venerdì 30 aprile 2010

Sindaco in prima linea contro l’acqua privata

PONTINIA, TOMBOLILLO ADERISCE ALLA RACCOLTA FIRME PER IL REFERENDUM

UNA firma per dire stop la privatizzazione dell’acqua. Il comitato promotore per il referundum che chiede il ritorno in mano pubblica della gestione delle risorse idriche e il blocco della loro privatizzazione sbarca anche a Pontinia domani e domenica mattina dalle 9 e 30 alle 12 e 30. Un gazebo stazionerà in Piazza Indipendenza durante le due giornate per raccogliere le firme sui tre quesiti referendari. E a Pontinia questo tema è abbastanza sentito, tanto che anche il sindaco Eligio Tombolillo ha annunciato che firmerà i quesiti così come altri membri della Giunta, perché l’attuale amministrazione comunale non vede di buon occhio le gestioni delle risorse portate avanti finora da Acqualatina. Il consiglio comunale, infatti, ha approvato due delibere, tra il dicembre 2008 e il gennaio 2009 dove avanzava una
serie di richieste alla società. La più importante è stata quella di richiedere indietro gli impianti di gestione dell’acqua di proprietà comunale che una delibera della Giunta Mochi del 2004 aveva assegnato alla società.
Il comune però deliberò anche altro, come di respingere le modifiche alla Convezione di Cooperazione, perché erano diverse da quelle stabilite dalla «Convezione tipo» stabilita dalla Regione Lazio e perché non erano state mai discusse dal Consiglio Comunale di Pontinia.
Quel documento, che sanciva l’adesione del comune all’Ato4, cioè i comuni racchiusi in un unico bacino idrico, era stato approvato nel 1998 dallo stesso consiglio comunale, ma poi era stato modificato nel 2006. Inoltre deliberava di non approvare la Convenzione di Gestione del Servzio Idrico, che è l’atto formale vero e proprio che sancisce il passaggio di consegne nella gestione dell’acqua.
Fino ad oggi le delibere non sono state impugnate nè dalla Provincia ne da Acqualatina.
«Firmerò non solo come sindaco ma soprattutto come cittadino – spiega il sindaco Eligio
Tombolillo – perché è una mia personale convinzione che l’acqua deve rimanere un bene pubblico. Ci stiamo organizzando insieme agli altri sindaci di centro sinistra della Provincia per trovare una piattaforma comune per uscire da Acqualatina».

Fonte: Latina Oggi 30 Aprile 2010

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