mercoledì 10 giugno 2009

Greenpeace su debito Enel e Nucleare


Cari cyberattivisti,
in questi giorni Enel ha avviato un aumento di capitale per quasi 8 miliardi di euro per poter rifinanziare una parte del debito accumulato negli ultimi mesi. L’amministratore delegato in persona – Fulvio Conti – in un video su YouTube chiede agli azionisti di supportare la ricapitalizzazione.

Abbiamo qualche domanda da fare a Enel. Abbiamo qualcosa da dire a tutti voi. In che modo l’azienda italiana investirà le nuove risorse finanziarie? Continuerà nel vicolo cieco del nucleare e del carbone? Venderà parte delle attività sulle rinnovabili, quelle più remunerative e ambientalmente sostenibili?

Ad aprile abbiamo lanciato il rapporto finanziario "ENEL: prospettive e rischi degli investimenti in energia nucleare" elaborato dal Prof. Stephen Thomas dell'Università di Greenwich a Londra – che dimostra come i debiti di Enel crescerebbero di oltre 30 miliardi di euro, se la società concretizzasse le intenzioni dichiarate in questi mesi sullo sviluppo del nucleare.



In questo video blog il nostro direttore esecutivo - Giuseppe Onufrio – spiega le critiche di Greenpeace alle politiche di investimento di Enel e chiede chiarezza sugli investimenti futuri nel nucleare.

4 commenti:

  1. Senti chi parla di soldi e strategie di investimenti … come se greenpeace non fosse un impero finanziario. Leggete qui “L'impero finanziario di Greenpeace”

    http://www.inganno-ambientalista.it/content/view/112/2/

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  2. Inganno ambientalista? Diciamo paccottiglia, e anche male assemblata. Greenpeace è un'organizzazione indipendente e non violenta, che non accetta soldi da aziende e governi. E questo ha sempre causato sospetti tra i tanti che non si muovono se dietro non ci sono i soldi dell'industria. Sarebbe facile rispondere a quanto scritto nel sito citato, tanto autorevole da nascondere anche chi lo ha fatto (come se non si sapesse, poi...). Ma un esempio su tutti. Una delle principali fonti della denigrazione a Greenpeace è Patrick Moore, che in effetti è stato un dirigente dell'organizzazione, qualcosa come trent'anni fa. Poi si è convertito e da allora lavora - prendendo soldi come consulente - per le industrie del legname e del nucleare. Moore sostiene che il taglio a raso delle foreste è buona cosa, che il nucleare fa crescere bene i pupi e che Greenpeace è una lobby assetata di denaro: qualcuno si meraviglia di ciò?
    http://www.greenpeace.org/italy/news/nucleare-patrick-moore

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  3. In genere non commento gli "anonimi". Prima però di parlare di inganno ambientalista bisognerebbe leggersi i documenti che produciamo, poi eventualmente criticarli se si è capaci e alla fine si potrà vedere chi inganna chi. Il rapporto integrale in inglese è:
    http://www.greenpeace.org/raw/content/italy/ufficiostampa/rapporti/debiti-enel-nucleare.pdf
    la scheda in italiano:
    http://www.greenpeace.org/raw/content/italy/ufficiostampa/file/scheda-enel-nucleare

    buona lettura

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  4. Parlare di inganno ambientalista è come suicidarsi senza considerare la positività della vita, senza soffermarsi, senza concentrarsi, senza provare ad immaginare una famiglia felice dopo 30 anni. Chi parla di inganno ambientalista è già schierato con i padroni dell'oro nero, che nella sua vita non ha scelto la positività, il rinnovamento e la crescita spirituale verso una coscienza che ci rende tutti più uniti e lontani dai peccati che commettiamo ai più deboli.

    Ringrazio Il Direttore esecutivo di Greenpeace Giuseppe Onufrio per aver preso parte alla discussione e per averci fornito delle importanti informazioni.

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