sabato 24 gennaio 2009

Ne abbiamo il diritto

Mi piacerebbe discutere e approfondire con voi il discorso del dissesto economico finanziario che ha invaso le casse del nostro comune. Da tempo ormai è iniziato il rimpallo di notizie sui quotidiani locali, ma penso in pochi hanno affrontato questo tema pubblicamente, magari con un'assemblea cittadina. Potremo parlarne democraticamente, solo con l'obiettivo di capire cos'è successo ai nostri soldi. Perché dopotutto dei nostri soldi stiamo parlando. Purtroppo ne hanno fatto una discussione personale e privata, ma dopo aver letto il messaggio del comico genovese, che sempre con puntuale arguzia ci porta a conoscenza di fatti e misfatti che riguardano i nostri dipendenti pubblici, mi è venuta una certa sensazione. Comuni casinò è il post di due giorni fa, con determinazione e lucidità di pensiero ci comunica che: "I Comuni italiani hanno qualcosa in comune: 35 miliardi di euro di investimenti in fondi, obbligazioni, derivati e altre forme di carta diventata straccia" poi: "Non mi risulta che i funzionari dei Comuni siano degli esperti finanziari e neppure che la cittadinanza gli abbia attribuito la facoltà di usare i suoi soldi per comprare azioni della Lehman Brothers o della Bank of Scotland. In pratica i nostri sindaci si sono improvvisati banchieri con i nostri soldi e hanno perso tutto". Azzardo con una mia ipotesi, correggetemi se sbaglio (d'altronde i commenti in un blog servono anche a questo), il dissesto finanziario del comune di Pontinia e la bancarotta delle banche, sono due cose collegate? I nostri Sindaci in passato hanno investito i soldi pubblici con le banche che oggi sono crollate? Questo dissesto che impedisce all'amministrazione attuale di poter far partire importanti progetti per la comunità (per esempio la raccolta differenziata porta a porta), è frutto di investimenti sbagliati? Non è forse giusto chiedere delle spiegazioni? Ne abbiamo il diritto. Una comunità si riconosce anche in questo. C'è qualcuno di buona volontà e con le risorse adatte che può spiegarci cos'è successo alle casse del nostro comune? Economisti, matematici finanziari, assessori o consiglieri di bilancio fatevi avanti!

3 commenti:

  1. Il discorso è lungo anche per riassumure le 4 sentenze (2 del TAR contro il dissesto che sono entrate nel merito e 2 del consiglio di stato che non sono entrate nel merito contabile) che andrebbero lette almeno nel deliberato per farsi un'idea poi molto semplice. I 10 milioni di euro (che avrebbero dovuto pagare i cittadini) sono stati cancellati grazie al ricorso di 7 cittadini. Poi tutti i documenti contabili attestano che il dissesto non c'è e non c'era.

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  2. Allora mettendo in disparte i continui annunci pubblicitari fatti sui quotidiani locali per opera dei nostri dipendenti pubblici nuovi ed ex.
    Dovrei considerare giuste le tue affermazioni. Le mie ipotesi non stanno in piedi, però mi viene da chiedere perché dichiarare il dissesto se non c'era? Perché Il commissariamento dell'amministrazione comunale e come mai noi cittadini dovevamo pagare 10 milioni di euro? A chi?

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  3. Il dissesto (se tutto fosse andato come qualcuno aveva previsto) avrebbe prodotto:
    - la non candidabilità per 5 anni di Tombolillo e degli altri amministratori della 2. giunta Tombolillo;
    - la realizzazione di tutti quegli impianti pericolosi per l'ambiente (inceneritore, biomasse) senza VIA.
    Ci potevano essere ulteriori risvolti.

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