“NON BIO-MASSACRIAMOCI IL FUTURO”
L’otto maggio si terrà un convegno informativo sul progetto di una centrale
a biomasse da 24 MW da installarsi nell’area industriale di Mazzocchio, a
Pontinia, organizzato dal Comitato spontaneo.
Il Comitato spontaneo contro la
centrale Biomasse proposta dalla società Pontinia Rinnovabili Srl ha
organizzato un convegno informativo dal titolo: “Non Bio-massacriamoci il
futuro” che si svolgerà giovedì 8 maggio a partire dalle ore 18 presso l’aula
consiliare del Comune di Pontinia, in piazza Indipendenza.
Il primo relatore Giorgio
Libralato, presidente dell’associazione “Pontinia Ecologia e Territorio”, illustrerà
i dettagli tecnici dell’impianto da 24 MW che si vuole costruire nella zona
industriale di Mazzocchio, mettendo in luce gli aspetti critici e incompatibili
con le caratteristiche agricole del territorio. Libralato è anche il tecnico
che siede al tavolo creato dall’amministrazione comunale per contrastare questo
progetto in tutte le sedi istituzionali e giuridiche. Infatti fin da quando la
Pontinia Rinnovabili ha iniziato l’iter per ottenere l’autorizzazione, il sindaco
Eligio Tombolillo e la maggioranza del Consiglio Comunale hanno sempre fatto
presente l’incompatibilità di questo progetto per il territorio di Pontinia,
proponendo allo stesso tempo alla società di costruire un impianto molto più
piccolo, capace di alimentarsi con il materiale presente in zona senza doverlo
importare dall’Est Europa o da paesi extra Ue.
Il secondo relatore sarà il
medico dell’Isde Gian Piero Baldi, membro del Comitato Bio-Ambiente di
Tarquinia. Baldi, come tutti i medici Isde, l’Associazione internazionale di Medici
per l’Ambiente, ha più volte alzato il velo sull’ipocrisia della parola bio che
accompagna queste centrali. Infatti bruciare biomasse vegetali produce le
stesse polveri sottili e gli stessi inquinanti di un impianto che brucia
combustibili fossili. E questo impianto prevede di bruciare qualcosa come 275
mila tonnellate annue di biomasse, oltre a 75 tonnellate di gasolio.
Il terzo relatore Stefano Proietti,
agronomo di Terracina, parlerà dell’impossibilità di alimentare questa centrale
con una filiera corta, come prevedono le normative che indicano in una distanza
di 70 km dalla centrale il limite massimo per il trasporto del materiale al
forno della centrale. Limite che in questo caso sarà abbondantemente superato,
visto che non siamo in Scandinavia e nemmeno in una foresta tropicale.
Purtroppo, per un disguido con il
comitato organizzatore non sarà presente il sindaco Eligio Tombolillo, poiché
impegnato nel proprio studio medico. Il sindaco e l’amministrazione comunale
hanno assicurato la loro contrarietà al progetto e l’impegno della Giunta nel
cercare di bloccare l’iter burocratico, ricordando la delibera di Consiglio
Comunale votata nel 2007 in cui gli amministratori comunali avevano affermato,
nero su bianco, la loro contrarietà a questa centrale, per il suo devastante
impatto sulla salute dei cittadini e sull’economia della zona.
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