LA VOSTRA CRISI NON LA PAGHIAMO hanno detto per primi gli studenti, non vogliamo pagarla con la privatizzazione del sapere, la riduzione della ricerca, la subordinazione di scuola ed università alle esigenze del Mercato e del sistema produttivo;
LA VOSTRA CRISI NON LA PAGHIAMO dicono le comunità resistenti, i comitati popolari, i presidi, il movimento dell’acqua e quello Rifiuti Zero, il movimento antinucleare, non vogliamo pagarla con l’aumento delle nocività, l’attacco alla salute, la privatizzazione dei servizi locali e l’aumento delle tariffe con le quali paghiamo di tasca nostra il finanziamento di impianti dannosi e costosi (rigassificatori, inceneritori,discariche, centrali a carbone);
LA VOSTRA CRISI NON LA PAGHIAMO dicono i lavoratori, non vogliamo pagarla con licenziamenti, azzeramento delle tutele a cominciare dalla sicurezza che producono un numero inaccettabile di morti sul lavoro, con la riduzione delle condizioni di esistenza;
LA VOSTRA CRISI NON LA PAGHIAMO dicono i precari, in quanto non vogliamo la precarietà come modalità di esistenza e delle relazioni sociali.
NON VOGLIAMO LA MILITARIZZAZIONE DEL TERRITORIO PER IL CONTROLLO DELLE RISERVE E DEI BENI COMUNI, DEI SITI DI IMPIANTI E DI INFRASTRUTTURE.
NON VOGLIAMO LA MILITARIZZAZIONE DEI PROBLEMI LA CRIMINALIZZAZIONE DELLE RESISTENZE.
VOGLIAMO PRENDERCI LO SPAZIO PUBBLICO PER ESERCITARE I NOSTRI “CONFLITTI PROGETTUALI”, CONFLITTI CHE CI HANNO PORTATO A PROPOSTE CONCRETE E CONCRETAMENTE REALIZZABILI SE SOLO PREVALESSE L’INTERESSE PUBBLICO E NON QUELLO DELLE CORPORAZIONI ECONOMICHE E FINANZIARIE: RIFIUTI ZERO E NO INCENERITORI E DISCARICHE, NO ALLA PRIVATIZZAZIONE DEI SERVIZI LOCALI E DELL’ACQUA, SI’ ALLA RIAPPROPRIAZIONE SOCIALE DELL’ACQUA E DEI BENI COMUNI, LORO GESTIONE PARTECIPATA DEI CITTADINI, LORO CURA E CONSERVAZIONE PER LE GENERAZIONI FUTURE.
QUINDI VOGLIAMO UNA DEMOCRAZIA COMPIUTA E DIRETTA.
Collettivo Liberate gli Orsi, Pistoia
Assemblea ex Presidio Giulio Maccacaro per la chiusura dell’inceneritore di Montale
PISTOIA 10/11 GENNAIO 2009
DALLE COMUNITA’ RESISTENTI ALLA SOVRANITA’ TERRITORIALE DAL BASSO - PER LA MESSA IN COMUNE
La proposta che vi facciamo è quella di un confronto reale, aperto e ancorato alla concretezza – a partire dalle proposte alternative maturate nei territori - per cominciare a costruire il passaggio dalle resistenze alle ri-appropriazioni, dalle mille vertenze sui territori alla costruzione di forme di messa in comune dei beni fondamentali, degli spazi, delle città, alla costruzione di modalità di sovranità territoriali dal basso.
SI TRATTA DI CONFRONTARCI - ANCHE - NELLO SPECIFICO DELLE PRATICHE : FORME DI MOBILITAZIONI, DI INTERVENTO, DI INIZIATIVE E DI PROPOSTE ALTERNATIVE.
Incontro seminario
Info e contatti :
Fabrizio : faber.b@libero.it 0573/29720 ;
Francesco f.scire1@virgilio.it
Marco 3201537907 Roberto 3387334659
1) Le elezioni non sono un fine ma uno strumento da usare in tempi straordinari. Nel 2009 "i movimentisti" si distingueranno in due categorie. Quelli che vorranno impegnarsi SOLO nei movimenti e quelli che ANCHE nelle liste civiche. Distinguersi non significa dividersi: che sarebbe un suicidio, come sanno gli uni e gli altri. Movimenti e liste possono avanzare su binari paralleli. Dunque possiamo discutere liberamente. Le prossime occasioni potrebbero essere il 10 - 11 gennaio a Pistoia (movimenti ecopacifisti) e il 31 gennaio a Firenze (movimenti Beppe Grillo).
RispondiEliminaSia gli uni che gli altri movimentisti hanno un nodo da sciogliere, realizzare finalmente il Patto nazionale di mutuo soccorso sottoscritto il 16 luglio 2006 a Roma sulla base di una piattaforma comune: a) il "Coordinamento nazionale (con sito web ed e-mail) costituito da un rappresentante per ogni organizzazione partecipante", b) "l'allargamento a tutti gli altri Comitati, Reti, Movimenti e Gruppi". Vale a dire: la Rete delle Reti.
Ma i movimentisti propensi alle liste hanno un nodo in più. O andare ognuno per conto proprio nel proprio territorio, nel proprio cortile, tutti confinati, sparpagliati. Oppure tentare di unire, collegare le liste come fossero un Grande cortile italiano, unificare cioè elettoralmente i movimenti sui territori per un esistente e comune modello alternativo di politica e sviluppo: etica e beni comuni.
Chi meglio della Valsusa -comunità simbolo nazionale- potrà lanciare questo progetto, sotto una unica egida, con un logo uniforme, di liste civiche in tutti i comuni e province e regioni dove si andrà a votare nel 2009 per amministrative ed europee? La Val di Susa ha una missione nazionale.
Per le loro valenze, concreta e simbolica, il movimento della Valsusa e il movimento di Beppe Grillo potrebbero lanciare separatamente questo progetto, oppure insieme.