Mentre sono drammaticamente veri i ripetuti incidenti e la produzione di scorie altamente radioattive che irresponsabilmente consegneremo alle prossime diecimila generazioni. Senza contare la proliferazione del nucleare militare, di cui l’uso "civile" è figlio riconosciuto.
Venti anni fa un forte movimento sconfisse la follia nucleare, ma non riuscì a costruire un altro modello energetico e di società. Oggi, un nuovo movimento antinucleare dovrà nascere nei territori e nelle piazze di questo Paese.
Marco Bersani, laureato in Filosofia, è Dirigente comunale dei servizi sociali. Socio fondatore di Attac Italia, è membro del Consiglio nazionale dell'associazione. Fra i portavoce del Genoa social forum nel luglio del 2001, sempre attivo nei movimenti di lotta per la difesa dei beni comuni, è fra i promotori del Forum italiano dei Movimenti per l'acqua.
Nel 2007 ha pubblicato "Acqua in movimento" (Edizioni Alegre).
Marco Bersani, socio fondatore e consigliere di Attac Italia, è stato tra i portavoce del Genoa Social Forum nel luglio 2001. Da sempre attivo nei movimenti di lotta per la difesa dei beni comuni, è fra i promotori del Forum Italiano dei Movimenti per l´Acqua. Nel 2007 ha pubblicato "Acqua in movimento" (edizioni Alegre).
Durante la presentazione si parlerà del ritorno all´energia nucleare, deciso dall´attuale governo, e di come questa scelta ci venga presentata in modo volutamente poco chiaro. I mezzi d´informazione, infatti, ci dicono che con il nucleare si coprirà il 20% del fabbisogno energetico nazionale. "Dimenticano" però di segnalare che le centrali nucleari producono solo ed esclusivamente energia elettrica e quest´ultima rappresenta meno del 20% dei consumi energetici nazionali. Di conseguenza, effettuando una banalissima operazione (20% per 20%), si ricava che dal nucleare si coprirà SOLO il 4% del fabbisogno energetico italiano. Sono giustificati gli ingenti costi per la realizzazione di centrali atomiche, a fronte di una percentuale di copertura così bassa?
Inoltre, l´utilizzo dell´uranio (che, si ricorda, è una fonte fossile come petrolio e gas naturale), non ridurrà assolutamente la nostra dipendenza energetica dall´estero, che è pesantissima a causa delle necessità di carburanti per mezzi di trasporto e combustibili per riscaldamento. Tutti processi, questi ultimi, che non richiedono l´utilizzo di energia elettrica.
I sostenitori del ritorno al nucleare, poi, affermano che la Francia esporta energia elettrica verso altri Paesi europei proprio grazie al nucleare. Già, ma approfondendo la questione si scoprono notizie interessanti.
Le centrali nucleari funzionano a ciclo continuo e la loro attività non può essere aumentata o ridotta in funzione della domanda, a differenza, ad esempio, dell´idroelettrico. La conseguenza è che la Francia nelle ore notturne vende l´energia prodotta dalle centrali nucleari, perché deve comunque tenerle funzionanti. Ma quell´energia viene acquistata dai Paesi confinanti, compresa l´Italia, a prezzi bassissimi. Invece nelle ore di punta, nonostante tutte le sue centrali nucleari, la Francia non ha sufficiente energia elettrica, per cui deve acquistarla dai Paesi vicini, che però gliela vendono a prezzi altissimi, per la ben nota legge della domanda e dell´offerta. Dov´è, pertanto, la convenienza economica?
Inoltre, che cosa facciamo noi italiani con l´energia elettrica che acquistiamo a prezzi stracciati dalla Francia? La utilizziamo di notte per far risalire l´acqua nelle dighe delle centrali idroelettriche, per poi sfruttare queste ultime nelle ore di punta. L´Italia ha tutto da guadagnare dal nucleare francese.
Oltre a questi aspetti, per lo più economici, con Marco Bersani saranno approfonditi anche gli aspetti sanitari. In particolare, si discuterà dell´accordo stipulato il 28 maggio 1959 tra l´Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) e l´Agenzia Internazionale per l´Energia Atomica (AIEA), in base al quale ogni possibile intervento dell´OMS in materia di effetti sulla salute delle radiazioni ionizzanti, è sottoposto ad una sorta di "veto" da parte dell´AIEA, tra i cui scopi vi è la crescita del contributo dell´energia nucleare nel mondo.
Infine, il Terracina Social Forum coglie l´occasione per chiedere al Consiglio comunale di Terracina di approvare una mozione contro il ritorno all´energia nucleare, così come hanno fatto, in provincia di Latina, il Consiglio comunale di Sermoneta ed i sindaci dei Comuni del sud pontino.
andate a lavorare come fa il grande e unico silvio berlusconi...................comunisti di merda
RispondiEliminaCiao anonimo, cosa intendi per "andate a lavorare"?
RispondiEliminaPer caso vivi a casa con me, condividiamo il reddito e il pezzo di pane?
Anche questo che tu stai denigrando è un lavoro, e bene si, un lavoro di informazione per quelle persone che hanno sicuramente molta più consapevolezza e intelligenza di te.
Non tutto ciò che è avverso al tuo Silviuccio debba essere per forza comunista. E' come se io dicessi che tutto ciò che tocca diventa merda!!!