Anche nel Lazio e nella pianura pontina è arrivato l’ennesimo attacco, dopo il coleottero rosso che ha distrutto le palme, la batteriosi che ha messo in difficoltà il kiwi, la psylla lerp sta distruggendo gli eucaliptus. La stessa malattia sta facendo strage in Sardegna, Calabria, Campania. L’allarme è stato lanciato dal comitato regionale apicoltori sardi che hanno chiesto al Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, di modificare il dpr 120 del 2003 che impedisce l’importazione di insetti, compresi quelli utili per la lotta biologica.
Così sarebbe possibile debellare il parassita con la diffusione nei territori colpiti, dell’insetto antagonista, il “Bliteus Psyllaephagus”.
La tecnica di lotta biologica è stata sperimentata con successo dall’università di Berkeley, in California, in alcuni Stati del sud America. Gli attacchi parassitari fanno seccare dapprima il fogliame, poi i rami e quindi la pianta. Questa grave malattia sta mettendo in crisi la produzione di miele con una perdita che è già superiore al 50%, dopo i problemi degli scorsi anni delle api. Nella pianura pontina le fasce frangivento caratterizzano il paesaggio pontino dopo la bonifica lungo le strade, i canali con alberi di eucaliptus con la funzione di fermare la forza del vento, oltre ad abbassare il livello delle falde. In genere lungo le strade e i corsi d’acqua si trovavano, ai tempi della bonifica, 3 o 4 file di eucaliptus. Successivamente la quantità degli alberi si è notevolmente ridotta. Ovviamente scomparsi dai centri abitati, dai borghi in molte strade o canali non esistono più oppure ci sono rari esemplari nelle campagne.
Alla progressiva scomparsa degli alberi hanno contribuito i roghi quasi sempre dolosi per “pulire” i canali, i fossi, le banchine delle strade. Pare che alcuni soggetti poi inneschino il fuoco con sostanze che avviano le fiamme dopo qualche decina di minuti in modo da non essere scoperti.
Articolo di Giorgio Libralato pubblicato sul quotidiano TERRA e sul blog: Pontinia Ecologia e Territorio
La fonte della foto della psylla lerp è del sito: www.sisef.it - Cliccando sul link, potete leggere importanti informazioni, il sito è ricco anche di una bibliografia ad Hoc. Gli scienziati che ci amministrano indistintamente dal colore politico e dalla piramide di potere, hanno il dovere di intervenire tempestivamente, perchè qua non stiamo parlando di due palmette che fanno bella la città, ma di intere barriere frangivento che sparite quelle i danni climatici saranno l'aggiunta in più ai già tanti danni che abbiamo causato a questo territorio. Povera Pianura Pontina.
La tecnica di lotta biologica è stata sperimentata con successo dall’università di Berkeley, in California, in alcuni Stati del sud America. Gli attacchi parassitari fanno seccare dapprima il fogliame, poi i rami e quindi la pianta. Questa grave malattia sta mettendo in crisi la produzione di miele con una perdita che è già superiore al 50%, dopo i problemi degli scorsi anni delle api. Nella pianura pontina le fasce frangivento caratterizzano il paesaggio pontino dopo la bonifica lungo le strade, i canali con alberi di eucaliptus con la funzione di fermare la forza del vento, oltre ad abbassare il livello delle falde. In genere lungo le strade e i corsi d’acqua si trovavano, ai tempi della bonifica, 3 o 4 file di eucaliptus. Successivamente la quantità degli alberi si è notevolmente ridotta. Ovviamente scomparsi dai centri abitati, dai borghi in molte strade o canali non esistono più oppure ci sono rari esemplari nelle campagne.
Alla progressiva scomparsa degli alberi hanno contribuito i roghi quasi sempre dolosi per “pulire” i canali, i fossi, le banchine delle strade. Pare che alcuni soggetti poi inneschino il fuoco con sostanze che avviano le fiamme dopo qualche decina di minuti in modo da non essere scoperti.
Articolo di Giorgio Libralato pubblicato sul quotidiano TERRA e sul blog: Pontinia Ecologia e Territorio
La fonte della foto della psylla lerp è del sito: www.sisef.it - Cliccando sul link, potete leggere importanti informazioni, il sito è ricco anche di una bibliografia ad Hoc. Gli scienziati che ci amministrano indistintamente dal colore politico e dalla piramide di potere, hanno il dovere di intervenire tempestivamente, perchè qua non stiamo parlando di due palmette che fanno bella la città, ma di intere barriere frangivento che sparite quelle i danni climatici saranno l'aggiunta in più ai già tanti danni che abbiamo causato a questo territorio. Povera Pianura Pontina.
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