costituito tre società (Biopower, Natural Energy e Energethic) per la costruzione dell'impianto fortemente osteggiata dalla popolazione locale e da alcuni amministratori locali. I due imprenditori, sostiene l'accusa, avrebbero pagato tangenti per ottenere il mega-finanziamento e le autorizzazioni che in realtà non avrebbero dovuto essere concesse, visto che le società non sarebbero state in regola con le norme previste per le concessioni. I soldi sarebbero arrivati da una società con sede a San Marino: Tombolillo e Bracciali l'avrebbero creata apposta per convogliare nelle tasche dei politici e dei funzionari i soldi provenienti da conti aperti in banche svizzere.
Va detto che la Regione non ha mai sborsato un euro: la Biopower, infatti, ha poi ottenuto un finanziamento dalla Unipol Merchant Bank. Ma gli «atti corruttivi», sostengono i magistrati, sono stati comunque compiuti. Per avere quei soldi gli imprenditori si sarebbero rivolti a un dirigente della Regione, Vincenzo Guerriero, che avrebbe intascato 50 mila euro, e a un ex consulente dell'amministrazion
Nel 2007 la Procura della Repubblica di Napoli ipotizza i reati di truffa aggravata e frode per 28 persone, tra cui il presidente della Campania Antonio Bassolino. Indagato anche il ministro dell'Ambiente Alfonso Pecoraro Scanio. Nel 2008 25 persone vengono tratte agli arresti domiciliari: tra loro funzionari come Marta Di Gennaro, vice di Bertolaso commissario ai rifiuti.
La Stampa 29 Aprile 2009 articolo di FULVIO MILONE
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