venerdì 7 maggio 2010

GREENPEACE: L'uranio di Areva sta uccidendo il Niger

Paesi come il Niger scontano la follia nucleare dell'Occidente

Da un'ultima inchiesta di Greenpeace sull'estrazione di Uranio in Niger, chiediamo che venga svolto uno studio indipendente in Niger, sulle miniere e le città circostanti, seguito da una completa bonifica e decontaminazione. Devono essere attivati i controlli necessari per garantire che Areva rispetti le normative internazionali di sicurezza nelle sue operazioni, tenendo conto del benessere dei lavoratori, dell'ambiente e delle popolazioni.

International — Diffondiamo un'inchiesta che rivela come l'estrazione di uranio dalle miniere di Areva, il gigante dell'energia nucleare, sta mettendo in serio pericolo la popolazione del Niger. Areva è la società che possiede la tecnologia dell'EPR, le centrali che il governo vuole costruire in Italia.

In collaborazione con il laboratorio francese indipendente CRIIRAD e la rete di ONG ROTAB, abbiamo realizzato un monitoraggio della radioattività di acqua, aria e terra intorno alle cittadine di Arlit e Akokan, a pochi chilometri dalle miniere di Areva, accertando che i livelli di contaminazione sono altissimi.

La radioattività crea più povertà perché causa molte vittime. Ogni giorno che passa la popolazione locale è esposta alle radiazioni, circondata da aria avvelenata, terra e acqua inquinate. E intanto Areva fattura centinaia di milioni di dollari, sfruttando le risorse naturali di uno dei paesi più poveri dell'Africa. Areva si presenta come una società attenta all'ambiente, ma il Niger ci rivela una verità ben diversa.

Le nostre analisi mostrano che in quattro casi su cinque la radioattività nell'acqua supera i limiti ammessi dall'Organizzazione Mondiale della Sanità. Nonostante questo l'acqua viene distribuita alla popolazione. L'esposizione alla radioattività causa anche problemi delle vie respiratorie e non a caso nella regione delle miniere di Areva i tassi di mortalità legati a problemi respiratori sono il doppio che del resto del Paese. Inoltre, le ONG locali accusano gli ospedali, controllati da Areva, di aver nascosto molti casi di cancro.

La metà dell'uranio di Areva proviene da due miniere del Niger, paese che rimane poverissimo nonostante da oltre quarant'anni sia il terzo produttore di uranio al mondo. Il gigante dell'energia nucleare ha firmato un accordo per iniziare a scavare una terza miniera tra il 2013 e il 2014.

Leggi l'articolo su Repubblica: Niger, il paese radioattivo l'altra faccia del nucleare

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