Ieri presso il Teatro Fellini di Pontinia si è festeggiato "culturalmente" il compleanno della terza città di Fondazione. Una conferenza voluta da Onlus Nemesis, Rete dei cittadini di Pontinia e Anonima scrittori di Latina, un incontro informale di studiosi ha regalato alla cittadinanza(poco-attiva), due ore di approfondimenti e studi sulla pianura pontina. L'incontro aperto dal Dott. Antonio Rossi dell'associazione Onlus Nemesis, ha visto seguire l'intervento della Dottoressa Carmela Anastasia del Groningen Institute of Archeology che ci ha mostrato una carta topografica di Filippo Ameti del 600' introducendoci così nella ricostruzione della pianura pontina: una zona di acquetrini e aree boschive. Anche se poco studiata dal punto di vista archeologico, la pianura trova i suoi primi colonizzatori nell'età del Ferro, con i primi insediamenti abitativi. Un'altra carta ci porta alla conoscenza delle centuriazioni, maglie di una fitta rete che venivano create nel terreno estendendosi con regolarità individuando i confini di proprietà. Se si sovrappone la mappa ad una attuale, queste tagliano le migliare a 45 gradi e in alcuni punti intersecano con la Via Appia, da considerare che un tempo esisteva già una Via che poi successivamente verrà costruita e nominata da Appio Claudio Cieco : la Via Appia. Partendo da questo studio, gli archeologi hanno proseguito in una ricerca sistematica di superficie sul territorio di Casal Traiano, dove sono stati rinvenuti ritrovamenti risalenti al IV e I Secolo A.C. Fortemente indiziata invece è l'odierna zona Industriale di Mazzocchio, realizzata negli anni 80' dalla ditta Salemi, ci sono stati degli importanti ritrovamenti, oggi purtroppo non tangibili, ma resi conoscibili solo tramite le relazioni tecniche stilate durante la costruzione.Nell'Antichità una terra fertilissima, attraversata da due fiumi e densamente abitata.
Come in un passaggio dimensionale ci troviamo a scoprire che dagli insediamenti abitativi dei Romani, passiamo oggi a degli insediamenti industriali che sono andati a cancellare un gran pezzo di storia.
Attualmente la Dott. Anastasia conduce gli scavi nell'area dove l'Acea-Electrabel s.p.a e la Pontinia Rinnovabili s.p.a vorrebbero erigere i monumenti odierni al Dio Denaro. Il professor Alimonti, Ingegnere delle acque, del dipartimento di Ingegneria Chimica della Sapienza, ci coinvolge nell'analisi tecnica scientifica sulla Bonifica e il rapporto con le acque. Una trasformazione del territorio molto forte, un continuo mutare, un equilibrio sorretto dagli interventi tecnici (le idrovore) che permettono di far defluire l'acqua che stagna nella vallata della pianura (alle pendici dei monti lepini) verso il mare. Le uniche parti alte sono state sempre, l'area del Mazzocchio e la Duna costiera. La prima, anche in periodi anteriori alla bonifica, una zona densamente popolata, mentre la seconda perennemente coperta da boschi. La duna era una seconda via per i Romani che oltre ad utilizzare la Via Appia, seguivano la via lungo i laghi costieri. Fin dai tempi più antichi l'acqua è stata sempre di notevole importanza in questa pianura. Oggi dopo le bonifiche torna ad essere un principale problema. Cosi il professore ci spiega il rapporto che sussiste tra le acque profonde e di superficie, e la consistenza del terreno permeabile connesso all'artesianesimo , artefice dello sconvolgimento idrogeologico. L'abbassamento della falda per la continua richiesta d'approvvigionamento idrico attraverso i pozzo artesiani e i possibili sprofondamenti detti "sinkhole" potranno causare danni consistenti alla pianura Pontina. Segue la conferenza Mimmo Frassineti che ci racconta come è giunto a noi e perché ha deciso di scattare delle foto a Pontinia. Era circa un anno fa quando preso da un articolo su Repubblica, venni a fotografare la MegaDiscarica abusiva dei gricilli. Non conosceva la nostra pianura e ne rimase sorpreso, scatto delle foto e dopo essersi documentato, le presentò al National Geographic, a Ottobre 2008 usci un articolo "Oltre il Giardino", un importante articolo dove presenta la lussureggiante oasi (che rischia di perdere un fragile equilibrio) seguendo le tracce storiche, architettoniche, sociali e ambientalistiche. Nella sala del teatro veniamo travolti dalle liriche dei poeti classici e dai filosofi del tempo; Prima con Orazio, la quinta satira ci descrive gli ambienti palustri e insalubri dell'agro pontino, poi con Gothe: "Viaggi in Italia", dove nel viaggio tra Roma e Napoli, nel 1887 passa per l'agro pontino e infine con un sonetto di Gioacchino Belli: "Er deserto". Non poteva mancare il punto di vista storico, offertoci dallo scrittore Antonio Pennacchi. Veniamo a conoscere che la pianura pontina, soggetto politico di una riconquista delle pianure centro meridionali, ha fatto parte di quel movimento fondativo d'inizio 900', insieme ad altre 146 città di Fonazione Italiane.
Ci spiega cosa è successo nel periodo del Fascismo, quale scelte sono state fatte e cosa sarebbe successo se i Latifondisti avessero avuto la meglio.
Oggi L'agro Pontino sarebbe abitato solo da 2000 persone, larghe distese di terreni coltivati avrebbero attorniato le piccole città di Fondazione. L'urbanizzazione avrebbe coinvolto solo le città e non avrebbe creato l'estrema frammentazione che oggi grazie anche ad una non lontana legge della Democrazia Cristiana, ha permesso di costruire molte abitazioni e di dividere quelle proprietà poderali. Teorizza così Pennacchi, che questa bonifica è stata pensata per avere una forte antropofizzazione. La vita dell'uomo è un continuo equilibrio e per sopravvivere bisogna soddisfare dei bisogni. In questi fa rientrare l'Industrializzazione, la mobilità, e la cementificazione del territorio, opportuni per rendere questo equilibrio stabile. Un pensiero che si arresta difronte alle problematiche che oggi toccano Pontinia, l'Italia ma anche l'intero pianeta, basta pesare al riscaldamento globale, un pensiero che si divincola da quel movimento di sviluppo Sostenibile. Un discorso che ha fatto salire la tensione della conferenza, ci ha fatto pensare a dove potremo essere oggi se il "fascismo Rosso" avesse perso la sua strategia (bonificare il territorio e distribuire ai contadini le terre). Sul finire l'intervento dell'antropologo Cocchieri Alessandro, che a nome della Rete dei cittadini ringraziava per la buon riuscita della conferenza e ci descriveva la differenza del subalterno a confronto con l'egemone che viveva la città al tempo della bonifica, la struttura della casa abitativa della città e la forza antropomorfa che ha spinto nei minimi cambiamenti sociali una città giovane, ma con un passato antichissimo. I cambiamenti sono minimi e lenti, ma la città cresce sentendosi ogni giorno con un pò più di radici da piantare nel terreno.
bella Giamp!!! ottima sintesi!!!
RispondiEliminaRicordo a tutti che il convegno di giovedì era un "prototipo", un'esperimento per la realizzazione di convegni futuri più organizzati ed articolati.
Luigi Rete Cittadina Pontinia
Grazie Luigi. Ottima iniziativa, la conferenza è stata una notevole esperienza. Un buon punto di partenza per rendere più viva e concreta l'attività culturale del nostro paese. Come un risveglio delle nostre radici. Molti considerano questa città, l'ambiente dove viviamo, giovane riconducendolo solo agli ultimi 70 anni, ma in realtà la nostra storia è ancora più antica e radicalizzata. Bisogna solo attendere che gli alberi crescano.
RispondiEliminaComplimenti per la buona riuscita.