martedì 24 aprile 2012

ACQUALATINA, RIDUZIONE del CDA

Comunicato stampa Comitato Cittadino Acqua Pubblica Aprilia 

ACQUALATINA, RIDUZIONE del CDA: UN POCO TARDI PER RAVVEDERSI . E NON BASTA! 

L’assemblea dei soci di Acqualatina spa lo scorso 16 aprile ha deciso di diminuire i membri del Consiglio d’Amministrazione dagli attuali 7 a 5. Adesso ci saranno quindi 3 membri di nomina pubblica e 2 di nomina privata. Sono state tanti e tali gli intrecci e le commistioni tra gli interessi del gestore e l’acqua politica inquinata che anche questa volta, a ben guardare, quello che sembra un atto di risparmio autonomo è di fatto un obbligo di legge. Con la recente normativa sono state introdotte severe norme d’incompatibilità tra ruoli pubblici e ruoli nelle società partecipate [1]. 

Pertanto l’attuale componente del CDA di Acqualatina, Sig. SIMEONE Giuseppe (detto Pino), già Capo di gabinetto del presidente della provincia Sig. CUSANI ed allo stesso tempo consigliere comunale a Formia, si sarebbe trovato ad essere doppiamente incompatibile. Da un lato come dirigente in provincia poiché tale ente svolge compiti di vigilanza sul gestore Acqualatina, attraverso la segreteria tecnica operativa, e dall’altro come amministratore di un Ente locale che ha compito di regolazione ed indirizzo sul servizio idrico attraverso l’ATO4. Ora dovendo “tagliare” per legge tale incompatibilità, e nello stesso tempo rispettare lo statuto di Acqualatina, che impone il numero di membri pubblici nel CDA superiore a quelli di nomina privata, si è pensato bene (…una volta tanto…) di tagliare la testa al toro ed eliminare anche un membro privato, portando il CDA da 7 a 5 membri. Anche perché sarebbe stato complicato trovare un referente politico di fiducia che, nel rispetto della nuova normativa [2], non avesse avuto cariche incompatibili nei tre anni precedenti. D’altronde finora si è assistito alle più eclatanti incompatibilità. Prima quella dell’ex presidente della Provincia Avv.to MARTELLA, che era al tempo stesso anche presidente di Acqualatina, … che avrebbe dovuto controllate, poi del Sen. FAZZONE già presidente del consiglio regionale, membro del CDA di Acqualatina dal 2002 e presidente della Società dal 2006 al 2010. Carica che ha abbandonata solo per non perdere il posto al senato, e proponendo alla presidenza della spa il suo avvocato di fiducia, l’attuale presidente Giuseppe ADDESSI di Fondi, uomo rispettabilissimo e stimato professionista, ma senza alcuna competenza pregressa di gestioni societarie complesse ed ancorché del settore idrico. 

Non resta adesso che rispettare la nuova normativa fino in fondo e far dimettere per incompatibilità [3] la Dott.ssa Anna CHINAPPI, membro supplente del collegio dei revisori di Acqualatina, e cognata del presidente provinciale CUSANI
Magari… dovrebbero essere rivisti anche i compensi dell’amministratore delegato, del presidente e del vice presidente, visto che si aggirano rispettivamente intorno ai 140mila, 45mila e 33mila euro l’anno. Compensi che la società non ha reso noti negli ultimi comunicati stampa anche se richiesti da noi pubblicamente. Di sicuro per adesso, con i dati in nostro possesso, possiamo informare i concittadini che dal 2003 al 2012 il CDA di Acqualatina ci costa la bellezza di 5milioni111mila367€ di cui 2milioni752mila€ per pagare i membri privati e 2milioni359mila364€ per pagare i membri pubblici. 
I maggiori compensi negli anni sono stati accumulati dal Senatore Claudio FAZZONE (2003-2010) per 462mila647€ e dal Sig. Pino SIMEONE (2003-12) per 345mila660€

La ciliegina sulla torta? … perché, se si era deciso di dimagrire i costi del CDA per portali a circa 271mila euro l’anno, lo scorso 11 novembre i sindaci “amici” … su indicazione del gestore… hanno messo nella tariffa 2012 spalmata sugli utenti la cifra di 827mila euro?
Una delle tante “riserve di spesa” pagate con le tariffe e poi dirottate per aumentare altre spese?

Comitato cittadino acqua pubblica di Aprilia 

 [1] commi 19,20,21 art.4 della Legge n. 148 14-9-2011 MANOVRA BIS 2011 Comma 19. 
Gli amministratori, i dirigenti e i responsabili degli uffici o dei servizi dell’ente locale, nonche’ degli altri organismi che espletano funzioni di stazione appaltante, di regolazione, di indirizzo e di controllo di servizi pubblici locali, non possono svolgere incarichi inerenti la gestione dei servizi affidati da parte dei medesimi soggetti. Il divieto si applica anche nel caso in cui le dette funzioni sono state svolte nei tre anni precedenti il conferimento dell’incarico inerente la gestione dei servizi pubblici locali. Alle societa’ quotate nei mercati regolamentati si applica la disciplina definita dagli organismi di controllo competenti. 

[2] commi 19,20,21 art.4 della Legge n. 148 14-9-2011 MANOVRA BIS 2011 Comma 21. 
Non possono essere nominati amministratori di societa’ partecipate da enti locali coloro che nei tre anni precedenti alla nomina hanno ricoperto la carica di amministratore, di cui all’articolo 77 del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267, e successive modificazioni, negli enti locali che detengono quote di partecipazione al capitale della stessa societa’. 

[3] commi 19,20,21 art.4 della Legge n. 148 14-9-2011 MANOVRA BIS 2011 Comma 20. 
Il divieto di cui al comma 19 opera anche nei confronti del coniuge, dei parenti e degli affini entro il quarto grado dei soggetti indicati allo stesso comma, nonche’ nei confronti di coloro che prestano, o hanno prestato nel triennio precedente, a qualsiasi titolo attivita’ di consulenza o collaborazione in favore degli enti locali o dei soggetti che hanno affidato la gestione del servizio pubblico locale.

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