sabato 29 ottobre 2011

Comitato di amici


Anche un uomo vicino a Besson in «Acqualiberatutti»

Comitato di amici
Hanno avversato il referendum e vogliono i rimborsi

di G. D. M. 



UN po’ lo si era sospettato: il comitato per il no al referendum sull’acqua era sponsorizzato, diciamo pure un po’ «foraggiato», dalle grandi società private che si sono prese le reti idriche italiane. Ma adesso, quasi a sorpresa, emergono le prove del teorema formulato dai soliti osservatori malpensanti. Lo spunto arriva da una richiesta allo Stato di rimborso delle spese sostenute per la campagna referendaria dal comitato per il no, quindi favorevole al sistema delle privatizzazioni. Si chiama «Acqualiberatutti» e secondo la Camera dei Deputati fa riferimento al giornalista Oscar Giannino. Ma dentro ci sono uomini (soprattutto vicini al Pd e all’Udc) che sono amici e dipendenti dei colossi della gestione privata dell’acqua nel nostro Paese. Un nome per tutti: Antonio Iannamorelli, presidente del comitato Acqualiberatutti, vicepresidente del consiglio comunale di Sulmona, esponente del Partito Democratico. La sua «battaglia» per mantenere l’acqua sotto la gestione dei privati non è andata bene, infatti ha vinto la «corrente» opposta quella del sì, con oltre il 95% e però il consigliere abruzzese ha avuto comunque qualcosa. Subito dopo il referendum è stato assunto nella società «Reti spa» di Claudio Velardi e si è poi saputo di una buona amicizia tra Iannamorelli e l’ingegner Raimondo Besson, uomo del Pd; è lui che ha scritto la legge regionale in base alla quale si sono privatizzate le acque del Lazio in quanto all’epoca era funzionario alla Pisana nell’assessorato di Michele Meta (infrastrutture). Besson quando quella legge è entrata in vigore l’ha ampiamente applicata da vicepresidente di Acqualatina, qual è ancora oggi. Ed è anche uno di quelli che in una conferenza stampa di poco precedente al voto referendario, fatta nella sede della spa, ha detto: «Per noi non cambierà niente». Infatti così è stato: ad oggi nessuno degli esiti del referendum è stato neppure preso in considerazione dalla spa, né dall’ampio arco di partiti politici che la sostiene. Per conto di Iannamorelli uno studio legale ha diffidato il Presidente della Camera ad erogare il rimborso elettorale per la consultazione referendaria delle leggi sull’acqua pubblica. In base alla legge vigente questo Comitato non avrebbe diritto ai rimborsi perché essi spettano solo a chi ha raccolto le firme. Ad ogni buon conto questo signor Iannamorelli non è il solo «amico» della spa delle acque. Ce ne è almeno un altro nel comitato: Marino Fardelli, presidente in carica del Consiglio comunale di Cassino per l’Udc, nonché dipendente di Acea, la società che gestisce le acque per Ato 5 nel territorio della provincia di Frosinone, in cui rientra appunto Cassino. Ovviamente la richiesta di denaro di Iannamorelli, Fardelli & C. non è stata accolta. Ma loro hanno già detto che faranno ricorso. Per la cronaca il rimborso chiesto è pari a 60mila euro e loro dicono di aver diritto a quei soldi perché li hanno spesi non «avendo alcun partito alle spalle». Partiti propriamente detti no, se non si vuole tenere conto delle loro tessere di Udc e Pd. Ma in compenso, secondo quanto emerso, avevano grandi amici nella potentissima e straricca lobby dell’acqua privata.

Il vicepresidente che piace al Pd 

RAIMONDO Besson è vicepresidente di Acqualatina spa in quota alla parte privata della società mista, cioè Veolia. Il presidente è stato fino a un anno e mezzo fa il senatore Claudio Fazzone, garante politico ed economico di tutte le azioni di Acqualatina, nonché rappresentante del partito di maggioranza che fa passare in conferenza dei sindaci tutte le scelte (anche quelle più impopolari) della spa. A Fazzone è succeduto l’avvocato Giuseppe Addessi, civilista, di Fondi, la stessa città del senatore Fazzone e questo è bastato, a torto o a ragione, a definirlo un uomo designato proprio dal potente parlamentare. Anche se Addessi ha, ovviamente, sempre smentito. Besson invece è palesemente un tecnico vicinissimo al Partito Democratico e questa sua collocazione ha fatto sì che la società non fosse mai messa seriamente sotto scacco dal Pd, bensì solo dal trasversale Comitato Acqua Pubblica che continua a denunciare i «favori» che i Comuni, i sindaci e soprattutto la Provincia di Latina fanno alla spa.

Fonte: Latina Oggi

http://www.acquabenecomune.org/aprilia/Comitato-di-amici.html



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