mercoledì 17 dicembre 2008

Il Protocollo di Kyoto lontano, mai un'Italia Ambientalista




Il protocollo di Kyōto è un trattato internazionale in materia ambientale riguardante il riscaldamento globale sottoscritto nella città giapponese di Kyōto l'11 dicembre 1997 da più di 160 paesi. Il trattato prevede l'obbligo in capo ai paesi industrializzati di operare una riduzione delle emissioni di elementi inquinanti (biossido di carbonio ed altri cinque gas serra, ovvero metano, ossido di diazoto, idrofluorocarburi, perfluorocarburi ed esafluoruro di zolfo). L'Italia ha sottoscritto nel 2008 l'impegno di bilancio per una riduzione delle emissioni di CO2 del 6,5%, ma di questo andazzo non riuscendo a rispettare l'impegno, esso diventa voce di spesa, stimabile in alcuni miliardi di Euro, ogni anno ovviamente. E' chiaro che le ricadute in termini di "multe" sono a danno dei cittadini e delle loro aziende.

Nella riduzione dei gas serra, l'Italia si piazza al 44/o posto sui 57 Paesi a maggiori emissioni di CO2. L'anno scorso eravamo al 41/o posto.
Il Governo fa studi e stime dei consumi, prevedono un incremento e fissano a 243,6 Mtep (1 TEP = 49*10^9 J) il fabbisogno energetico nel 2020. Ma Se adesso è solo l'inizio della Crisi che avrà sicuramente delle ricadute negative sul PIL, le stime che il Governo ha creato, sono destinate a passare per il cestino! Se i Consumi calano e gli Italiani dormienti della Repubblica voluta delle Banane, s'inseriscono in quel cambiamento che già oggi s'incomincia a sentire (la terza Rivoluzione Industriale di Jeremy Rifkin) che ci faremo con 45(già approvate)+ 73(in approvazione)centrali termoelettriche a Turbogas? Senza dimenticare che il 6 Agosto 2008, mentre eravamo alle prese con le vacanze e le ferie, il Governo procedeva nella stesura della Legge 133, un vergognoso minestrone di scelte brutali e speculative su ogni settore dello sviluppo Nazionale, nonché l'assurda volontà di costruire centrali Nucleari nel nostro paese (Capo III , art. 7 comma 1 lettera d).
Che ci faranno Enel, Sorgenia, Edison, Acea-Electrabel, Eni, Endesa con questa enorme quantità di produzione elettrica?
Considerando forse che la maggior parte delle centrali non entreranno nemmeno in funzione, o in minima produzione, tutto per farle solo costruire e far intascare i soldi (anche pubblici) alle società cementificatrici del nostro territorio.
Forse la venderanno? Magari all'estero? Mentre le altre Nazioni iniziano a chiudere le vecchie e andate centrali bruciatrici di fossili, per adeguarsi alle normative del protocollo di Kyoto e a quelle Europee e a costruire con ingegneri e idee italiane centrali termosolari e nanotecnologie solari, l'Italia con gli Imprenditori privati (con i soldi pubblici) creano il mercato internazionale di produzione d'energia. Hanno creato l'Italiano che paga le tasse a sua immagine e somiglianza, soldi sicuri che non scappano dalle mani degli imprenditori, grazie a leggi irrazionali e ai conflitti d'interesse nel Governo. Dovrebbero fare una ricerca dettagliatissima su quello che si può recuperare in Italia, sulla riduzione dei consumi iniziando dal più piccolo comune. Siamo degli Spreconi! Propongo d'iniziare noi dal nostro. A Pontinia, il palazzo comunale è sprovvisto di pannelli fotovoltaici e termo-solari, di porte e finestre a coibentazione termica. I lampioni della città a volte sono accesi anche di giorno e non sono SOLARI. Si vuole cambiare Aria? Si vuole respirare un'aria pulita? Iniziamo dagli assessori, proponiamo un assessore che studia gli sprechi, la riduzione dei consumi e la creazione di progetti idonei ad un consumo ZERO! L'Italia importa gran parte delle risorse energetiche primarie dall'estero. Ha una capacità di produzione di energia minima, pari a 30 Mtep; Ok è pochina per il fabbisogno Nazionale, ma se si insiste sulla riduzione degli sprechi, senza interrompere la regolare condizione civile della popolazione, ma innovandola, costruendo Impianti Solari termici, utilizzando al massimo le risorse rinnovabili e progettando secondo uno Sviluppo Sostenibile, si potrebbe fare a meno di tutto questo costruire Turbogas, inceneritori, nucleare e carbone, potremmo forse un giorno iniziare a respirare un'aria pulita!

Fonti:
http://www.rainews24.it/Notizia.asp?NewsId=89323
http://www.studioarchidea.com
http://www.kyotoclub.org/
http://www.ecoage.it

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