I guai a Pontinia hanno un tempo d'incubazione lungo e percorrono sempre le solite strade della non comunicazione e della concorrenza. Pontinia è una città di mercato. Anche questa storia è incastrata totalmente nel reparto delle merci. Noi del blog abbiamo acquisito la notizia giorni fa, sconvolti come un fulmine a ciel sereno, per riprendere le parole di Riccardo Colabattista nel recente articolo. Notizie giunte, subito dopo le news del sequestro delle discariche abusive illegali coordinate dalle EcoMafie a Pontinia, Prossedi, Priverno, Sezze e Latina. Due notizie colossali in poco tempo, devi avere un pò di fiato per riprenderti. I guai quando arrivano di solito sono un pò per tutti, anche quelli della sfera personale. In questo caso il dispiacere per quelle persone che devono pagare, si associa alla tristezza tipica di quando ti trovi davanti una bancarella vuota. Dalla bancarella alla giunta il salto non è poi così lungo. Leggendo l'articolo qui sotto, provo queste sensazioni e mi domando, sperando che anche voi lettori lo facciate: "Quali ripercussioni ambientali provocherà questa sentenza?" ; "La Trasco rimarrà la municipalizzata del Comune di Pontinia?". Le ripercussioni del caso possono arrivare lontano, dipende dalla posta in gioco. Per il momento sono solo 831 mila euro. Dalle merci alla comunicazione. Rifletto. Sono giunti a questo incubo, per il motivo che non hanno mai intenzione di rendere trasparente la gestione pubblica, anche se si trovano nella posizione del giusto. Ma la trasparenza e la comunicazione sono due dati importanti che mancano da anni a Pontinia. Così come la gestione degli appalti e la relativa pubblicazione, sempre nel sottosuolo delle minime conoscenze. Sono questi i veri e reali guai per Pontinia. Sperando che la situazione si risolga nei migliori dei modi, cioè non danneggiando la salute di nessuno, l'economia del paesello e i servizi annessi, vi lascio con la lettura dell'articolo.
L’opposizione già chiede le dimissioni: errori gravi
DOPO la notizia sul caso Trasco che ha colpito il mondo politico di Pontinia, in città si respira un’aria di calma apparente. Tutti adesso attendono che la Corte dei Conti divulghi pubblicamente le motivazioni della sentenza così da poter capire, in maniera ufficiale ed esauriente, quali siano le reali decisioni su Tombolillo e soci e le possibili ripercussioni a livello politico. Si, perché fino ad ora si è certi solamente degli 831 mila euro che gli amministratori interessati in prima persona nella creazione della società partecipata Trasco dovranno restituire alle casse comunali. Se nell’attuale maggioranza nessuno ha voglia di parlare prima di conoscere il verdetto per intero (c’è la possibilità, infatti, per sindaco e assessori di essere interdetti dai pubblici uffici) dai banchi dell’opposizione iniziano a delinearsi alcune posizioni, come se si fosse ai nastri di partenza per un nuovo capitolo politico. Paolo Torelli il giorno stesso della notizia aveva invocato le «dimissioni e un cambiamento radicale». Ci va più cauto il suo compagno di partito Giuseppe Mochi che mostra grande solidarietà per i consiglieri comunali interessati a questa vicenda e poi si dichiara vincitore morale di questa situazione dichiarando che « è una sorta di rivincita politica, quello che sostenevo da sindaco ora è stato confermato». Adesso per il PdL, però, c’è da capire quale posizione prenderà Ernesto Bilotta, capogruppo in consiglio comunale proprio per il PdL e coinvolto direttamente nella vicenda Trasco per il ruolo avuto all’epoca dei fatti contestati all’interno della coalizione Tombolillo. Si deve dimettere anche lui come chiede Torelli? O dovrà sostenere la battaglia del centrodestra contro Tombolillo? Insomma, una decisione difficile per il candidato sindaco del Popolo delle Libertà. Giuseppe Belli, esponente de La Destra, si dice dispiaciuto per le ripercussioni personali ma a livello politico è pronto a chiedere le dimissioni del sindaco «per la leggerezza con la quale ha condotto l’amministrazione». Infine un pensiero distensivo e di buon senso arriva da Luigi Subiaco, ora all’opposizione ma ex compagno proprio di Tombolillo. «Questa vicenda fa assolutamente male alla città. – commenta - Qui si tratta di avere a che fare con persone oneste. Se c’è stato un errore è stato fatto in assoluta buona fede. Dimissioni? Se fossi io il sindaco mi dimettermi subito ma conoscendo Tombolillo difficilmente rassegnerà le proprie dimissioni».
Articolo di Riccardo Colabattista su Latina Oggi
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