lunedì 23 aprile 2012

AMMINISTRATORI D’ORO

Da Latina Oggi del 20 aprile 2012

IL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE DI ACQUALATINA È COSTATO 5,1 MILIONI DI EURO TRA IL 2003 E OGGI

Ora che Acqualatina S.p.A. ha preso la buona decisione di tagliare i costi del suo consiglio di amministrazione si può dire quanto ci è costato fino ad oggi. E tirare un sospiro di sollievo perché poteva andare peggio. Volendo essere precisi si può fare il conto: tra il 2003 (primo anno vero di esercizio) e il 2011 il cda ha gravato sui costi aziendali (e quindi sulle bollette dell’acqua) per 5 milioni e 11mila euro. Il calcolo è stato fatto dal Comitato Provinciale Acqua Pubblica in una nota diffusa in questi giorni, ossia alla vigilia dell’approvazione del bilancio della società relativo all’anno 2011. In dettaglio per i compensi dei consiglieri espressione della componente privata sono stati spesi 2,7 milioni di euro mentre per i consiglieri di parte pubblica 2,3 milioni di euro. I compensi maggiori sono andati al senatore Claudio Fazzone, 462.000 euro, che ha svolto il ruolo di presidente del cda tra il 2003 e il 2010 e dal consigliere Giuseppe Simeone, 345.000 euro, membro dal 2003 al 2012. Quest’ultimo ha lasciato l’esecutivo di Acqualatina pochi giorni fa in considerazione della riduzione del numero dei componenti che ha comportato anche un taglio dei costi. In fondo era inevitabile e non solo per via della crisi economica internazionale e della stessa azienda di gestione dell’acqua, ma anche perché l’incompatibilità di Simeone era diventata ormai insuperabile viste le ultime disposizioni in materia di concorrenza nei servizi pubblici. Modifiche che vietano la partecipazione all’amministrazione di società che operano nei servizi pubblici da parte di soggetti che possano avere il doppio ruolo di controllore e controllato. Nel caso di specie Simeone è consigliere in un Comune che controlla Acqualatina, quello di Formia; in più è dirigente di un ente, la Provincia, a sua volta controllore della società che ha amministrato fino a ieri e la nuova legge estende le incompatibilità ai dirigenti oltre che ad ex amministratori pubblici e consiglieri (fino a tre anni precedenti). Per quanto Acqualatina sia stata abituata fin dalla nascita alla sovrapposizione tra i due ruoli (da Paride Martella a Claudio Fazzone) questa volta ha probabilmente dovuto cedere oltre che al prezzo della crisi anche alla legge che impone indipendenza alle società che operano nei settori pubblici. E così è andata.

INCOMPATIBILITÀ

Martella
L’ex presidente della Provincia è stato nei primi anni di vita della S.p.A. presidente del cda incarnando un tipico caso di incompatibilità. Si dimise alla vigilia della pronuncia dei giudici.
Fazzone
Il senatore Claudio Fazzone è stato il successore di Martella alla presidenza del cda e si è dimesso alla vigilia della pronuncia della Commissione parlamentare sul suo doppio ruolo.

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