mercoledì 4 agosto 2010

119 pesticidi nelle acque Italiane





- di Gianni Lannes -


Una classica serie: quello che il potere nasconde agli italiani già anestizzati dal berlusconismo imperante. Un segreto tombale sepolto in un cassetto ministeriale. Le acque italiane contaminate da 119 tipi di pesticidi. Un fenomeno che investe le falde idriche. E’ quanto emerge da un rapporto insabbiato “sul piano nazionale di monitoraggio delle acque interne, superficiali e sotterranee” dell’Agenzia per la protezione dell’Ambiente (Apat). Dei pesticidi rinvenuti 112 sono stati rintracciati nelle acque superficiali, 48 in quelle sotterranee. «Nelle acque superficiali – spiega il Rapporto – è stata riscontrata la presenza di residui in 485 punti di monitoraggio (47 per cento del totale), nel 27,9 per cento dei casi con concentrazioni superiori al limite stabilito per le acque potabili. Nelle acque sotterranee sono risultati contaminati 630 punti di monitoraggio (24,8 per cento del totale), nel 7,7 percento dei casi con concentrazioni superiori ai limiti di potabilità». L’Apat sottolinea che, a fronte di un consumo annuo di pesticidi di 150 mila tonnellate con circa 400 principi attivi utilizzati, varie sono le maggiori criticità sul territorio nazionale, tra cui «la contaminazione da terbutilazina diffusa in tutta l’area padano-veneta ed evidenziata anche in alcune regioni del Centrosud: risulta presente nel 51,5 per cento dei punti di campionamento delle acque superficiali e nel 16,15di quelli delle acque sotterranee». La ricerca ha rilevato inoltre che «ancora diffusa a distanza di un ventennio dal divieto, è la presenza di atrazina, residuo di una contaminazione storica imputabile al forte utilizzo fatto in passato». Segnalate anche specificità legate al territorio di alcuni pesticidi, come la contaminazione da bentazone, erbicida utilizzato nelle risaie e quindi presente soprattutto in Piemonte e nella zona sud-ovest della Lombardia.

Fonte: http://www.italiaterranostra.it

2 commenti:

  1. il nostro ordinamento giuridico non contempla l'inquinamento dell'ambiente naturale come un reato penale.
    Sversare inquinanti nelle acque o sui terreni provocando malattie e morte di ogni forma di vita dovrebbe significare omicidio colposo se non addirittura omicidio pretereintenzionale!

    In questa lucuna giuridico-legislativa s'annida la peggiore specie animale che si conosca sulla terra, l'essere umano infame balordo assassino genocida!

    Domanda: siamo un popolo evoluto!

    Luigi

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  2. L'unica evoluzione che abbiamo instillato nelle nostre menti è quella che segue le logiche di mercato, le estenuanti regole del sistema economico (ultimamente globale) e la rincorsa sfrenata al progresso.

    Sono d'accordo con te caro Luigi, in Italia, ma oggi possiamo notare con un'infinità di documenti, immagini e reazioni, anche l'intero pianeta ha bisogno di regole per rispettare l'ambiente ed evitare avvelenamenti di questo genere e non solo. La Turbogas è un avvelenamento legalizzato, e questo è un dato di fatto che recentemente si è perso come punto di vista, vogliamo riattivarlo?

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