giovedì 25 agosto 2011

Abolizione del SISTRI, regalo alle Mafie

Sull’abolizione del SISTRI, il sistema di tracciabilità elettronica dei rifiuti che pure non era affatto decollato e aveva creato solo disagi, sono intervenuti nei giorni scorsi gli ambientalisti, manifestando aperta disapprovazione alla cancellazione dell’organo, un taglio netto che rientra nell’attiliana manovra taglia-tutto che non salva nemmeno un filo d’erba, figurarsi il SISTRI. Nei giorni scorsi è intervenuta in merito l’Onorevole Stefania Prestigiacomo che se vi è sfuggito visto il degrado ambientale in cui viviamo, che farebbe presupporre un posto vacante, è il nostro Ministro dell’Ambiente. La posizione della Prestigiacomo sull’abrogazione è stavolta però piuttosto netta. Il Ministro alza la voce e parla, proprio come gli ambientalisti, di un regalo alle ecomafie.

immagine tratta da http://fulviocavinato.wordpress.com

L’abrograzione del sistema di tracciabilità dei rifiuti speciali e pericolosi (l’80% dei rifiuti prodotti in Italia), prevista con un colpo di mano nella manovra è una resa alle ecomafie, un atto di miopia politica che va corretto nel corso dell’esame parlamentare del provvedimento, ha esordito il Ministro in una nota.

La Prestigiacomo ha poi proseguito spiegando che l’abrogazione comporterebbe anche un venir meno agli obbighi europei

rinunciando di fatto alla legalità in un settore su cui prosperano gli affari delle mafie, lasciare senza un effettivo controllo 14 milioni tonnellate di veleni che ogni anno il sistema produttivo italiano produce e sul cui smaltimento oggi non esiste alcun serio sistema di monitoraggio. Auspico un passo indietro volto a cancellare quella dissennata norma proditoriamemte inserita nella manovra. Va fatto a difesa della legalità, dell’ambiente e della credibilità internazionale del nostro Paese.

Sulla stessa linea il WWF che sottolinea, oltre al vantaggio per l’ambiente e nel contrasto delle ecomafie, anche il ritorno economico del Sistri:

Ogni anno in Italia spariscono oltre 30 milioni di tonnellate di rifiuti, con un giro di affari di diversi miliardi di euro. L’interesse del Governo dovrebbe essere quello di operare un serio contrasto a questa attività illegale non solo per non pagare un domani le spese necessarie per riparare i danni all’ambiente, ma perché la lotta al traffico illecito dei rifiuti produrrebbe un importante flusso di entrate nelle casse dello Stato e contribuirebbe già oggi agli scopi della manovra economica in discussione.


Fonte: ANSA - http://www.ecologiae.com

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