Articolo di Debora Billi
Comincio a pensare che il mio stimatissimo Export Land Model sia proprio la magica chiave in grado di svelare ogni segreto sugli avvenimenti contemporanei.
Non per dare credito al gossip che vuole i corpi speciali inglesi in attività in Libia (pare che le SAS si siano limitate ad intervenire per portare in salvo i dipendenti di una compagnia petrolifera), o la BP che vuol fare le scarpe all'ENI. Ma che gli inglesi siano assai preoccupati per l'esaurimento delle loro risorse nel Mare del Nord (se le sono anche fatte durare pochissimo, occorre ammettere) al punto da ricominciare a guardarsi intorno, è un sospetto che avevo da un po'.
Ora TOD pubblica un bell'articolo approfondito sulla situazione del gas in Europa. Ed oltre alle tante preziose informazioni, scopro un grafico che val più di mille parole. Questo:
Guardate: la righina rossa che rappresentava le esportazioni di gas fino a qualche anno fa, è stata sostituita dalla righina celeste in basso. Il Regno Unito ha smesso di esportare gas (gudagnandoci su) e ha cominciato ad importarne. E' la famosa equazione tra produzione interna che diminuisce e consumo interno che aumenta, ovvero l'Export Land Model, che squaderna una situazione in cui si annullano delle entrate rimpiazzandole con delle uscite. Il tutto condito dalla consapevolezza che i propri giacimenti sono in esaurimento, e quindi tale forbice non può che peggiorare.
Osserviamo allora i movimenti del Regno Unito alla luce di questa realtà. Non perché stia suonando l'ora X, l'Inghilterra non è l'Egitto, ma perché si faranno scelte drastiche e probabilmente anche poco rispettose di amici ed alleati. Sapete com'è, quando si tratta di sopravvivenza...
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