venerdì 25 giugno 2010

Smog, Nomisma: 6mila morti l'anno per polveri sottili in 15 città

Roma in testa Per i livelli di Pm10 troppo alti l'Italia rischia di pagare all'Ue una multa salatissima: fino a 2 miliardi di euro

ROMA (24 giugno) - Le elevate concentrazioni di Pm10 (le polveri sottili) in atmosfera sono responsabili di 5.876 decessi all'anno. È quanto emerge da una ricerca della società di studi economici Nomisma. Il rapporto riporta i dati sui valori medi di concentrazione di polveri sottili nel triennio 2006-2008 delle prime 15 città italiane per popolazione da cui si desume che, oltre a Roma (40,4), le performance peggiori sono concentrate nelle città del Nord e in particolare nell'area della Pianura Padana, come Milano (49,2), Torino (56,5), Bologna (41,3), Verona (47), Padova (46,7).

Quasi 6mila decessi l'anno. Questa situazione, sottolinea Nomisma, determina gravi patologie sanitarie che, nelle 15 città italiane più popolate fa stimare all'istituto bolognese di ricerca 5.876 decessi all'anno prodotti da elevate concentrazioni di Pm10. Di questi decessi, «534 sono riferibili ai tumori maligni della laringe, della trachea, dei bronchi e dei polmoni, mentre se si considerano gli effetti acuti relativi a malattie del sistema circolatorio e respiratorio» il numero sale a 953.

La città dove le presunte morti da eccessivo inquinamento dell'aria sono maggiori è Roma (1.508), seguita da Milano (906) e Torino (813). In coda a questa classifica delle vittime da polveri sottili ci sono Bari (130 morti), Messina (124), Catania (110).

Per i suoi livelli di Pm10 troppo alti, l'Italia rischia di dover pagare all'Europa una multa tra gli 1,8 e i 2 miliardi di euro. La procedura di infrazione contro l'inquinamento del nostro Paese «a giorni entrerà nella fase più concreta» ed è «necessario evitare di arrivare a questo». Lo ha detto il ministro dell'Ambiente, Stefania Prestigiacomo, spiegando che l'Italia non è l'unico Paese a rischio sanzioni «ma noi siamo in testa sia come numero di sforamenti che di territorio coinvolto».

Da qui il piano anti-smog del ministero. Un «piano articolato» fatto di regole, interventi amministrativi e linee guida come sostegno agli enti locali. Un piano su cui il ministero, ha sottolineato Prestigiacomo, «ha fatto un grande sforzo in termini di finanziamento» e prevede 200 milioni di euro differenziati tra le misure, tra queste 70 milioni di euro come incentivo ai filtri antiparticolato per il trasporti pubblico locale ma anche elettrificazione delle banchine dei porti per le grandi navi. «Sono risorse già disponibili - ha detto il ministro dell' Ambiente - per l'ammodernamento del Paese». Il piano è stato illustrato al Consiglio dei Ministri ed è stato diramato a tutti i ministeri.

Da www.ilmessaggero.it

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