venerdì 21 agosto 2009

Acqualatina: è emergenza

ACQUALATINA AFFONDA MENTRE IL PORTO DI "ARRIVO" SI E´ TRASFERITO IN GERMANIA

Il numero 17 (non a caso), ricorre spesso nelle "sfortune" di Acqualatina. Stavolta è il numero della pagina della Relazione del suo bilancio consuntivo per l´anno 2008. Bilancio approvato a maggioranza firmato dal suo Presidente Claudio Fazzone, che per la prima volta ha registrato un "cartello" di oppositori, tra cui si evidenziano il neo Sindaco di Aprilia, Domenico D'Alessio, e il Sindaco di Priverno, Umberto Macci. Ecco cosa si prepara per i cittadini dell'area assoggettata ad Acqualatina SpA, dopo l´approvazione dell´ultimo bilancio. Ovviamente, sono graditissime eventuali smentite.

PIANO DI EMERGENZA

In quella pagina n. 17 infatti si legge che il socio privato (che di fatto comanda da sempre nella società), nella seduta del Consiglio di Amministrazione del 20 aprile 2009, si è impegnato a redigere un "piano di emergenza a breve termine" per risolvere i problemi di cassa per il 2009 e un "piano a medio termine" (2010-2012) "per risolvere problemi strutturali, mettendo a disposizione della Società strutture che possano portare a vere e concrete sinergie supplementari".

Dal punto di vista "clinico" è una diagnosi abituale per un coma di secondo grado: il terzo è quello che in medicina si definisce "irreversibile", dopo c´è solo la morte. E di numeri "sfortunati" che annunciano i tipici rintocchi delle campane a lutto, in quel bilancio (per chi lo sa leggere) ce ne sono ormai troppi.

ANCORA ENORMI PERDITE

Per l´ennesima volta, il bilancio si chiude con una perdita, pari a 4.361.102 euro. Sommata alle perdite degli anni precedenti fa 6.887.017 euro, comportando una erosione del capitale sociale di circa il 30%. Per legge se il capitale sociale viene "eroso" oltre i due terzi (cioè il 66,6%) si deve procedere alla ricapitalizzazione (art. 2446 c.c.). Vale a dire che tutti i Comuni soci di Acqualatina dovranno metterci le apposite somme, pro quota (ognuno in proporzione al proprio "peso").

LA MORSA: BANCA E FORNITORI

Tale risultato negativo si deve all´aumento vertiginoso dei costi finanziari della gestione (vedi mutuo Depfa), oltre ai costi delle "forniture" . Tra questi ultimi costi, alcuni sono anche verso società socie o comunque collegate ad Acqualatina (attraverso vari intricati passaggi societari sconosciuti all´opinione pubblica), tra le quali la Ecoambiente, una delle due società che gestiscono la discarica di Borgo Montello (tra Latina e Nettuno), dove Acqualatina smaltisce i fanghi residui dei depuratori (di quelli che funzionano). Il relativo costo nel 2008 è raddoppiato rispetto al 2007. Fenomeno tipico delle società cosiddette "scatole cinesi".

730 EURO A TESTA DI DEBITO

Al 31 Dicembre 2008 i debiti di Acqualatina erano pari a 183,4 milioni di euro (vale a dire circa 360 miliardi di vecchie lire); quindi l´indebitamento netto della società, rispetto all´inizio della sua attività, è praticamente triplicato. Ciò significa che mediamente ogni utente de servizio idrico (quelli che hanno un contratto di fornitura, mentre i tanti morosi veri continuano a dormire sonni tranquilli) ad oggi si ritrova ad avere un debito di 730 euro, senza saperlo e a prescindere di quanta acqua consuma.

IL GIOCO DEI CONSUMI STIMATI

Stando alle comunicazioni ufficiali della società e dei suoi "supporters" politici, la colpa di tutto ciò è da attribuire ai "contestatori", soprattutto quelli di Aprilia. Ma se si analizza attentamente l´evoluzione della voce "crediti verso clienti" (cioè quante bollette vengono pagate o meno) in tutti i bilanci approvati fino ad oggi, ci si accorge che la dimensione attuale di quella voce è del tutto incompatibile con lo sproporzionato aumento del debito.

Anche nell´ultimo bilancio (la voce si ripete identica anche per gli anni scorsi) Acqualatina dichiara, per bocca del suo Presidente Claudio Fazzone, che "purtroppo" sul 12% delle utenze che risultano in fatturazione in tutto l´ATO, non è stato possibile eseguire alcuna lettura del contatore. Questi utenti quindi continuano a ricevere una fattura semplicemente "stimata" sui consumi medi di una famiglia. Se si aggiunge il fatto che un altro 43% delle utenze hanno ricevuto bollette risultanti da una sola lettura, ci si accorge la maggior parte del bilancio della Società è effettuato su fatture di consumo "stimato".

Ma la legge prevede che debbano essere eseguite almeno due letture all´anno, prima e dopo l´estate. Eppure, ancora nel 2008, così non è per oltre metà degli utenti di Acqualatina; società che ha affidato all'esterno il servizio di lettura dei contatori (mentre ora vuole licenziare 30 dipendenti) al "vertiginoso" costo di un euro a lettura, con tanto di ribasso derivante dal bando. Come mai un così irrisorio impegno economico a fronte di quello che dovrebbe essere la principale attività per avere dati definiti per un bilancio serio?

IMPEGNI NON MANTENUTI

Poi ci sono 10,3 milioni di euro di "crediti verso Ato4". Questa è la cifra "residuale" (si fa per dire), di una somma iscritta nei precedenti bilanci. Era successo che l´A.D. Silvano Morandi si era presentato all´assemblea dei soci per far approvare il bilancio del 2005, che registrava una perdita record: 14,7 milioni di euro.

Di fronte al rifiuto dei Sindaci di ripianare la perdita con un ulteriore, consistente, aumento delle bollette, Morandi attivò la procedura di "messa in mora" prevista dall´art. 17 bis della Convenzione di Gestione (uno dei principali punti di contestazione della Regione). Ne risultò un compromesso per cui quella perdita veniva portata a rinnovo attraverso un piano "antievasione" contro gli allacci abusivi e gli usi impropri (a cura di Acqualatina)
, il cui debito complessivo però, rimaneva comunque in capo ai Comuni. Il piano aveva la durata di 3 anni (teoricamente la scadenza è a fine settembre) con un ulteriore costo di 8,2 milioni di euro, sottratto al "malloppo" degli investimenti per le opere idriche (acquedotti, depuratori ecc.). Nel 2008 il recupero è costato più degli incassi: hanno speso 2,1 milioni di euro (anziché 1,6 previsti) per incassare 187.000 euro (anziché 1,4 milioni previsti). Ne avevano scovati in realtà di più, ma prendendo un sacco di granchi: ben 894.000 euro hanno dovuto restituirli perché indebitamente riscossi. Nel frattempo, quelle perdite di 14,7 milioni iscritte in bilancio come "crediti verso Ato4" sono scese appena a 10,3 milioni.

Dunque altri impegni e cifre "scritte sull´acqua".

CHI SONO I VERI MOROSI?

Nel bilancio appena approvato, infine, non sono conteggiate le somme che la società deve ai Consorzi di Bonifica ("obbligatori" per tutti i fruitori del bene acqua dalle nostre parti), che ammontano attualmente ad oltre 5,5 milioni di euro. Senza contare il mancato pagamento ai Comuni dei canoni per l'uso degli impianti per vari milioni di euro.

E IL CAPO USCENTE SI PRENDE IL SUV

Nonostante questi ed altri pietosi dati, l´ex Amministratore Delegato della società Silvano Morandi, prima di presentarsi all´assemblea dei soci per far approvare l´ennesimo bilancio in consistente perdita, ha avuto la bella idea di dotarsi di una Audi Q7 (un macchinone che consuma un litro di carburante ogni sette chilometri), che solo di noleggio costa quasi 1.700 euro al mese. Brutta immagine quella di girare con un Suv quando la "barca affonda". Per questo anche i suoi "pazienti" datori di lavoro, cioè i francesi di Veolia e il sig. Giuseppe Pisante (quello del rischio di "indigestione da antipasti" sugli appalti di Acqualatina), devono aver pensato che la misura era colma.

Colui che aveva pronosticato e annunciato in tv che gli oppositori alla sua linea (soprattutto quelli di Aprilia) "ne uscrianno con le ossa rotte", ora è disoccupato.

Box

COME DIMOSTRARE DI NON VALERE "UN TUBO"

Il Presidente della Provincia di Latina, Armando Cusani, e il Responsabile della Segreteria Tecnico Operativa (STO) dell´ATO, Sergio Giovannetti (che ha un ruolo "non politico" il cui contratto risulta scaduto dal 15 gennaio - senza proroghe e/o rinnovi), hanno dichiarato che se dipendeva da loro Morandi poteva continuare a stare al suo posto visti gli "ottimi risultati conseguiti". In base ai patti parasociali, compete al socio privato di Acqualatina indicare l´Amministratore Delegato, ma non chi debba essere. Avendo il socio pubblico (cioè i Comuni dell´ATO) la maggioranza sia in assemblea che nel CdA, tali dichiarazioni solo la conferma definitiva di quanto valgano effettivamente costoro nella gestione della società.


ACQUALATINA TORNA IN MANO PUBBLICA... MA IN GERMANIA

Acqualatina ha ricevuto un prestito di 114,5 milioni di euro dalla Depfa Bank, con tanto di pegno sulle azioni (anche quelle in mano ad alcuni Comuni). Questa banca è stata "incorporata" due anni fa dalla Hypo Real Estate Bank (con sede a Monaco di Baviera).

Comprato il "pacco", la Hypo si è ritrovata la sorpresa "velenosa" dei prodotti finanziari derivati che la Depfa aveva contratto con la Lehman Brothers (la banca d´affari che fallendo ha innescato la crisi finanziaria mondiale in corso).

A causa di questo "avvelenamento" sui propri bilanci, Hypo è stata costretta ha chiedere aiuto al governo tedesco, che ha deciso di ricapitalizzarla, fino a sottoscrivere il 90% del capitale sociale. Di fatto Hypo (e quindi Depfa e le sue opzioni di pegno sul capitale di Acqualatina), sono in mano al governo tedesco. Quindi in mano pubblica. Vale a dire che anche quelli di Acqualatina (Fazzone in testa) da un giorno all´altro potrebbero sentirsi rivolgere la domanda: «Was machen uns? Bringen wir die Buchern vor Gericht?» ("Che facciamo? Portiamo i libri in Tribunale?"

Articolo tratto da IL CAFFE di Agosto un articolo di Roberto Lessio

3 commenti:

  1. insomma noi paghiamo la nostra acqua agli stranieri? inoltre pochi sanno come ad esempio l'amministrazione comunale di Pontinia potrebbe risparmiare migliaia di euro all'anno rimettendo in funzione il pozzo artesiano profondo 100 metri situato all'interno della torrre idrica in Piazza Roma di proprietà comunale, DOVETE SAPERE CHE LE FONTANE E FONTANELLE VENGONO ALIMENTATE E le ROTONDE GIARDINI E PARCHI VENGONO INNAFFIATI CON ACQUA PAGATA AD ACQUALATINA!
    L'amministrazione comunale invece ha pensato di ristrutturare la torre idrica NON utilizzare il pozzo per l'acqua ma riconvertire l'intera struttura in un museo! questo si chiama spreco e debiti accollati ai contribuenti.

    Luigi
    Pontinia

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  2. Luigi sono d'accordo con te per evitare sprechi e debiti, facciamo informazione!!!

    Inviami qualcosa di più sull'argomento così ne facciamo una pubblicazione, anche tramite il Cantiere Creativo si potrebbe pensare di fare una serata, che ne dici?

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  3. benissimo No TURBOGAS! raccoglierò la documentazione per organizzare una discussione sul tema!

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