martedì 4 ottobre 2011

PONTINIA, restyling nella piazza di borgo Pasubio. Taglio dei pini pagato due volte.

Il taglio degli alberi a borgo Pasubio prosegue in maniera decisa. L’amministrazione ha ritenuto necessario fare questo passo per salvare i marciapiedi e il manto stradale. Le radici stavano compromettendo entrambe le opere. Fatto sta che il colpo d’occhio è importante e l’ingresso di Pontinia, senza i suoi caratteristici 13 pini, non sarà più quello di prima. Già ieri è arrivata la segnalazione di Giorgio Libralato, di Ecologia e Territorio, oggi, invece, arriva l’opinione di Giuseppe Anitori, di Liberi e Forti che afferma: «adesso hanno deciso di buttare già tutti i pini e lo stanno facendo anche negli orari di punta quando il traffico viene congestionato – afferma Anitori -. Non entrando nel merito della decisione di buttare già gli storici alberi mi domando perché fare questo lavoro a distanza di qualche settimana dalla loro potatura? Perché spendere soldi per potare gli alberi quando già si sapeva che si sarebbero dovuti tagliare? È anche in questo modo che si mettono in crisi le casse comunali». Per questo taglio il comune ha sborsato 39000 euro. Un taglio «doloroso» che farà cambiare volto a borgo Pasubio e all’ingresso della città.

I lavori di restyling nella piazza di borgo Pasubio, dopo l’abbattimento dei pini interviene anche l’assessore ai Lavori Pubblici Franco Pedretti. «Dopo un sopralluogo e diverse discussioni – afferma Pedretti, – abbiamo pensato di togliere tutti i pini altrimenti, togliendone solo tre, si aveva uno squilibrio visivo nell’entrata alla città. Oltre a questo aspetto vorrei sottolineare che l’ultima potatura è stata fatta a maggio quando le piante, per ragioni di sicurezza, avevano bisogno del taglio dei rami pericolanti». Il vice sindaco Pedretti sottolinea anche l’economicità dell’operazione di taglio dei pini che è costata all’amministrazione solamente 3mila e 900euro. «Adesso per la nuova piazza abbiamo intenzione di piantare - afferma Pedretti  tre piante di Ceratonia siliqua, sei Olea europea, due Punica granatum, 400 cespugli tappezzanti e cinque sugheri».

Articolo di Riccardo Colabattista Latina Oggi 1-2 ottobre  2011

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