Fonte: Pontiniaecologia
Dall'esigenza di costruire un punto d'incontro, questo blog è: Informazione, Ambiente, Notizie, Politica, gruppi locali e comitati di cittadini contrari alla costruzione dell'Inceneritore a Biomasse di Pontinia.
sabato 30 aprile 2011
Pontinia, turbogas nuovo attacco al territorio
Fonte: Pontiniaecologia
sabato 23 aprile 2011
Una catena anti nucleare


Articolo pubblicato sul quotidiano Latina Oggi di Lunedì 18 Aprile
Immagine: http://www.amicoqua.org/
Articoli nel web: http://www.borgosabotino.it http://roma.corriere.it http://www.latina24ore.it http://retedellaconoscenza.it/
Le fotografie su http://roma.repubblica.it/
domenica 17 aprile 2011
Sviluppati all'incoerenza
Bilotta Ernesto sarà il Sindaco di Pontinia eletto da ex socialisti e da PDeLlini convinti? I voti a destra sembrano smistarsi tra due liste. Ernesto o Luigi?...e Silvio? Molta più scelta per i cittadini di Pontinia, che in queste ore di fuoco e di campagna elettorale porta a porta, sono bombardati da informazioni continue sui cambi di squadra. Una vera calciopoli, personaggi che passano da una parte all'altra, prima con un partito poi con un altro, poi si esce dai partiti, poi ci si ritorna a far baldoria. Sono scelte apparenti, quelle che s’intravedono nel panorama politico pontiniano, perché il cittadino cosciente se dovesse scegliere, inizierebbe con la scelta più giusta: partecipare alla politica, invece di continuare a delegare ai soliti. Pontinia non ha mai avuto grandi pretese, ma almeno in coerenza ci siamo sempre fatti trasportare dal quel flusso sottile di superficialità e concretezza ritardata. Oggi nel totale marasma di scambi di "figurine panini" dei politici e da un mese dalle elezioni, non si sentono grandi voci su i programmi. Si usano parole per riempire giornali e spazi vuoti. Tre liste, tutte e tre promettono: Crescita, Sviluppo e Lavoro. Tre parole possono racchiudere tutto, o niente, tre parole dal senso diversificato risuonano subliminalmente: Cemento, Cemento, Cemento. Tre scelte, tre ideologie diverse? Tre persone diverse, ma un'unica parola: Sviluppo!
Un bambino quando è piccolo pensa al suo futuro con una parola sola: "Sviluppo", appunto, ma il bambino una volta diventato grande non pensa più allo sviluppo già avvenuto, ma a come mantenere quel che si è guadagnato con la crescita. Questo è ciò che dovrebbe accadere a Pontinia.
Condivido con voi i pensieri dei tre aspiranti Sindaci principalmente per il tema che riguarda la turbogas.
Ernesto Bilotta: sulla turbogas, nonostante la contrarietà espressa già in mille occasioni, lascia un piccolo spiraglio ad eventuali «offerte irrifiutabili». Tratto dal quotidiano La Provincia del 9 Aprile 2011
Eligio Tombolillo: ribadisce il forte dissenso verso le centrali a turbogas e a biomasse mentre resteremo favorevoli all'energia alternativa fornita dagli impianti fotovoltaici da realizzare sugli edifici pubblici. Tratto da Latina Oggi del 29 Marzo 2011
Luigi Subiaco: sul controverso problema della costruzione di centrali elettriche a turbogas e a biomasse sul territorio comunale, proponeva il ricorso ad un referendum popolare per fare decidere i cittadini sulla fattibilità dei progetti presentati. tratto da Latina Oggi del 29 Marzo 2011
Immagini tratte da http://theblogaftertherain.blogspot.com/ e http://classicoanarchismodasalotto.blogspot.com
sabato 16 aprile 2011
Il nucleare impossibile
Immagine da : http://solleviamoci.wordpress.com
UNA catena umana attorno alla centrale spenta di Sabotino, per dire no al nucleare e per ricordare il disastro di Chernobyl. L’iniziativa è di Legambiente e si terrà domani mattina nell’ambito dell’annuale giornata indetta per ricordare l’incidente nucleare del 1986. Quest’anno il Comitato pontino per i «Sì» contro il nucleare e per l’acqua pubblica (i due quesiti del prossimo referendum) ha organizzato, per oggi e domani, due giornate all’insegna della sensibilizzazione e, soprattutto, sull’informazione sui due temi. Il comitato, che si presenta come una sorta di snodo dove affluiscono tutte le diverse associazioni locali attive contro il nucleare e in favore dell’acqua pubblica, ha previsto per oggi pomeriggio un dibattito proprio sul nucleare presso il Circolo Cittadino, a partire dalle 17, mentre l’appuntamento di domani si terrà alle 9 sempre in piazza del Popolo; proprio da lì partirà un «Criticalmass», formalmente conosciuto come un raduno di ciclisti che, sfruttando la forza del numero, invadono le strade normalmente usate dal traffico, quasi una sfida all’automobile. L’arrivo, previsto alle 10 nel piazzale di Foceverde di Borgo Sabotino, darà il via ad una manifestazione che, oltre ad essere un’occasione per ricordare il disastro di Cernobyl, dispiegherà i partecipanti in una «catena umana» intorno alla centrale nucleare. «Latina - ci dice Alessandro Loreti, presidente di Legambiente Latina - è l’emblema della disutilità del nucleare, soprattutto per la gestione delle scorie». Infatti, in contrasto con quelle che furono le promesse di un completo smantellamento della centrale pontina, il reattore contiene ancora 2 mila tonnellate di grafite altamente radioattiva. In aggiunta, è «atteso» per il 2025 il rientro dalla Scozia di circa 18 metri cubi di scorie di «terza categoria» intese come quei rifiuti che, nella catalogazione di trattamento e stoccaggio delle scorie nucleari, sono caratterizzati dal maggior tempo di decadimento (centinaia di migliaia di anni). «Non esiste democrazia senza trasparenza, e il nucleare è l’occulto per eccellenza». Queste sono le parole dell’ex presidente di Legambiente Gustavo Giorgi che, nella conferenza stampa di ieri mattina, ha focalizzato l’importanza che deve assumere l’informazione in questo campo. Difficilmente si viene informati infatti, che dal 2005 molti impianti fotovoltaici riescono a produrre circa 3 gigawatt di energia pulita, circa il doppio di quella che produce una centrale nucleare, ed è prevista una crescita esponenziale di questa entro i prossimi 9 anni, fino a raggiungere gli 8 gigawatt. Indipendentemente dal referendum di giugno, la battaglia di Legambiente continuerà soprattutto in termini di legalità, informazione e su un maggior controllo dei siti.
Articolo tratto da http://www.latina-oggi.it/
L’Acqua, la vita e la conoscenza verso il cambiamento.

Appuntamenti e iniziative pubbliche per informarsi su i referendum.
L’incontro di sabato 2 Aprile al Teatro Fellini di Pontinia, organizzato dall’associazione culturale Cantiere Creativo, ha animato il cuore dei presenti in sala, lasciando nell’aria un’emozione di riscossa, verso il pessimismo cosmico che in questo periodo storico, avvolge i nostri pensieri. Il film di Irena Salina ha tracciato gli aspetti base per affrontare il dibattito, voluto dall’associazione e da Giorgio Libralato, promotore del comitato referendario a Pontinia. Ad aprire il dibattito è stato Alberto De Monaco, del comitato provinciale “Acqua bene comune” e leader nelle battaglie contro la S.p.A Acqualatina. Il documentario della regista è destinato a rivoluzionare la scaletta delle priorità su i problemi più importanti nel prossimo futuro. L’Acqua potrebbe diventare “l’Oro Blu” del domani. Quale attinenza si può trovare tra il film e i referendum del 12 Giugno? Così Alberto De Monaco apre il suo intervento affermando l’importanza delle scelte nella vita di ognuno. Sono le scelte a cambiare la realtà, cambiando anche l’approccio che abbiamo con il passato e con il domani. Il film allarga la visione, descrivendo un mondo controllato da gruppi affaristici, che fanno profitto speculando sulle risorse del pianeta. L’Acqua, appunto, un bene assai più raro di quanto crediamo. Vitale per l’uomo. I referendum sono una scelta, l’esito cambierà assolutamente il mondo di domani. Le immagini del film scorrono e ti conducono inesorabilmente a non sentirti più solo di fronte a “Golia”, ma insieme a tanti altri “Davide”, riacquisti la forza per sconfiggere il temuto colosso. Le quattro o forse poco più Multinazionali che detengono il mercato dell’acqua, sono i colossi che decidono per miliardi di persone. Suez, Veolià, Vivendi e Nestlè le multinazionali interessate al controllo del futuro “Oro Blu”. L’Acqua significa vita e la conoscenza è il primo passo verso il cambiamento. De Monaco pone l’accento sulla conoscenza, che appartiene a chi gestisce e fa profitto con le risorse, perché siamo troppo avidi per condividere le conoscenze per il bene comune. A Marsiglia nel 2012, si terrà il World Water Forum, approfittiamo dell’evento per far sentire la nostra voce e condividere le nostre conoscenze, senza farci ingannare dalle parole. Dobbiamo smettere di centellinare dati e informazioni come stessimo in un match televisivo. Il nostro impegno è di avvicinarci ai nostri vicini di casa e iniziare a diffondere quest’emozione che il film ci ha lasciato. In questo periodo s’intensificano le iniziative pubbliche, a ricordarcelo è: Giorgio Libralato. Molte le attività in programma oggi 16 Aprile. Il coordinamento dell’IDV Cisterna di Latina presso il Teatro Tres Tabernae in Piazza XIX Marzo, organizza dalle 17.30 un incontro informativo su i referendum. A Latina presso il Circolo cittadino della città dalle 17.00 il comitato pontino per i SI, organizza un dibattito sul nucleare e un “No nuke party” in piazza del popolo dalle 19.00. Domani 17 Aprile per il 25° anniversario del disastro di Chernobyl, dalle ore 10.00 è prevista una manifestazione in ricordo di Chernobyl. L’appuntamento è per le 9.00 in piazza del popolo per la Critical Mass e alle 10.00 al piazzale dei Navigatori a Foce Verde per costruire insieme la catena umana contro il Nucleare.
Immagine tratta dal sito: http://climate-connections.org/
giovedì 14 aprile 2011
Comunicato stampa Manifestazione Contro il Nucleare
Una manifestazione per sostenere il “SI” ai referendum del 12 e 13 giugno
Domenica 17 aprile si svolgerà a Borgo Sabotino una manifestazione a carattere nazionale contro il nucleare. La manifestazione è indetta dalle organizzazioni riunitesi in queste settimane nel Comitato pontino per i SI e si inserisce nel solco della mobilitazione nazionale “Vota SI per fermare il nucleare” a sostegno del referendum che si terrà il 12 e 13 giugno prossimi.
L'iniziativa è stata indetta in occasione del venticinquesimo anniversario del disastro di Chernobyl, in questi giorni drammaticamente attuale alla luce dell'incidente nella centrale nucleare di Fukushima in Giappone, la cui gravità è stata proprio in questi giorni elevata al grado 7, il massimo, della scala internazionale INES, raggiunto fino ad oggi solo dall'incidente della centrale della ex Unione Sovietica.
Il programma della manifestazione prevede la partenza alle ore 9 di una biciclettata da Piazza del Popolo che raggiungerà il grosso dei partecipanti presso il piazzale di Foce Verde, sul Lido di Latina ove alle ore 10 è previsto l'appuntamento per il corteo. Nel caso in cui il numero di partecipanti lo consentirà, è intenzione degli organizzatori di costituire una catena umana che cercherà di circondare il sito nucleare di B.go Sabotino.
L'obiettivo della manifestazione è di creare attenzione nella popolazione sia sulla scadenza referendaria di giugno sia sulla questione della costruzione del deposito nucleare, del futuro rientro del materiale fissile dalla Scozia e sull'inevitabile allungamento dei tempi di chiusura ed aggravamento della procedura di decommissioning della centrale, il cui termine si profila sempre più un'incognita con cui anche le future generazioni di cittadini di Latina dovranno fare i conti.
La manifestazione di domenica sarà preceduta, il giorno sabato 16, da un incontro a partire dalle ore 17 presso la sala conferenze del Circolo Cittadino in Piazza del Popolo in cui verranno proiettati materiali audiovisivi in ricordo di Chernobyl e sul tema del nucleare con la partecipazione, anche, di Maurizio Gubiotti di Legambiente. All'incontro seguirà un party con musica e specialità gastronomiche offerti dalle organizzazioni aderenti al Comitato.
Organizzazioni aderenti
Autonomia, Aifo Latina Onlus, Ass. A SUD,ACU Ass. Consumatori Utenti Onlus, Ass. Cantiere Creativo (Pontinia) , Ass. Falco Pellegrino, Ass. Miche Mancino, Ass. cult. MICROMacro, Ass. Murales (Fondi), Ass. Nuova Urbs,Ass. Scalo Culturale, Casa dei Diritti Sociali di Latina, Comitato LiberaEnergia, Comitato provinciale difesa acqua pubblica, Comitato cittadino difesa acqua pubblica di Aprilia, Coordinamento Genitori democratici, Coordinamento provinciale dei circoli di Legambiente, Critical Mass Latina, Meetup "I Grilli e le Cicale di Latina", Meetup "Terracina a 5 Stelle", Mutamenti Onlus, No al Nucleare a Latina (Gruppo Facebook), Latina Sostenibile, Lipu Latina, Portale Q4Q5, Rigas- Rete Italiana Giustizia Ambientale e Sociale, Rinascita civile, Sempreverde/Pro-Natura, Unione degli Studenti, Unione Sindacale di Base di Latina.
Organizzazioni politiche sostenitrici:
Lista Civica "Movimento 5 Stelle Latina", Sinistra ecologia libertà, PD Provinciale, Sinistra per Latina, Giovani Comunisti, Comunisti Italiani, Verdi Provinciale – Costituente Ecologista, Lista “SI per Latina”
martedì 12 aprile 2011
Un film già visto 25 anni fa

L’allarme e l’evacuazione della popolazione
A Chernobyl dopo l'incidente il governo ucraino fece evacuare un'area di 30 km intorno al reattore, mentre i danni ingenti si sono registrati in un perimetro assai maggiore che si è esteso in gran parte dell'Europa e in realtà, i 30 km di perimetro rappresentavano solamente un ottavo dell'area totale affetta da contaminazioni.
La popolazione dell'ex Unione sovietica non è stata adeguatamente informata dei forti rischi legati alla contaminazione radioattiva e per questo motivo molti cittadini ignari del pericolo atomico stanno pagando con la propria salute gli effetti della radioattività. Tutto questo, naturalmente, perché si è voluto tenere all’oscuro la popolazione per paura di dover gestire una situazione senza via d’uscita.
In Giappone, nonostante la tecnologia d’avanguardia e l’alto livello d'informazione del paese, troviamo stesse situazioni e stesse procedure. Il governo ha allertato solo la popolazione residente fino a 30 km dalla centrale, mentre le radiazioni sono arrivate fino a Tokyo (la capitale che conta oltre 13 milioni d'abitanti e che dista circa 240 km), contaminando in parte acqua e cibo.
Anche a Fukushima la gestione del disastro è stata segnata da reticenze e disinformazioni, con una responsabilità diretta sia del Governo che della Tepco: la compagnia giapponese che controlla la centrale nucleare di Fukushima e che non solo non ha fornito informazioni chiare e dettagliate, ma ha anche cercato di minimizzare le conseguenze dell'incidente nei primi giorni, contraddicendosi poi più volte fino a esprimere in modo chiaro, nelle ultime settimane, la sua incapacità di controllo negli interventi.
“È semplicemente agghiacciante ripercorrere le tappe e gli eventi che si sono succeduti 25 anni fa con l'esplosione nella centrale di Chernobyl attraverso ciò che è successo nella centrale di Fukushima solo un mese fa – dichiara il presidente nazionale di Legambiente Vittorio Cogliati Dezza -. Ci sono moltissime similitudini che ci fanno capire quanto sia tecnicamente e scientificamente insufficiente, ancora oggi, la capacità d'intervento in caso d'incidente nucleare. La situazione attuale di Chernobyl e gli eventi che sono succeduti in quei territori fino ad ora ci fanno guardare all'incidente giapponese con timore e rassegnazione.
Le previsioni sul futuro di Fukushima sono parecchio desolanti: a distanza di un quarto di secolo e in un contesto totalmente differente - dal punto di vista politico, sociale, culturale e soprattutto tecnologico – si ripete la stessa storia: il territorio gravemente contaminato, una dieta zeppa di radionuclidi, l’abbandono totale della ricerca e degli aiuti per le popolazioni vittime del disastro, una crescita esponenziale delle patologie legate alla contaminazione, che aumenteranno sempre più col passare dei decenni”.
Il disastro provocato dall'esplosione del reattore di Chernobyl non ha causato solamente morte e distruzione in maniera diretta, nell'immediato, ma ha fatto danni anche e soprattutto a distanza di 25 anni. Sono ancora più di 7 milioni le persone esposte al rischio della contaminazione e costrette a mangiare cibo radioattivo e a bere acqua radioattiva, con un significativo abbassamento delle difese immunitarie e conseguente moltiplicazione di numerose patologie, prime tra tutte quelle legate ai tumori tiroidei. Il pericolo maggiore arriva dal cibo prodotto in loco, nel quale si registrano alte quantità di Cesio 137 e le vittime principali di questa tragedia sono i bambini, condannati, secondo le previsioni della letteratura medica, ai picchi esponenziali delle patologie che saliranno fortemente nei prossimi decenni.
Anche a Fukushima c'è stata una contaminazione molto significativa delle derrate alimentari, che ha provocato un allarme diffuso in assenza di informazioni dettagliate e sicure fornite alla popolazione coinvolta. È evidente, ad oggi, l'incapacità di un controllo preciso e accurato da parte delle autorità governative sia della contaminazione delle derrate alimentari e della falda acquifera, che per quella, assai significativa, dell'ecosistema marino.
Gli incidenti e le soluzioni messe in campo
Nel reattore numero 4 della centrale nucleare di Chernobyl, del tipo Rbmk, divampò un incendio che provocò il cedimento del tetto superiore costituito da ben 2.700 tonnellate di cemento armato. Il reattore si trasformò in un violento vulcano in esplosione per l'effetto camino creato dalla spaccatura del tetto afflosciato su se stesso che scoperchiò il nocciolo in attività.
Nel disastro di Fukushima la gravità dell'incidente rasenta quella di Chernobyl (livello 7) con conseguenze che ancora oggi non si riescono a prevedere, in una situazione che è in continua evoluzione. Oggi come allora, in Giappone come in Ucraina, si pensa di chiudere l'erogazione di energia per la centrale senza prevedere soluzioni per il contenimento dell'emergenza radioattiva se non con la realizzazione di un sarcofago in cemento armato. Soluzione che in Ucraina doveva essere solo temporanea e che oggi invece rappresenta un triste monumento, altamente a rischio per le crepe causate dal tempo, all’impossibilità di risolvere il disastro nucleare.
Anche a Fukushima come per Chernobyl sono stati utilizzati tecnici e persone di 'buona volontà' (i cosiddetti liquidatori) per cercare di arrestare i processi attivati all'interno del reattore, con conseguenze gravissime (diciamo pure letali) per la salute delle persone che sono state direttamente coinvolte. Oggi come allora si è cercato di utilizzare mezzi di fortuna, come elicotteri o cannoni spara acqua, per arginare un incidente di altissima gravità al quale non si è in grado di dare risposte se non in modo precario e artigianale. Anche in questo caso, in prima linea i pompieri e i più affidabili tecnici della centrale che con turni brevi di lavoro si cerca di salvaguardare dalla fortissima contaminazione radioattiva.
“La tragedia di Fukushima - ha concluso Cogliati Dezza – ha costretto i governi dell’Occidente a rivedere i piani energetici, a frenare l’aumento delle centrali nucleari e a cercare, anzi, altre vie per produrre energia. Da questo punto di vista, molti Paesi dovranno affrontare disagi e spese straordinarie per dismettere gli impianti, smaltire le scorie, convertire gli occupati. L’Italia invece, grazie al referendum vinto nel 1987, potrà giocare un ruolo d’avanguardia e far valere positivamente il suo vantaggio tecnologico e occupazionale a tutto vantaggio delle fonti rinnovabili. Il voto referendario del 12 e 13 giugno sarà l’occasione per confermare questo vantaggio”.
VAI AL DOSSIER SUL TERREMOTO GIAPPONESE E GLI INCIDENTI NUCLEARI
Leggi anche : Fukushima: i retroscena, la corruzione ed altre connessioni sul sito http://informarexresistere.fr/ Allarme livello 7
Galleria immagini: http://www.fukushimafew.com/ http://www.gliitaliani.it http://www.timestars.org
lunedì 11 aprile 2011
Fukushima a un mese dalla catastrofe

Gli esperti di Greenpeace misurano il livello di contaminazione nell'area metropolitana di Fukushima.
Le nostre squadre di esperti hanno inoltre rilevato livelli di radiazione sopra i limiti ufficiali nelle verdure raccolte nei campi intorno alle città di Fukushima, Koriyama e Minamisoma, e acquistate in un supermercato di Fukushima. Almeno uno dei campioni di verdura potrebbe essere classificato come rifiuto radioattivo.
In seguito alla richiesta di Greenpeace di sgomberare totalmente alcune aree di Iitate e Namie, dove una delle squadre aveva rilevato una diffusa contaminazione da Cesio radioattivo, è arrivato da parte del governo giapponese l’impegno allo sgombero entro un mese delle due città e di parte di Minamisoma. Insieme, anche l’annuncio di allargare la zona di evacuazione a 30 chilometri dalla centrale di Fukushima.
Ma noi chiediamo di più, bisogna estendere i controlli e gli interventi anche ad altre aree fortemente popolate e dove il rischio è la contaminazione a lungo termine. La prossima mossa del governo - annuncia Rianne Teule, esperto di radiazioni di Greenpeace - dovrà essere quella di proteggere più di un milione di persone che vivono nella zona metropolitana di Fukushima e nell’area di Koriyama, dichiarando ufficialmente la zona sotto stato di protezione.
Centrali elettriche: caos e incoerenza

Da "La Provincia" domenica 10 aprile 2011
immagine:http://2012ladistruzione.blogspot.com
sabato 9 aprile 2011
Pontinia sul quotidiano Terra

L'elettrodotto e il metanodotto secondo il progetto dell'AceaElectrabel Produzione spa dovrebbero raggiungere la centrale a turbogas nell'area industriale di Mazzocchio – Pontinia attraversando l'area dei Laghi del Vescovo (Gricilli). Questo luogo SIC-ZPS è anche geologicamente instabile e inadatta a qualsiasi costruzione quindi ci potrebbe essere il crollo dei tralicci e la rottura del metanodotto con rischio di incidente sia in fase di realizzazione che dopo. Nella zona vi sono diverse faglie lunghe centinaia di metri della larghezza superiore ad un metro. L'area in gran parte è di proprietà della Regione Lazio e viene gestita dal Consorzio di Bonifica che rinuncia a realizzare anche semplici opere di contenimento idraulico con terreno perchè la natura riprende inesorabile il suo corso. L'area, secondo il servizio geologico della Regione Lazio, è inedificabile per qualsiasi costruzione anche modesta. Non bisogna essere esperti per capire che questa area non può ospitare né tralicci e né piloni che rischiano di sprofondare (come ha ammesso Terna) o di ruotare. Se qualche risposta è stata data sull'elettrodotto (dalla società Terna) nessuna spiegazione è stata data sui rischi del metanodotto (ricordiamo gli incidenti ricorrenti nel Texas, di Middletown, di Sora, di Viareggio). Questo aumenta il timore che l'aspetto sicurezza sia stato sottovalutato. Non può essere tollerato il rischio di incidenti sul lavoro che si potrebbe verificare, né per le persone che per qualsiasi titolo potrebbero essere presenti nel raggio di azione dell'incidente. L'esperienza insegna che il danno può avere un raggio di diversi km, coinvolgendo strade, la ferrovia, abitazioni, attività. Contro il progetto delle opere connesse sono state presentate le osservazioni dei comuni interessati dall'esproprio (Pontinia e Sezze), da decine di proprietari, dalle associazioni di categoria del mondo agricolo, da cittadini e associazioni locali. Dopo una prima riunione del 9/4/2009 presso il Ministero dello Sviluppo Economico dove sono state ribadite tutte queste osservazioni non si hanno notizie. La turbogas è un impianto a rischio di incidente rilevante ed è situata in un'area dove già insistono 2 attività soggette a rischio di incidente rilevante (RIR) in base alla Direttiva Seveso entrambe nel settore del gas che quindi aumenta il rischio intrinseco della centrale a turbogas e del metanodotto. In osservanza alla Direttiva Seveso (D.Lgs. 334/99) il comune di Pontinia ha approvato la variante urbanistica cui sono obbligati i comuni dove insistono impianti soggetti a R.I.R. Per tutelare le attività, le infrastrutture e le persone soprattutto. Tale variante esclude solamente la realizzazione di impianti nucleari e ammette altri impianti a rischio di incidente rilevante a condizione che il progetto dimostri che non ci possa essere un aumento di rischio. La società proponente la centrale a turbogas non lo ha mai dimostrato, motivi che hanno indotto il comune di Pontinia ad esprimere parere contrario alla compatibilità ambientale e territoriale su cui oggi si gioca la partita per realizzare la temuta centrale a turbogas.
Dal blog Pontinia Ecologia e Territorio
venerdì 8 aprile 2011
Il Venerdì al mercato dei voti elettorali

Riproponiamo qui di seguito un articolo di Graziano Lanzidei dove si auspicava ad una risoluzione:
Problema risolto con l’uscita di scena di Subiaco dalle elezioni
L’ex vice sindaco aveva riaperto la questione energetica già decisa dalla politica cittadina
Uno dei punti nodali della prossima campagna elettorale, sarà la questione legata all’energia e all’ambiente. La contrapposizione tra Luigi Subiaco ed Eligio Tombolillo sembrava essere evidente già da quando erano alleati e s’era ancor di più evidenziata quando erano diventati antagonisti. Con l’uscita di scena dell’ex vicesindaco, sembra che la questione si sia chiarita.
Perché la contrarietà a progetti come Turbogas e biomasse non è più rimessa in discussione da nessuno. Sia Belli che Tombolillo, infatti, così come Torelli, Donnarumma, Di Trapano e Ramati e tutt i consiglieri di centrosinistra, hanno votato la delibera che dichiarava ufficialmente la contrarietà del Comune ai progetti di Acea Electrabel Produzione Spa e alla Pontinia Rinnovabili. Gli attriti maggiori sembrano esserci tra le forze di centrodestra: perché Belli e Torelli rimangono favorevoli al centro commerciale, mentre Bilotta e Novelli confermano con sempre più forza la loro contrarietà. Senza contare, invece, che i 200 ettari di terreno coltivabile – se non già coltivato – destinati ai grandi impianti fotovoltaici, fino ad ora, hanno ottenuto soltanto qualche contrasto, tiepido ed isolato. Soprattutto da parte di Novelli, l’unico a
battersi in consiglio comunale. E se, solo una settimana fa, sembrava essersi aperta una battaglia
epocale per lo sviluppo di Pontinia, adesso le cose sembrano essere tornate alla normalità. Tutti d’accordo: contro la turbogas e la biomasse e per il fotovoltaico, e quasi tutti favorevoli al centro commerciale. I Clash dicevano che ‘the future is unwritten’, ma Pontinia sembra voler contraddire l’espressione, almeno per il momento.
Articolo di Graziano Lanzidei sul quotidiano La provincia di Venerdì 1 Aprile 2001
...Oggi era un altro venerdì da mercato, intorno alla piazza il solito movimento, in edicola si è venduta l'informazione e noi ne riportiamo un articolo che misteriosamente fa riapparire lo spettro della Turbogas nelle vesti di Luigi Subiaco.
Chissà cosa deve aver pensato...
Chissà cosa devono aver pensato le associazioni - ‘Pontinia a chi ama Pontinia' su tutte - che hanno dovuto prendere atto della sua rinuncia. Chissà cosa deve aver pensato Giuseppe Belli, candidato in pectore dei ribelli per la poltrona di sindaco. Chissà cosa deve aver pensato lui stesso, Luigi Subiaco, quando ha richiamato tutti, dopo lo sciogliete le righe della settimana scorsa, per coinvolgerli in questa nuova avventura. Perché, almeno così sembra, si creerà una terza lista a Pontinia, con tutti i fuoriusciti dai partiti, guidata proprio dall'ex vicesindaco di Tombolillo. E a partecipare a questa avventura dovrebbe essere La Destra, oggi assente alla presentazione di Bilotta, così come ‘Pontinia a chi ama Pontinia' e altri esponenti della società civile e della classe imprenditoriale. Subiaco vuole essere affiancato da una lista con componenti giovani e preparati, per questo potrebbero fare il loro ingresso anche esponenti del consiglio dei giovani o altri giovani sotto i 40 anni. A dare forfeit, ma solo per la candidatura e senza far mancare il suo sostegno, dovrebbe essere Umberto Sciscione, vicino ad ambienti Pdl ma legato da profonda amicizia con Subiaco stesso. A impegnarsi in prima linea, invece, Giuseppe Belli, con un importante ruolo nella lista e sempre più fuori dal movimento La Destra per contrasti con la segreteria e il gruppo dirigente. Paolo Torelli, che pure era stato di Subiaco uno degli sponsor maggiori all'interno del Pdl, non farebbe parte della partita. Sarà candidato nella lista concorrente facente capo ad Ernesto Bilotta. Alessandro Marson, invece, presidente dell'associazione ‘Orme Pontine' dovrebbe saltare ancora un giro, e sperare che, alle prossime amministrative, il quadro sia più chiaro.
Articolo di Graziano Lanzidei sul quotidiano La provincia di Venerdì 8 Aprile 2001
Fonte immagine: http://solleviamoci.wordpress.com
sabato 2 aprile 2011
Pontinia torniamo all’acqua pubblica
E’ iniziata domenica scorsa nella piazza principale del paese, la campagna d’informazione su i referendum del 12 e 13 Giugno, in particolare sul ritorno della gestione pubblica dell’acqua e contro la costruzione di nuovi impianti nucleari. Dalla manifestazione di Roma del giorno prima (26 Marzo), presenti circa trecento mila persone, alla Piazza Indipendenza di Pontinia, la differenza di persone era notevole, però nell’aria si sentiva la stessa sensazione. In molti sono intervenuti al banchetto informativo, consolidando la percezione di voler cambiare. Adesso spetta a noi cittadini esprimere il nostro interesse, quell’appunto di tornare alla gestione pubblica dell’acqua. L’amministrazione comunale, ha pensato bene di farlo nei tempi giusti già nel lontano 20 dicembre 2007, con la delibera n. 76, inviando due lettere per informare i presidenti di Acqualatina S.p.A, della Provincia di Latina e dell’Ato4, l’avvio del procedimento di uscire dall’attuale gestione del ciclo dell’acqua. Successivamente nel gennaio 2008, l’amministrazione ha deliberato di respingere le modifiche alla Convenzione di cooperazione Ato4 e l’approvazione dell’atto costitutivo e dello statuto della società mista Acqualatina S.p.A. Un percorso lungo e un impegno costante ha portato per dieci anni il forum dell’acqua a raggiungere l’obiettivo, ovvero l’istituzione dei due quesiti referendari. Il primo chiede l’abrogazione dell’art. 23 bis del cosiddetto Decreto Ronchi, con cui l’acqua è stata definita un “servizio pubblico di rilevanza economica”, in pratica una merce, il secondo riguarda l’abrogazione della “remunerazione del capitale investito”, ovvero l’eliminazione della possibilità di realizzare profitti sulla gestione degli acquedotti.
Sono pronti i cittadini al voto di Giugno? Se lo stanno chiedendo i comitati che si sono formati, in particolare il “Comitato per i Si” fondato venerdì 4 Marzo presso la sede di Legambiente Latina, al quale hanno già aderito più di trenta associazioni e comitati provinciali, nonché partiti politici a sostegno. Adesso spetta a noi, informare e comunicare. Con scrupolo e determinazione ci pensa l’associazione culturale Cantiere Creativo, la quale per oggi al Fellini dalle ore 18.00 proietta il film “Flow. Per amore dell’acqua” della regista francese Irena Salina. Il film documentario ci trasporterà dal Sud America all’India, dall’Africa alla porta di casa nostra, facendoci rendere conto che stiamo seriamente sottovalutando l’importanza vitale di poter usufruire d’acqua pura; il nostro stile di vita, l’agricoltura moderna, l’industria e le grandi opere come le dighe, possono ulteriormente peggiorare la situazione. Al termine del film, il consueto dibattito con gli spettatori, ospiti di rilievo saranno Alberto De Monaco, referente del comitato provinciale “Acqua Pubblica”, Giorgio Libralato, promotore del comitato referendario di Pontinia, Roberto Lessio, giornalista e scrittore per “il Caffè di Latina" e il “Comitato per i Si”.
Immagine da : http://anagnicaputmundi.blogspot.com
venerdì 1 aprile 2011
La Banda del Nucleare
Ferma la banda nucleare che affossa le rinnovabili!
![]() | LA BUONA - STEFANIA PRESTIGIACOMO | |
![]() | IL BRUTTO - GIULIO TREMONTI | |
![]() | IL CATTIVO - PAOLO ROMANI |
Attento! Il loro “western atomico” sembra più una commedia degli equivoci. Ma la partita sul nucleare e sulle rinnovabili è in mano loro. O in mano tua: il 12 e il 13 giugno 2011 puoi fermarli votando “si” al referendum sul nucleare.
Ora, puoi chiedergli di non ostacolare il voto degli italiani, di smetterla di sostenere il nucleare e di cancellare immediatamente i provvedimenti disastrosi adottati contro le rinnovabili.
Vai sul sito di Greenpeace e scrivi ai tre ministri, pretendi un futuro rinnovabile e senza nucleare!