La Consulta: “I servizi pubblici non si possono privatizzare”
E’
una doppia bocciatura per i governi Berlusconi e Monti quella sancita
poche ore fa dai giudici Supremi , che hanno dichiarato incostituzionale
la norma che obbligava i comuni a privatizzare i servizi pubblici
locali. "Viola apertamente il referendum del 12 e 13 giugno del 2011",
votato da 27 milioni di italiani

E’ una doppia bocciatura per i governi Berlusconi e Monti quella sancita poche ore fa dallaConsulta, che ha dichiarato incostituzionale la norma che obbligava i comuni a privatizzare i servizi pubblici locali. Si tratta dell’articolo quattro del pacchetto anticrisi varato da Giulio Tremonti il 13 agosto dello scorso anno, ripreso – e in buona parte rafforzato – dal decreto liberalizzazioni del governo di Mario Monti.
Una norma – hanno deciso i giudici costituzionali – che viola
apertamente il referendum del 12 e 13 giugno del 2011, quando ventisette
milioni di italiani votarono contro la legge Ronchi Fitto,
che imponeva la cessione delle quote delle municipalizzate ai mercati.
Nell’agosto dello scorso anno, quando lo spread iniziava la sua
vertiginosa salita, il governo Berlusconi decise di intervenire con un
pacchetto di emergenza, dove venne infilata una norma che, nel titolo,
annunciava un adeguamento della legislazione sui servizi pubblici locali
al voto referendario. In realtà l’articolo centrale di quell’intervento
riprendeva, in un vero e proprio copia e incolla, buona parte della
legge appena abrogata dal primo dei quattro quesiti votati due mesi
prima.