lunedì 17 gennaio 2011

Tra i World Water Forum e il Referendum sull'acqua pubblica

Nel 2012 a Marsiglia i grandi della politica continueranno a parlare di "ACQUA". Sarà il sesto World Water Forum, il Forum Mondiale dell'acqua. Il Forum Mondiale dell’Acqua viene organizzato con cadenza triennale dal Consiglio mondiale dell'acqua (World Water Council), e riunisce esponenti di tutti i settori per determinare le politiche mondiali sull’acqua e – così recita il comunicato ufficiale - “cercare soluzioni sostenibili alle sfide idriche mondiali”.

Si stanno aprendo nuovi spiragli ottimistici per quel riguarda "L'ACQUA", questa risorsa vitale che non può essere negata a nessuno, come afferma appunto, l'ultimo comunicato dell'ONU: "far mancare l'acqua potabile a qualcuno, è illegale e che, qualora fosse resa vincolante la risoluzione, tutte le istituzioni del mondo dovranno garantire a tutti i cittadini l'accesso a tale diritto". Dall'articolo di Emilio Molinari ( "Voto Storico"), riportiamo un passaggio sostanziale:
"il diritto umano all'acqua, così come il risparmio di questo bene comune, è compatibile con la sua mercificazione-privatizzazione? Il movimento dell'acqua mondiale da più di 10 anni ha detto No in tutte le sedi. Ha sviluppato movimenti, ha influenzato governi, cambiato leggi e costituzioni in tal senso e centinaia di comuni italiani hanno modificato gli statuti. Ha detto che il diritto è incompatibile con il profitto, la privatizzazione dei servizi idrici e con il consegnare l'accesso all'acquapotabile per 1 miliardo e 200 milioni di persone, ai partenariati pubblico-privato. Ha detto che è incompatibile una politica mondiale dell'acqua se delegata ad una istituzione privata come il Consiglio Mondiale, governata dalle solite multinazionali Suez e Veolia. Infine che è incompatibile una politica di risparmio di acqua se regolata e venduta da imprese che devono fare profitti. Per queste ragioni la risoluzione dovrebbe affidare alle reti internazionali, ai governi che l'hanno promossa e a quelli che l'hanno firmata, tre compiti. Il primo è quello di renderla vincolate e tradurla in orientamenti legislativi e costituzionali in tutto il mondo. La seconda è quella di chiamare, come da tempo fanno le reti dell'acqua, le NU alla propria responsabilità di definire la politica mondiale dell'acqua in quanto unica istituzione legittima."
Siamo giunti allo starter di una lunga nuova battaglia. In Italia La Corte Costituzionale ha ammesso due quesiti referendari proposti dai movimenti per l'acqua. A primavera gli uomini e le donne di questo paese decideranno su un bene essenziale. La vittoria dei “sì” porterà ad invertire la rotta sulla gestione dei servizi idrici e più in generale su tutti i beni comuni.

leggi tutto qui: http://www.acquabenecomune.org

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