In Italia si costruiscono idee per poter aumentare il profitto di pochi. Si sfruttano nuove tecnologie per alimentare le finanze, velocizzando il tempo di raccolta e di entrata di Capitali. Le nuove tecnologie vengono rapite dai Cda di multinazionali. Saccheggiate e riproposte sotto forme consumistiche agli utenti finali. Le Multinazionali colonizzano territori a loro indifferenti, li rendono sterili dal punto di vista umano e ambientale. Si appropriano di leggi fatte ad hoc da personaggi che ricoprono ruoli istituzionali importanti nel meccanismo democratico amministrativo. Gli utenti finali sono i consumatori che all'interno del sistema hanno il minimo potere decisionale di scegliere. Attraverso le scelte possono cambiare micro realtà locali. Riappropriarsi di diritti, ma vanno contro un equilibrio dettatogli dal sistema generale. L'equilibrio che è stato precedentemente costruito per poter spingere ad alti regimi la produttività della società. Ogni utente finale può ricrearsi dei piccoli riequilibri locali, può creare delle piccole reti di autoregolamentazione e autoproduzione, ma questa scelta impedisce una regolare attività all'interno del disegno delineato dal sistema generale. Un accrescimento di consapevolezza porta ad aumento delle difficoltà. Questo sistema creato almeno 50 anni fa rispetto alla data odierna è regolare e lineare per chi non lo compromette con scelte indipendenti di riparazione d'indici di sensibilità umana e ambientale.
Il futuro che si prospetta è diviso da due strade, la prima è quella statica di continuità e approvazione subliminale delle scelte che sono state prese al tuo posto da chi disegna costantemente gli indirizzi della società moderna, il secondo è dinamico e pone la possibilità di creare micro realtà locali dove sei costantemente messo alla prova nel resistere agli attacchi esterni e pronto a ricreare costantemente l'equilibrio indispensabile per vivere con indici di sensiblità medi permettendoti una serenità sociale rapportata alla coscienza ambientale.
Le scelte che sono state prese e che ogni giorno scopriamo attraverso i sistemi d'informazione delineano un progetto di intensificazione industriale, senza lavoratori. Il mercato più grande che l'Italia sta costruendo è quello dell'energia. Grandi impianti, sfruttando le molteplicità delle risorse petrolifere, sono in costruzione o in approvazione, mentre le industrie di produzione di beni e servizi stanno spostando la loro sede verso altri paesi. L'Italia del futuro è una gigante rete di impianti alimentati a carbone, gas-naturale, olii combustibili, biomasse, rifiuti indutriale raffinati, rifiuti domestici e uranio plutonio nella fissione nucleare nei reattori, fitte reti di elettrodotti, metanodotti e oliidotti. Noi utenti finali considerati solo come consumatori colonizzati, il nostro territorio sfruttato, i nostri beni ambientali, artistico paesaggistici svenduti. Il futuro dell'Italia è in mano ad un gruppo di imprenditori, politici, manager, investitori. A noi è rimasta la scelta, quale strada seguire? E soprattutto di Resistere!
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