mercoledì 29 giugno 2011

Italia: "terra promessa"



Vi è capitato, in questi ultimi giorni, di vedere in televisione lo spot aziendale di GDF Suez, il colosso energetico francese? Per me, è stata una sorpresa. Il tempo, comunque, di smanettare su internet e, voilà, la risposta.

GDF Suez punta a Sorgenia, primo operatore privato italiano nel settore energetico. E non solo. Nel mirino dei francesi ci sarebbero anche Tirreno Power ed Acea. Se dovessero andare in porto le prime due operazioni, sarebbe davvero un gran brutto colpo per ENI ed ENEL, fino ad oggi, attori incontrastati del mercato energetico nazionale. Insomma, se volete capire quel che sta avvenendo in Italia, non perdete tempo con le dichiarazioni dei nostri politici. Seguite i soldi...

ITALIA, TERRA PROMESSA (ALLA FRANCIA) – IL GIGANTE DELL’ENERGIA GDF SUEZ (GIRO D’AFFARI DI 85 MLD NEL 2011) HA PRONTA LA LISTA DELLO SHOPPING: NEL MIRINO SORGENIA, ACEA E TIRRENO POWER – OBIETTIVO: CONQUISTARE UNA POSIZIONE DOMINANTE NEL RICCO MERCATO ELETTRICITÀ-GAS-ACQUA SFILANDO CLIENTI A ENI ED ENEL – SE RICICCIA IL DECRETO RONCHI, CHE PREVEDE L’INGRESSO DEI PRIVATI NELL’ACQUA, L’INTERESSE DI GDF SUEZ PER IL MERCATO IDRICO ITALIANO SI MOLTIPLICHERA’…

Articolo scritto martedì, 10 Maggio, 2011 da Sibilla Di Renzo per “Finanza & Mercati”

Sorgenia, ma non solo. Le mire sul primo operatore privato nel settore energetico italiano del gruppo Cir, anticipate da Finanza & Mercati il 5 aprile e rilanciate ieri da Les Echos, rappresentano, insieme ad Acea e Tirreno Power, solo dei molteplici dossier sul tavolo del ceo di Gdf Suez, Gerard Mestrallet.

L’obiettivo è chiaro: conquistare nel giro di pochi anni una posizione di rilievo nel ricco mercato italiano dell’elettricità, del gas e dell’acqua sflilando clienti a colossi del calibro di Eni e Enel che non possono fare a meno di prendere atto che si trovano a fare i conti con un nuovo concorrente molto agguerrito.

Così quella fusione realizzata a tempo di record nel 2006 tra due dei principali operatori francesi, Gaz de France e Suez, in chiave anti-Enel, si è rivelata un’arma a doppio taglio per le stesse aziende italiane. Non solo non c’è stato quello sbarco di Enel in Francia auspicato a suo tempo dal ministro dell’Economia, Giulio Tremonti, che anche in quell’occasione portò la sua battaglia a Bruxelles chiedendo condizioni di reciprocità con i francesi che hanno sempre avuto ampi margini di manovra in campo economico in Italia.

Corsi e ricorsi storici. Oggi come allora è andata meglio alle aziende d’oltralpe con la conseguenza che Eni, Enel e tutti gli altri operatori energetici privati si trovano a competere con un player internazionale dalla potenza di fuoco di tutto rispetto: il giro d’affari del gruppo Gdf Suez ha sfiorato nel 2011 gli 85 miliardi. Di tutto rispetto anche i clienti già acquisiti nel mercato elettrico e del gas in Italia: 1,2 milioni, con l’obiettivo di raddoppiare il numero in 2-3 anni.

La battaglia mediatica è già partita con una massiccia campagna pubblicitaria su giornali e il tv. Il resto lo farà giovedì lo stesso Mestrallet che sbarcherà a Milano per illustrare alla stampa gli obiettivi per crescere a tempo di record in Italia. Il dossier più caldo è sicuramente quello riguardante Sorgenia.

Ieri il quotidiano francese ha rilanciato la notizia che Mestrallet attraverso il braccio operativo, Gdf Suez Energia Italia, avrebbe incaricato Goldam Sachs per studiare un’alleanza con la controllata del gruppo Cir ma che allo stadio attuale una simile operazione sarebbe troppo cara.

I due gruppi avrebbero allo studio un’alleanza che va oltre la convivenza in Tirreno Power. Immediata la puntualizzazione del gruppo che fa capo a Carlo De Benedetti:

«Cir ribadisce il proprio impegno per lo sviluppo di Sorgenia insieme agli altri azionisti e al management della società».



CARLO DE BENEDETTI

Da molto tempo, aggiunge la nota, «come è normale attendersi per un’azienda di rilievo nel settore energetico italiano quale è Sorgenia, essa è oggetto di attenzione, ma non ci sono negoziati in corso né ipotesi concrete di ingresso di nuovi azionisti».

Anche Iberdrola, Edf e InterRao sarebbero interessati all’utility. Sul tavolo di Mestrallet c’è poi un dossier altrettante scottante che riguarda Acea. Parigi ha incrementato la quota all’11,5% nella società capitolina, nonostante qualche settimana fa avesse dichiarato di volere vendere il 5%. Il fatto che possa tornare d’attualità il decreto Ronchi che prevede l’ingresso dei privati nell’acqua, ha riattivato l’interesse di Gdf Suez per il mercato idrico italiano e quindi quale migliore opportunità se non Acea?

Gli uomini in Italia di Gdf Suez sono al lavoro. Il braccio destro di Mestrallet è Aldo Chiarini (ad Gdf Suez Energia Italia) che si è fatto le ossa in una società di servizi del gruppo francese mentre ha mosso i primi passi nell’azienda di famiglia. Lo sviluppo del business delle vendite è, invece, affidato a Valerio Camerano, il manager che ha curato lo sviluppo del gas in Enel e prima ancora è stato inCamuzzi eCityBank.

Fonte: http://www.dagospia.com/

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