giovedì 1 gennaio 2009

Signori...




Signori, abbiamo una grande occasione: il 2009 andremo contro un muro, ci sbatteremo una facciata pazzesca ma ci farà svegliare da questo coma e ci farà capire in che situazione siamo.Ci farà solo bene, questo shock.
Signori, la democrazia se n'è andata sotto i nostri occhi, i cittadini sono tagliati fuori, cinque persone hanno eletto questo social network di pregiudicati, ruffiani, amici degli amici, avvocati che fanno leggi per gli amici degli amici.
Signori questa sarà una grande battaglia, è una grande occasione per cambiare le cose e le cambieremo. Le cambieremo, perché partiremo dal basso con le liste civiche, rovesciamo la piramide. I cittadini entrano nei comuni, creano trasparenza con gli altri cittadini. Dai comuni alle Regioni, poi dalle regioni in Parlamento. Rovesciare la piramide, è questa la nostra battaglia. Però i cittadini devono avere un'informazione corretta, che potete trovare solo sulla Rete, perché i giornali sono ormai una questione del passato.

Meglio del discorso del presidente della repubblica Beppe Grillo ci sprona a combattere per la democrazia, perché l'Italia è un paese che ha esportato cultura, pizza e creatività, adesso invece esportiamo solo pregiudicati in Europa. Un'immagine di un paese ormai fatiscente. Bisogna far risorgere dalle ceneri la fenice della Democrazia. "Il 2009 farà nascere delle cose meravigliose: siamo in guerra, siamo in guerra! Per cortesia, ogni cittadino si deve mettere un elmetto, uscire e farsi la democrazia fai da te! Farsi la sua politica, e voi avete un potere enorme: quello del vostro piccolo portafoglio, come spendere e come non spendere".

Noi risorgeremo, cari amici, risorgeremo dal basso. Forti, forti con l'elmetto in testa. Lo faremo per noi e se non lo faremo per noi lo faremo per i nostri figli e i nostri nipoti.

Come possiamo combattere una guerra per riappropriarci dei nostri diritti, se anni e anni di "social-network", ci hanno indirizzato verso un individualismo estremizzato?
L'Italia non è più una comunità, non sente più un dovere sociale, ognuno guarda a sé e nel suo piccolo. Non viviamo la politica della quotidianità, di conseguenza non sentiamo i problemi della nostra comunità. Non riusciremo in una ribellione per difendere i nostri diritti, perché anche se il periodo è MALVAGIO l'Italiano sente di stare bene, se è Incazzato è solo per dei motivi personali e mai sociali.
Ci troviamo ancora nel girone dell'Individualismo, non vediamo oltre la linea di demarcazione.
Oltre l'individuale c'è il comunitario, oltre l'individuale c'è il sociale!
C'è bisogno di una Rivoluzione che parte dalla maggiore consapevolezza di ognuno di noi di esistere ognuno con i propri diritti.

Questo pensiero è stato sradicato dalla nostra coscienza, bisogna impiantarlo, aggiornarlo e migliorarlo. Combattiamo insieme, lavoriamo insieme per la nostra identità.

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